The Family Business - Angels are watching over you

14.

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"Demetrius è il più fastidioso tra noi Angeli" spiegò loro Balthazar, "e sono serio. Quello che non capisco è perchè sia venuto sulla Terra a prendersela con i tuoi vampiri".

Si piegò sulle ginocchia, gli occhi chiari si spostarono da una parte all'altra del corpo che stava osservando. Il suo potere era magnetico, anche se molto meno rispetto a quello di Allison. Elijah si chiese se ci fosse qualcuno capace di emanare la stessa ondata di energia che sua moglie emanava, anche quando non stava facendo assolutamente nulla. Non lo sapeva e con molta probabilità non lo avrebbe mai scoperto.

Non è che gliene importasse più di tanto... con gli Angeli, aveva imparato col tempo, da quando conosceva Allison, era meglio non averci molto a che fare; erano subdoli, vendicativi. E i pochi di loro che conservavano la misericordia con cui milioni di leggende e libri li descrivevano, finivano sempre con il morire.

Di Allison si fidava, ovviamente. Perchè sapeva che non era guidata da alcun sentimento negativo. Sì, a volte la rabbia prendeva il sopravvento, lui lo notava quando la vedeva strizzare gli occhi e stringere forte i pugni per non rivelare l'azzurro brillante delle iridi. Ma sapeva che, nonostante tutto, non c'era un briciolo di meschinità in lei, o che comunque, se c'era, non era destinato a lui, a nessuno di loro.

Sospirò discretamente, mise le mani nelle tasche del cappotto cercando di ricordare quando fosse stata l'ultima volta che lui ed Allison avevano trascorso una giornata normale. Dovette andare così indietro nel tempo che i ricordi si confusero. Ora che aveva ritrovato la sua memoria, ora che aveva ritrovato sé stesso, si rendeva conto che tutto quello che aveva vissuto con Antoinette in Manosque avrebbe dovuto viverlo con Allison, avrebbe voluto viverlo con lei.

E se solo avesse avuto il coraggio di lasciarsi tutto e tutti alle spalle molti anni prima, ci sarebbe riuscito. Amava la sua famiglia, la amava moltissimo, ma a volte si sentiva come in trappola, schiavo di un filo invisibile che non sapeva come spezzare senza lacerare per sempre.

Gli erano serviti secoli per capirlo. Secoli e una moglie Arcangelo che aveva rinunciato praticamente a tutto pur di saperlo felice.

Allison aveva ragione quando gli aveva detto che i suoi completi erano una maschera, qualcosa che sentiva di dover essere a tutti i costi. Aveva ragione quando, durante una discussione, prima che la pace e l'armonia tornassero definitivamente tra loro, gli aveva sputato in faccia i suoi risentimenti e delle verità che per lui era difficile accettare.

"Continui a lamentarti del fatto che me ne sono andata, continui a dire che avevo un'altra scelta, che ho deciso per tutti. Sai che c'è? Sì, ho deciso per tutti, perchè a dispetto di quello che sostieni, non c'era un'altra scelta" gli aveva urlato contro. "E sono stanca, stanca e stanca di sentire quanto sia stato difficile per voi senza di me. Sono io quella che ha pagato il prezzo più grande di tutti andando via, sono io che sono rimasta per nove anni alla mercé di un Angelo folle e spietato. Sono io che sono rimasta esattamente dov'ero mentre voi andavate avanti, mentre compravate nuove case per creare nuove famiglie, mentre vivevate l'amore, mentre tu ti giravi per baciare un'altra donna tra una nota e l'altra seduto ad un piano bar in Francia. Non sei tu  la vittima qui, Elijah."

Glielo aveva detto con una tale chiarezza, con una tale onestà che lui, pur sapendo come ribattere, aveva taciuto. E il suo pensiero era andato alle camiciole di lino che indossava per suonare, ai suoi capelli scompigliati dal vento, a quella sensazione di incredibile e completa pace che aveva provato per nove lunghi anni. Quella pace che era sparita non appena aveva annodato di nuovo la cravatta.

Allison sapeva guardare oltre ogni cosa, sapeva guardargli dentro anche quando lui non sapeva come fare.

"Ah, ecco qui!" la voce di Balthazar lo riportò alla realtà, facendo svanire i pensieri.