Rivincita

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 Appena le porte si chiusero Stark la spinse contro il muro tenendola per i fianchi. I suoi occhi pieni di passione incollati a quelli lascivi della giovane. Un ghigno ambiguo si stampò in volto all'uomo.

- Lo sai che non ho intenzione di farti dormire stanotte? -

Jenis sussultò, gli mise le mani sul petto tenendolo a distanza di sicurezza, la serata era stata decisamente stimolante e non aveva intenzione di dormire e basta. Ma ciò non significava lasciargli vita facile.

- Saresti veramente un'irresponsabile, non lo sai che per i bambini il sonno è fondamentale? -

- Ma davvero, chi è qui il daddy? Chi decide cosa è meglio per questa bambina? -

Il tono di voce, severo ma bonario che usò fece quasi sciogliere ogni resistenza adulta, se voleva giocare quel gioco glielo avrebbe concesso volentieri. Incrociò le braccia al petto abbassando lo sguardo.

- Uffi...Daddy così non vale...te ne approfitti solo perché sono piccola! -

Stark si allontanò leggermente da lei permettendole di staccarsi dalla parete. Con una lenta carezza sul volto le fece alzare il viso.

- Non me ne approfitto, sono solo molto più esperto di te. Ora da brava dammi un bacio. -

Jenis si avvicinò lentamente, gli portò le braccia al collo e gli stampò un'innocente baciò sulle labbra. Prima che lui potesse afferrarla e approfondire Jenis sgaiattolò via dalle sue braccia proprio mentre le porte si aprivano sul garage. Corse via con una risatina divertita mentre l'uomo alzò gli occhi al cielo divertito uscendo per inseguirla.

- Sei veramente dispettosa sai? Dovrò educarti per bene. -

Come se niente fosse uscì con calma dalla cabina, raggiunse la sua auto, aprì lo sportello, salì e accese il motore.

- Allora sali? O ti devo lasciare qui? -

Chiuse lo sportello e fece ruggire il motore. Jenis che si era nascosta in mezzo a diverse auto quando sentì la doppia accelerata saltò fuori e corse all'auto con il serio timore di essere lasciata lì da sola. Salì di fianco a lui sorridente.

- Pensavo ti spostassi solo in armatura sai? Invece....a quanto pare mi sbagliavo. -

Stark si girò guardandola con un sorrisetto soddisfatto.

- Non si sa mai chi devi accompagnare a casa. Allacciati la cintura da brava. -

Jenis ubbidì, appena l'uomo sentì il click della cintura partì a tutto gas provocando un piccolo urlo di sorpresa a Jenis.

- Tu sei un pazzo! Ci dobbiamo arrivare vivi al letto non con un infarto in corso! -

Stark rise senza la minima intenzione di rallentare anche perché quella reazione servì solo a fargli venire solo più voglia di arrivare il prima possibile.

- E poi dovrei essere io il vecchietto? Non ti preoccupare conosco un metodo infallibile per scaricare l'adrenalina. Il tuo daddy ha pensato a tutto. -

Jenis si rilassò per quanto gli fosse possibile dato che stavano sfrecciando ad alta velocità su una strada semi trafficata. Durante quel tragitto aveva pensato di morire almeno un centinaio di volte e nei modi più disparati. Capottati, spiaccicati contro un muro, presi in pieno da un'altra auto. La sua mente stava impazzendo, il suo cuore batteva come se volesse uscirle dal petto.

- Tu sei dannatamente pazzo lo sai vero? -

Affermò poco prima che si furono fermati nel garage. Sentiva i muscoli tremargli mentre scendeva dalla macchina e cercava di calmarsi.

La contesa che fu JenisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora