«Rega venite in cucina!» urlo per farmi sentire dalle altre. In meno di dieci minuti sono tutte in cucina.
«Dica tutto.» dice Ary mentre apre uno stipetto e prendendo una barretta di cioccolata.
«Julian mi ha mandato un messaggio, dobbiamo andare da lui, deve parlarci.»
Le altre annuiscono. Usciamo dalla cucina e dopo esserci preparate prendiamo le pistole, le infiliamo nel retro dei pantaloncini e usciamo di casa. Io, Ary e Ila entriamo nella mia macchina. Nicole e Sara prendono le loro moto. Avviamo i motori e ci avviamo alla Morris's Enterprise.
Una volta arrivate entriamo nel parcheggio, troviamo dei posti liberi e scendiamo dai nostri veicoli. L'edificio è molto grande, vi sono trenta piani, ed è interamente fatto di vetro. Dall'esterno non si può vedere ciò che succede all'interno, ma dall'interno possiamo vedere cosa succede all'esterno.
Entriamo nell'edificio, salutiamo delle segretarie ed entriamo in ascensore. Nicole clicca sul numero trenta e l'ascensore inizia a salire.
«Di cosa ci vorrà parlare secondo voi?» chiede Ila interrompendo quel silenzio che si era creato intorno a noi.
«Ci darà sicuramente qualche altra missione. Non vedo alternative.» dice Sara con un pizzico di sarcasmo alla fine.
«Secondo voi, prima o poi ce ne andremo da qui?» chiede Ary titubante.
«Magari fosse possibile andarsene. I nostri genitori hanno firmato quel cazzo di contratto che ci ha segnate a vita. Non potremo mai lasciare questo posto di merda.» dice Nicole con un'espressione furente e un tono di voce talmente serio da far accapponare la pelle.
Ary annuisce e cala di nuovo il silenzio. Ognuna persa nei propri pensieri. A pensare a cosa abbiamo fatto di male nella vita per meritarci di lavorare in questo posto squallido. A pensare perché non possiamo essere delle semplici ragazze che vanno dai quindici ai diciannove anni che si vivono la vita, fanno nuove esperienze, fanno nuove amicizie, che trovano l'amore, che si divertono e si ubriacano in discoteca, o che semplicemente passano le giornate sul divano mangiando schifezze e guardando Netflix.
Ma, per nostra sfortuna, la vita per noi ha altro in mente. I nostri genitori sono migliori amici fin dai tempi del liceo, e quando noi siamo nate, hanno ben deciso di firmare un contratto con Julian Morris, il mafioso più famoso in tutta Parigi, condannandoci ad una vita orribile.
Io e le ragazze siamo migliori amiche fin da quando eravamo bambine. Siamo sempre state inseparabili, e lo saremo per sempre. Niente e nessuno può dividerci. Il nostro gruppo ha anche un nome: Kill Squad.
Ci siamo date questo nome quando avevamo dai quattordici ai diciassette anni, quando i nostri genitori ci hanno comunicato che avremmo iniziato a lavorare per Julian, quando abbiamo iniziato ad avere delle armi in mano, quando abbiamo iniziato ad uccidere delle vite innocenti.
«Mary!» le voci delle ragazze mi risvegliano dai miei pensieri.
«Scusate, ero persa nei miei pensieri. Dai andiamo, così vediamo cosa vuole e ce ne andiamo a casa.» dico uscendo dall'ascensore seguita dalle altre. Attraversiamo il corridoio e arriviamo di fronte l'ufficio di Julian. Busso alla porta ed entriamo.
Nella stanza vediamo che ci sono tutti i nostri genitori, due ragazzi e una ragazza con quelli che presumo siano i loro genitori, e ovviamente Julian seduto alla sua scrivania.
«Ragazze ben arrivate. Sedetevi per favore.» dice Julian sorridendo e indicando le sedie di fronte la sua scrivania. Ci sediamo e lo guardiamo, in attesa che ci dica qualcosa.
«Vi ho fatto venire qui perché devo parlarvi, questo mi sembra chiaro. Ho due notizie da darvi.»
«Quale sarebbe la prima notizia?» chiede Ila che si agita sulla sua sedia. Lei non si è mai sentita a suo agio a stare qui dentro. E come darle torto.
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Dangerous Life
Teen Fiction~DAL TESTO~ "Siete solamente delle insolenti ragazzine." "Tsk! Saremmo anche delle ragazzine. Ma siamo delle ragazzine che sparano delle pallottole nelle persone. Siamo delle ragazzine che ogni giorno girano con delle pistole. Siamo delle ragazzine...