Il teatro

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Loki, imprevedibile e pieno di sorprese portò Jenis a un teatro molto particolare che poco si confaceva a persone d'alta classe. Il teatro si trovava in un angolo nascosto di una delle viuzze appena fuori il centro, era stipato in un seminterrato di una vecchia casa. Scesero per una scaletta ancora a braccetto mentre Jenis si guardava intorno titubante, non era sicura fosse un posto raccomandabile. Dopo un piccolo corridoio davanti a se si aprì una grande stanza, dal soffitto scendevano, fino a terra, delicati tendaggi dai colori pastello semi trasparenti che andavano a formare diversi divisori intorno a dei cuscini dai colori sgargianti.

-Questo posto.....ma dove mi hai portato? -

Chiese in un sussurro mentre si avviavano verso uno dei posti in disparte ma dove si vedeva perfettamente la parte del pavimento lasciata vuota e adibita a palco.

- Non farti domande...goditi lo spettacolo. -

Loki si accomodò a terra su uno dei cuscini e picchiò con gentilezza ma decisione quello accanto a se, invitando la giovane ad accomodarsi cosa che lei fece. Con un solo sinuoso movimento Jenis si accomodò sul cuscino a gambe incrociate curiosa di vedere che cosa l'aspettava. Un trio di uomini entrò sul palco rudimentale e si sedettero su dei cuscini laterali con degli strumenti che lei mai aveva visto, dopo di che le luci si abbassarono proiettando sul palco i colori di un caldo tramonto. Quell'iniziò fece nascere un'espressione di curiosità misto a stupore sul volto di Jenis espressione che si sarebbe amplificata durante l'esibizione.

Una giovane ragazza vestita con meravigliosi abiti da danzatrice del ventre iniziò in solitaria a ballare facendo risuonare, nella sala, i campanelli che indossava. Si muoveva a scatti tenendo con una mano un velo che aleggiava sinuoso intorno il suo corpo. Poi silenzio, una lenta melodia araba iniziò a levarsi dagli strumenti, la giovane sul palco riprese a muoversi ma con movimenti più graziosi mentre altre giovani artiste la raggiunsero mettendosi ai suoi lati. Del corpo delle giovani si vedeva giusto una striscia di pelle color caramello del ventre, le graziose mani che facevano muovere leggiadramente i veli e i piccoli agili piedi. Il resto delle loro figure era ammantato da abiti meravigliosi che rendevano onore ai movimenti sinuosi che compivano le danzatrici misteriose. Il volto era nascosto da un velo e ognuna di loro aveva abiti dai colori sgargianti. Il tessuto rosso porpora e i campanelli dorati risaltavano sulla prima ballerina grazie alle luci, davanti a quel mistico spettacolo Jenis non poté che immergersi completamente nell'atmosfera.

Loki ora non guardava più la bellissima artista sul palco che aveva già visto molte volte ma la sua piccola accompagnatrice. Rimase incantato da quell'espressione, sembrava una bambina che guardava con quel senso di stupore una magia mai vista prima. Si beò nell'osservarla e qualcosa cambiò in lui, il suo intento non era mai stato serio, non pensava sicuramente di conquistarla e tanto meno gli importava cosa potesse pensare una mortale come lei di lui. Ora però, era come se volesse scoprire ogni suo più piccolo segreto e pensiero nascosto, voleva vedere il suo volto in mille situazione diverse, voleva studiare quell'umana che riusciva a stupirsi di così poco senza protestare del luogo squallido o degli abiti inadatti. Jenis non aveva mai visto nulla di simile, le danzatrici, la musica, le luci, i suoni dei campanelli, tutto era così mistico. Non si accorse degli occhi di Loki su di lei talmente era rapita dallo spettacolo. La musica andava scemando, i movimenti delle donne si fecero più lenti fino a quando tutto si fermò, Jenis sbatté le palpebre un paio di volte per poi tornare lentamente alla realtà, sul suo volto lo stupore si placò e nacque un sorriso malinconico, nostalgico che per un secondo spezzò il cuore del Dio. Loki distolse lo sguardo, vedere quel mutamento nel suo sguardo, nel suo volto gli provocò fastidio e allo stesso tempo la capiva. La dura realtà tornava sempre dopo una bellissima illusione. Agì d'istinto senza valutare i rischi, per una volta. Portò la sua mano vicino al volto di lei, con due dita delicatamente gli accarezzò la guancia.

La contesa che fu JenisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora