Un altro giorno

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Jenis si svegliò di colpo, il letto vuoto, la stanza era ancora buia e fredda, non era ancora sorto il sole ipotizzò. Si alzò in ginocchio sul letto e vide Fury intento a fare flessioni sul pavimento, rimase sbalordita dal fatto che non emettesse un singolo rumore, sembrava non respirasse nemmeno oltre al farle sembrare decisamente poco faticose.

- Tu sei pazzo lo sai? Che diavolo di ore sono? -

Fury le rispose con un'occhiataccia che la convinse a non proseguire oltre e la portò a fuggire in sala. Prese dal tavolino del salotto vari prodotti per poi dirigersi in bagno iniziando la sua solita routine. Tutto proseguì liscio, si coordinarono perfettamente con i tempi senza mai ostacolarsi e precisi come orologi erano pronti ad andare a lavoro nello stesso medesimo momento. Fury sorrise soddisfatto e la guardò fiero.

- Si si, lo so siamo una splendida squadra, peccato che non lavoriamo assieme. -

Disse Jenis con sorrisetto scherzoso, si era completamente ripresa dal giorno prima anche se pensare ai due uomini le provocava ancora agitazione.

- A proposito di questo, da oggi lavorerai in ufficio con me, prendi la borsa e andiamo. -

Jenis lo guardò stupita.

- Oh no no, mi farai pagare ogni errore e con la tua precisione maniacale sarei sempre in punizione....e poi sono piuttosto sicura che nascondi qualche canna di bambù in quell'ufficio e io voglio sopravvivere. -

Fury fece un sorrisino sadico aprendo lentamente la porta.

- Prometto di andarci piano, in fondo è il tuo primo giorno...e poi non posso lasciarti andare in giro da sola pecorella...i lupi ti sbranerebbero....anche se inizio a pensare che tu ci stia prendendo gusto. -

Jenis alle sue ultime parole arrossì leggermente, bonfonchiò qualcosa uscendo ma l'occhiata severa di Fury la convinse a zittirsi e seguirlo fino al suo ufficio.

La mattinata passò abbastanza velocemente, lei lavorava con il suo portatile, precedentemente recuperato dall'appartamento. Si era posizionata sul divano mentre Fury faceva il suo ignorandola per la maggior parte del tempo. Quello che gli chiedeva di fare erano piccole cose semplicissime come archiviare alcuni documenti o scrivere dei mini rapporti per conto suo.

Arrivata la pausa pranzo Jenis si alzò stiracchiandosi, era scomodo stare con quegli abiti aderenti su quella seduta decisamente non adatta al lavoro al computer. Frugò nella sua borsa e ne tirò fuori il laccio con le grette, alzò quanto basta la gonna e lo mise. Questa volta sull'altra gamba stringendo per bene, si morse il labbro dal dolore tirando leggermente la testa all'indietro e quando la riabbassò vide Fury guardarla come se volesse sbranarla.

- Sei una peste, io starei lavorando. -

Jenis con un sorrisino birichino e un volto d'angelo abbassò lentamente la gonna.

- Mi scusi molto direttore, non era mia intenzione distrarla ma non potevo evitare sa...è la punizione per essere stata impudentemente sincera -

Con due occhietti pieni di provocazione mal celata si diresse lentamente verso di lui quando all'improvviso qualcuno bussò. Jenis alzò gli occhi al cielo e tornando professionale aprì la porta gentilmente.

- Ufficio del Signor Fury desidera? -

Un giovane fattorino con un sorriso sgargiante teneva in mano un mazzo di giacinti color porpora, la giovane lo guardò stupita e il fattorino parlò con voce divertita.

-Sono arrivati poco fa, in mezzo c'è un bigliettino, deve avere un ammiratore molto particolare per scegliere questi fiori-

Jenis sorrise e prese il mazzo in braccio, era di dimensioni medie ma era comunque abbastanza grosso da metterla in difficoltà.

La contesa che fu JenisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora