Capitolo 1: Outlaw

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L'alba sulla costa Sud-Ovest bagnata dal Pacifico era una bella vista da godersi, accompagnata dal panorama del canyon del fiume Guaitara, dove il Santuario di Nuestra Señora de las Lajas sorgeva imponente.
Certo, una bella vista...
Se non avesse il problema di essere in fuga, se lo sarebbe di certo permesso uno sguardo:
Un veicolo militare corazzato lo stava inseguendo da un incessante quarto d'ora fra le strade colombiane con tanta di quella insistenza da farlo irritare.

Merda...

Imprecando nella mente, il giovane dalla giacca borchiata in pelle argentata e stretta ed i capelli neri e lunghi fino alle spalle mise una delle sue mani, coperta da uno spesso guanto nero, sul manubrio, girandolo di scatto per aumentare la velocità e saldando meglio il suo equilibrio con le scarpe nere eleganti sui pedali.
La croce d'argento legata al suo collo ballava col vento che gli stava spostando i capelli all'indietro, i suoi occhi celesti puntati avanti a sé per non deconcentrarsi e commettere qualche incidente...
Cosa poco probabile visto che erano le prime ore della mattina.
Erano i primi giorni di Primavera, ma la temperatura esterna non era molto piacevole.
Fortuna che, oltre alla giacca in pelle, aveva deciso di vestirsi con uno stretto paio di pantaloni neri aderenti tenuti sù da una cintura dello stesso colore.
Decise, per sgrullarsi di dosso gli inseguitori, di infilarsi in una macchia di vegetazione non troppo lontana, aspettandosi che anche quegli impiastri facessero la stessa cosa.
Certo, il terreno era instabile, e non sarebbe stato facile mantenere il controllo sulla moto...
Ma che scelta aveva?
"Dai, dai, dai... reggi per me!" mugugnò, stringendo i denti e cercando di non perdere l'equilibrio...
Pena rischiare di cascare nel torrente di sotto al minimo segnale di caduta.
Riuscì a mantenersi in equilibrio per un enorme spiazzo di terreno, superando strade a serpe per risalire il canyon.
I due inseguitori sul veicolo erano due soldati americani, due veri e propri "bistecconi yankee":
Il primo portava una vistosa bandana rossa a macchie verdognole sulla testa piena di capelli mossi castani, e aveva un volto decisamente giovanile per un uomo di quasi quarant'anni.
Il suo compagno, invece, portava un berretto con visiera scuro sui suoi corti capelli biondi e due vistosi occhiali da sole, ed era lui alla guida del mezzo.
"Ma porc-! Quello è sfuggevole come un'anguilla! PIANO B DI CONTINGENZA!" gridò il primo, cercando di afferrare il volante.
"Calma. Posso riprenderlo facilmente..." replicò serafico l'altro, senza rallentare l'andatura del SUV.
Infatti, nonostante le curve a 180 gradi ogni tre per due, l'uomo dai capelli biondini ed il cappello con visiera gli stava attaccato peggio di una sanguisuga, dimostrando un abilità di guida fuori dal normale.
Il fuggitivo dai vestiti borchiati girò la testa per un secondo...
E spalancò lo sguardo prima di tornare a dare gas.

Ma nemmeno un attimo di pace posso avere in questo mondo?! Ed io che ero venuto in Colombia per trovare mia madre, accidenti...

"Sei abile, novellino... ma dei soldati consumati come noi non li imbrogli così facilmente." commentò l'uomo con gli occhiali da sole con un sorrisetto.
"Ora SI' che parli la mia lingua! Non lasciamogli SCAMPO!"
Gridando queste parole, il compagno con la bandana si mosse per aprire il tettuccio della jeep blindata...
Ma un rumore elettronico da parte del congegno intercom attirò la sua attenzione.
"Ho individuato la vostra posizione unitamente a quella del bersaglio. Chiudiamogli entrambe le uscite." disse in maniera lapidaria una voce fredda e femminile.
Al che, l'uomo dalla pelle leggermente abbronzata e la bandana, il Colonnello Ralf Jones, sorrise vistosamente.
"Benissimo! E' tutto tuo, Principessa!"

La persona con cui avevano parlato, una giovane soldatessa di meno di 20 anni con una vistosa coda di cavallo blu ed occhi verde acqua, era ferma davanti all'uscita della macchia di vegetazione in posizione di guardia, pronta a scattare in azione appena necessario...
Peccato che l'uomo in questione non uscì mai da lì, sebbene il segnale fosse ancora all'interno di essa.
Alzando leggermente un sopracciglio, la ragazza fece qualche passo dentro alla vegetazione...
Prima di trovarsi davanti la jeep corazzata con dentro i suoi superiori frenare alla sua vista.
"Ehi, guarda, Clark! La sua moto!" esclamò il soldato con la bandana mentre la jeep frenava e lui indicava con il dito una direzione non lontana:
La moto del loro fuggitivo era parcheggiata accanto ad un albero, ma del proprietario nessun segno.
"Sì... ma dov'è il nostro uomo?" fu la lapidaria domanda dell'uomo di nome Clark.
"Non lo so! Ma lui non può essere andato troppo lontano!" esclamò in risposta Ralf, uscendo di corsa dal mezzo corazzato e correndo in quella direzione in mezzo alla radura...
Sebbene avesse tentennato per qualche secondo, guardando verso i suoi piedi per paura di serpenti o altro.
La ragazza-soldato con una leggera uniforme verde militare con tanto di guanti dello stesso colore, calzoncini e stivaloni lo seguì subito dopo, andando quasi alla stessa velocità e senza cambiare l'espressione del suo viso.

The King of Fighters: The Darkest LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora