Capitolo 21: See me rule!

4 0 0
                                    

"Bene, Signori e Signore! Con il ritiro degli Psycho Soldier, il Team SEALED passa il turno!" esclamò Geo.
"Ora, il prossimo scontro sarà tra i campioni in carica, il Team Knowledge, contro il Women's Team!" aggiunse Neo con il suo solito tono pieno di entusiasmo.
Kismet, girandosi verso King, si accorse che la donna era piuttosto preoccupata per l'esito dell'incontro che stava per arrivare, e si domandò perché si mordesse la punta del pollice in quel modo.
"Sono preoccupata per loro, visto che non avranno avversari semplici, d'altronde Yuri e Mai sono mie amiche da lungo tempo..." rispose la bionda a Kismet.


E non aiuta che finora non siano mai riuscite a portare a casa la coppa... e che i loro avversari siano i vincitori dello scorso torneo...


"Vado io per primo, mi sento carico!" esclamò Michitaka con fare determinato, mentre guardava la squadra composta da ragazze con fare da sfida.
Sua sorella, Kurenai, annuì.
"Tanaka... puoi andare per secondo. Gonta, sai cosa fare come striker." commentò infine; "Io vado per ultima."
"Sebbene io non ami cedere il passo ai comuni mortali, per questa volta chiuderò un occhio!" dichiarò Tanaka a braccia conserte: "Siate grati della mia magnanima generosità!"
"Va bene... avanti, chi di voi vuole farsi sotto?" domandò Michitaka al Women's Team con tono arrogante.
Fu Tenko a farsi avanti, con un'espressione che non raccomandava niente di buono.
"S-Sarai anche il vincitore, ma resto un maschiaccio arrogante! É ora che qualcuno ti insegni l'umiltà che contraddistingue chi pratica le arti marziali!"
"La regina delle Zitelle inacidite... da qualche parte bisogna cominciare... un giorno me la spieghi questa storia dei maschiacci degeneri." rispose con fare rassegnato Michitaka, mettendosi in posizione di guardia.
"Tenko te la dirà, se vincerai!" rispose con un sorriso carico di sicurezza; "E sappi che Tenko non si rimangia mai la parola!"
"Oh? Davvero? Okay, allora divertiamoci!" esclamò Bandou, ricambiando con un altro sorriso leggermente più inquietante.
"Round 1! Pronti? COMBATTETE!"


Appena fu dato il via, la Aikidoka si mise in un kata di difesa.
Michitaka non perse tempo e fece uno scatto frontale verso Tenko, mentre aveva sparato un Cobra Spit per distrarla.
La ragazza usò il braccio per ripararsi dallo sputo venefico, mentre lui le arrivò alle spalle.
Agendo per puro istinto, mosse il piede per un calcio dietro di sé.
"Non male, ma non sarà un calcio ben piazzato a fermarmi." disse Michitaka, che aveva bloccato il piede di Chabashira con una mano...
Mentre con l'altra aveva usato il suo famoso Komodo Slash contro di lei.
Tenko fece un gridolino, e dal suo corpo uscì un piccolo zampillo di sangue.
Dopo averla colpita, il ragazzo le lasciò la gamba, e lei saltò all'indietro.
"Sotterfugi e fortuna... certo... è così che raggiungi la vittoria... non hai una punta di onore..." ansimò lei per il dolore.
"Fortuna... quanto odio quella parola. Da quando abbiamo vinto il titolo, continuo a sentirla... se potessi rinunciare al titolo seduta stante, lo farei senz'altro..." commentò con tono rabbioso Michitaka , mentre stava aspettando la sua avversaria.
Tenko non si fece scrupoli ed attaccò di nuovo:
Provò questa volta con una combinazione formata da diversi colpi di mano per culminare con un calcio alto alla mascella.
Bandou si fece colpire apposta da un paio di colpi, schivando all'ultimo il calcio alto e ripartendo anche lui con una combinazione di calci e pugni verso Chabashira, concludendo con un Poison Sting diretto sullo stomaco.
La vista le si appannò per il dolore lancinante mentre rotolò all'indietro in preda al bruciore allo stomaco.
"Avanti, non volevi insegnarmi qualcosa? Ti aspetto! Oppure sei già a terra?" domandò Michitaka a Chabashira con tono sarcastico, come per prenderla in giro.
"D-Dannazione! Tenko ha già portato onta a questa squadra... non può perdere ancora... non lo permetterà..." mormorò la ragazza, reggendosi ancora in piedi con un rivolo di sangue sulle labbra.
"Io direi di chiuderla qui." commentò Bandou con serietà, segno che voleva metterla a terra in quel preciso istante:
Caricò la sua aura venefica scattando in avanti per colpirla con il suo patentato: 'Tre Fasi Del Predatore'.
Lei venne centrata per tre volte di fila senza potersi difendere, ed una volta che l'aura venefica esplose, Tenko venne gettata in aria con un grido di dolore...
Prima di finire fuori dal ring con un gran tonfo.
"L'unico onore che posso concedere al mio avversario è quello di vivere, quindi evita di farmi la morale." commentò Michitaka con tono calmo, mentre guardava la sua avversaria.
"Eeeeeee Michitaka Bandou infrange un nuovo record di velocità di vittoria!" dichiarò Neo con una mano protesa verso il vincitore del round.
Tutti i membri del Women Fighters si gettarono in aiuto di Tenko, che faticava pure a respirare per quanto fosse stato doloroso il colpo inferto dal ragazzo.
Prima che potesse parlare, Tenko inspirò pesantemente per poi crollare davanti alle sue compagne, completamente spompata.
Anche King si alzò in piedi quando la vide.
"Credo che non abbia fatto molto bene..." mormorò Kismet, guardando la scena a sua volta, con Jan dagli spalti che fissava da in piedi la scena con aria spaventata.
"Chi è la prossima? Tranquille, si risveglierà con un grosso mal di testa." disse Michitaka con un mezzo sorriso, mentre rimaneva in attesa.
Mai passò una mano sulla fronte della aikidoka svenuta e le sorrise con da fare materno.
"Tranquilla, Tenko... ti vendicherò io."
Intanto, si era avvicinata a loro Kimura del team Future, desiderosa di aiutare la ragazza a riprendersi.


"Bene, bene... abbiamo la centrale del latte, siamo sicuri che sei una Kunoichi? E non una esibizionista?" le domando il minore dei Bandou con fare scherzoso.
Mai puntò il ventaglio che stringeva in mano verso di lui e, con un buffo sorriso, disse:
"Ah, se avessi un dollaro per ogni volta che me lo chiedono... ma non credere che fare il furbetto con me ti sia di aiuto. Non é così facile toccarmi nonostante le apparenze!"
"Dicono tutti così, poi finiscono a terra come la tua amica... mi raccomando, cerca di far salire l'asticella della difficoltà." aggiunse Michitaka, rimettendosi in posizione di guardia.
"Non ti sarà facile prendere una ninja, carino!"
"Round 2! COMBATTETE!"


Appena fu dato il via, la donna iniziò a lanciare una serie di Kachousen contro il ragazzo.
Michitaka non si fece problemi a schivarli e fece uno scatto frontale verso Shiranui con le mani che formavano degli artigli, pronto ad attaccare.
La ragazza, nonostate le sue abbondanti forme, era tuttavia incredibilmente veloce, saltando e muovendosi con incredibile agilità per il ring e attaccando con altrettanta velocità.
Ad un certo punto, gli saltò sopra, fece una capriola in aria e, reggendo il ventaglio con i denti, si buttò in picchiata nella sua 'Danza dello Scoiattolo Volante'.
"Grazie per l'ombra che hai creato." disse Michitaka, ridacchiando...
Prima di sparire nel nulla.
"Quella tecnica...! Non credevo che l'avesse appresa!" commentò Lin dal suo posto, gli occhi leggermente spalancati dalla sorpresa.


Mai non si lasciò demoralizzare dalla scomparsa dell'avversario:
Chiuse gli occhi e cercò di captare anche il più piccolo movimento, servendosi dei sensi del suo cuore.
Difatti, Michitaka sbucò alle spalle della Kunoichi, cercando di colpirla con un montante.
Allora lei fece una mezza piroetta, chiamando a sé le fiamme per una 'Danza del Drago di Fuoco' tutt'intorno a lei.
Il minore dei Bandou si prese in pieno quella fiammata, cadendo all'indietro e rotolando velocemente per estinguere il fuoco che lo aveva avvolto.
Mai, comunque, decise di non lasciargli il tempo di riprendersi perché lo riteneva un avversario troppo pericoloso e, avvolgendosi fra le fiamme, rotolò in avanti per poi compiere un attacco in salto verso di lui nella forma di una delle sue tecniche migliori, il 'Chou Hissatsu Shinobibachi', o la 'Super Tecnica Mortale delle Api Ninja'.
"Basta giochetti... PUNIZIONE DELLA CHIMERA!" urlò il ragazzo, avvolgendosi nella sua aura venefica...
Per poi andarle incontro a tutta velocità con una mano protesa verso il viso di Mai, prendendola senza problemi.
"Scusami, dolcezza... ma devo compiere un favore a una ragazza a cui tengo particolarmente, quindi fatti da parte!"
Nel dire quelle parole, si poteva notare che le pupille del ragazzo avevano preso le caratteristiche tipiche dei rettili.
Mai emise un verso strozzato, sentendo un brivido percorrerle lungo la schiena. Sapeva che quello che stava per provare non sarebbe stato affatto piacevole.
Difatti, Michitaka ritirò la mano, facendo un sorriso inquietante.
All'inizio, sembrava che non fosse accaduto nulla...
Ma il pubblico vide Mai urlare dal dolore, come se fosse stata colpita da un centinaio di colpi in tutto il corpo.
La Kunoichi volò in alto, per poi andare a sfracellarsi sul terreno del ring.
"G... Geo? Tu SAI cosa é successo? Io... io non ho visto niente..." balbettò incredulo McDonald.
L'altro si era levato gli occhiali per pulirseli, non sicuro di quello che aveva appena visto.
"Ho... sbattuto le ciglia, che é successo?" insistette Neo.
"Certe cose devono rimanere oscure per un motivo... contate pure, se volete." rispose Michitaka.
Lanciò poi un imprecazione guardandosi sia la casacca che la maglietta:
Erano rovinate a causa delle fiammate precedenti, quindi decise di togliersele, rimanendo a petto nudo.
Inutile dire che le ragazze del pubblico apprezzarono molto.
Incredibile a dirsi, ma il torneo di lotta KoF aveva da sempre avuto un gran pubblico femminile, dovuto soprattutto alla presenza di lottatori giovani e attraenti, che si accalappiavano spesso stuole di ammiratrici.
Ed ora, era arrivata della nuova "carne fresca" da idolatrare.


"Signore e Signori... diamo conferma che Mai Shiranui non è più in grado di combattere! Quindi la vittoria va a Michitaka Bandou!"
"Ahia..." mormorò a denti stretti Hime dalla propria postazione, mentre Kismet girò lo sguardo per incrociare quello di King.
Lo sguardo della donna era come spaesato:
Non poteva credere che una come Mai era stata battuta in così poco tempo, e in maniera così violenta.
"Stanno combattendo contro un mostro..."


"Quello non è umano..." mormorò qualcuno dal pubblico; "Per forza ha vinto, non è umano!"
Il mormorio del pubblico si fece più intenso, finché Michitaka non prese uno dei microfoni dei commentatori.
"Perché non me lo venite a dire in faccia? Avanti, vi aspetto! D'altronde, sono un componente del clan Hizoku! Non possiedo nemmeno più sangue nel mio corpo, ma solo veleno, quindi sì sono un mostro!
Ma è facile giudicare un libro dalla copertina, quindi finiamo questo incontro in fretta!"
Nel dire quelle ultime parole, negli occhi del ragazzo si era formata una sfumatura di tristezza interiore.
"Non era intenzione del pubblico offenderla, signor Bandou..." mormorò con aria spaventata Geo; "Ehm... si faccia avanti la prossima combattente delle Women Fighters... Yuri Sakazaki."
La ragazzina dall'aria sportiva saltò sul ring e ruotò un pugno in aria, per poi protenderlo dinanzi a sé.
"Preparati ad una batosta da manuale! Ti pentirai di quello che hai fatto alle mie compagne!"
"Che carina, per essere un maschiaccio, ma il vostro torneo finisce qui." rispose Michitaka con tono arrogante.
"Forse..." rispose risoluta la piccola; "Ma siamo pur sempre delle combattenti, quindi ci batteremo fino all'ultimo!"
"Mi sembra giusto! Divertiamoci allora!" commentò il ragazzo, mettendosi in posizione di guardia.


"Round 3! Pronti? COMBATTETE!"
"Qui, qui!" Disse allegramente Yuri facendo le boccacce e schiaffeggiandosi le natiche in segno di scherno verso il suo avversario.
"Picchiano bene... devono essere belle sode!" fu il commento di un Michitaka, che se la ridacchiava di gusto di fronte alla provocazione di Yuri.
La Sakazaki arrossì visibilmente, non aspettandosi di certo quel genere di reazione.
"Se le vuoi, vienile a prendere, brutto porco!"
"Le lascio alla tua dolce metà... io sono già impegnato."
Mentre diceva quelle parole, Bandou era scattato in avanti per iniziare un combinazione di calci e pugni verso la sua avversaria.
Lei rispose più volte con varie tecniche, aggiungendo pure dei simpatici colpi di sedere per fargli perdere la concentrazione.
Non appena lui cercò di colpirla con un pugno, lei si abbassò in tempo per riservargli un montante al volo.
"CHOU-UPPER!"
Michitaka era indietreggiato di qualche passo, ma sfruttando quel breve lasso di tempo che lei era rimasta scoperta usò un Cobra Spit per colpirla.
Il getto la colpì in pieno, ma non abbastanza da farla cadere a terra, e decise di contrattaccare subito scattando verso di lui.
Michitaka sorrise nel vedere come era stata incosciente a non parare il colpo, e decise di partire con ancora più foga rispetto a prima:
Sfruttò la sua ombra per fare lo stesso giochetto di prima, ma a questo giro non aveva perso tempo ed era sbucato alle spalle di lei, colpendola con un calcio volante verso il fianco sinistro.
Anche Yuri provò quasi subito a riservargli un calcio rotante ben piazzato, girando velocemente i fianchi per colpirlo con la massima potenza.
Alla fine si colpirono entrambi nei rispettivi fianchi, andando a cadere in ginocchio sul ring.
Bandou, stringendo i denti, era ripartito in carica, pronto a colpire una Sakazaki rimasta scoperta con un altra serie di calci e pugni.
Con un balzo delle gambe, tuttavia, Yuri saltò in aria, sorprendendolo con una serie veloce di calci che lo colpirono sul petto, con la giovane che sorrideva impertinente...
E saltò via con un ultimo calcio, riatterrando in piedi davanti a lui.
"Cos'erano... carezze? La tua amica... è stata più furba a parare il mio Cobra Spit con il braccio, a differenza tua, che te lo sei preso in pieno... " disse Michitaka ridacchiando, ma si vedeva che stava dando i primi segni di cedimento a causa delle leggere ustioni causate da Mai in precedenza e dai colpi ricevuti da Yuri.
"Non sottovalutare il mio potere..." mormorò Yuri, cercando di riprendere fiato; "Non sono qui per cadere al primo turno... dimostrerò a tutti quanti della mia famiglia che so combattere da sola!"
"Capisco... ma non puoi ribaltare il risultato. Ogni singolo colpo da me ricevuto è come subire un morso velenoso. Per quanto resisterai?" le chiese il ragazzo...
Prima di ripartire all'attacco, continuando ad attaccarla senza lasciarle tregua.
Yuri poteva sentire perfettamente il corpo cominciare a dolerle e cedere ovunque:
Se non si sbrigava a sconfiggerlo, sarebbe caduta velocemente.
Nella seguente offensiva, Michitaka era partito con un altra concatena di colpi, concludendo con un Komodo Slash.
Usando tutte le sue forze, la ragazza saltò e concentrò la sua energia in un Raiouken, una sfera di ki in discesa.
Mentre Bandou la parava, se la vide arrivare addosso utilizzando una combo formata da multipli Chou-Upper.
Venne colpito, ma stringendo i denti uso uno Scorpion Sting sulla bocca dello stomaco di Yuri, mentre era scoperta in quel breve frangente che aveva usato l'ultimo Chou-Upper.
La ragazza si sentì mozzare il fiato, prima di atterrare violentemente sul ring, rotolando per qualche metro all'indietro.
"Ancora una volta, Michitaka utilizza una delle sue letali tecniche venefiche, non lasciando scampo alla povera Yuri!... e il pubblico non sembra molto contento della cosa!"
Neo aveva ragione:
Molti degli uomini del pubblico furono devastati nel vedere la piccola ragazza venire abbattuta in quel modo dal giovane.
Anche King strinse i pugni dal suo posto.
"Forza, Yuri... in piedi, ragazza..."
Maxima scosse la testa.
"Mi sa che non ce la farà..."
K9999, invece, fissava con odio Michitaka, non riuscendo ancora ad accettare che quello fosse il campione in carica.
"Lo distruggerò... lo distruggerò completamente..."


Yuri strinse i denti, rotolando lentamente sul fianco e stringendosi la bocca dello stomaco con le mani.
Le uniche cose che riusciva a percepire erano le grida di incoraggiamento del pubblico.
"Signori e Signore! Sembra che Yuri Sakazaki stia cercando di rialzarsi! Ma ci riuscirà? Riprenderà lo scontro?"
"Stai a terra... non ti conviene rialzarti." le intimò Michitaka con un leggero fiatone, mentre fissava la sua avversaria con un mezzo sorriso.
"Non posso... non mi arrendo... non voglio..." mormorò dolorante la karateka mentre, quasi in lacrime, cercava disperatamente di rialzarsi.
"Hai combattuto bene, Yuri Sakazaki, ma è tempo di ammettere che hai raggiunto il limite." disse Bandou con fare tranquillo.
Ma lei non lo ascoltò.
"Non posso perdere... non più... se mi faccio battere ancora... loro... non voglio più.... essere vista... come una bambina!"
"Ma...chi sarebbe così stupido da considerarti bambina, dopo che hai messo in difficoltà il sottoscritto?" domandò il ragazzo con aria curiosa.


"Posso immaginare chi sia stato..." fu il commento brontolato da King con un buffo broncio di disappunto. Lo stesso che Kismet e gli altri le avevano visto sul viso ogni volta che pensava a quel testone di Ryo.
Il giovane buttafuori dell'Illusion fece una smorfia sorridente, con gli occhi alzati al cielo.
"Complimenti, signor karateka."


Michitaka fece un gesto che nessuno si sarebbe aspettato:
Mise una mano sulla spalla di Yuri.
"Non sono molto bravo con le parole... ma dovresti fregartene di ciò che pensano gli altri. sii fiera di te stessa. Un giorno ti darò la rivincita, ma per il momento ti ho tolto tutte le tossine dal corpo."
Infatti, tutto il dolore che Yuri aveva in testa scomparve completamente, e la ragazza dovette preoccuparsi solo ancora del suo stomaco intorpidito, mentre fissava con sorpresa ed uno strano rossore sul viso il giovane Bandou.
Rendendosi conto della sua reazione, la Sakazaki si tirò una serie di schiaffetti dopo aver dato le spalle al giovane Bandou.


No, no, no! Che fai, Yuri?! Tu hai Robert... anche se... è vero che lui tende a fare il farfallone! Ma non è una scusa per trattarlo con la stessa medicina! Oppure sì?


"Ho fatto qualcosa che non andava?" chiese ancora più confuso Michitaka.
"N-Niente!" rispose lei fra l'allegro e il nervoso mentre si girava con un saltello e le mani dietro la schiena.
Un capogiro, tuttavia, la fece cadere seduta per terra.
"Credo... che sia comunque ora di arrendermi... " commentò poi con un sospiro.
"Oooh! Yuri si é arresa!" gridò sorpreso Kentucky, mentre lei annaspava per rimettersi in piedi.
Girandosi verso le sue compagne, fece un esausto sorriso di scuse.
Tenko cascò all'indietro con la bocca spalancata, mente Mai alzava le spalle sorridente.
"Lascia che ti dia una mano, fino a dove ci sono le tue amiche, e non voglio sentire storie." fu il commento di Michitaka guardando la ragazza sia i commentatori come per dirgli di darli sta dannata vittoria in maniera tale che potevano uscire dal ring.
Geo si tolse di dosso l'imbarazzo del momento e, schiaritosi la voce, esclamò:
"Con un'abilità sorprendente, Michitaka Bandou é riuscito a sconfiggere da solo l'intero New Women Team, che si é comunque fatto valere contro il campionissimo! Direi che si meritano tutti un po' di riposo!"
Una volta deciso che la resa di Yuri era valida, tutto il pubblico si alzò in piedi per applaudire comunque tutto il Women Fighters Team e il gesto di Michitaka nei confronti dell'avversaria.
"Prima mi danno del mostro, ora mi acclamano... valli a capire." commentò Bandou con fare scocciato, mentre accompagnava Yuri dalle altre sue compagne di squadra; "Non vi chiedo il perdono per come mi sono comportato durante l'incontro. Mi auguro solo che in futuro si possa organizzare una rivincita più pulita e con un clima più tranquillo."
"Ehi, aspetta!" lo chiamò Tenko, prima che avesse tempo di andarsene via:
Aveva un'aria terribilmente turbata.
"Una promessa è una promessa, vieni con me, TU."
"Nonostante tutto? Okay, ti seguo..."
"Ne sei sicura?" domandò Mai, avvicinandosi alla aikidoka.
Lei annuì, risoluta.
"Un uomo capace di battere in maniera simile Tenko merita rispetto almeno per questo... anche se è frustrante."
Una volta che si era rimesso i vestiti di ricambio, e curato grazie a Kimura, il ragazzo aveva fatto cenno a Chabashira che era pronto a seguirla.


Si appostarono nella galleria che conduceva negli spogliatoi, e lei, dopo un enorme sospiro, mise le mani sui fianchi e gli disse:
"Lo volevi sapere, vero? Il perché dell'atteggiamento di Tenko..."
"Avanti spara, mi auguro solo che sia un motivo sensato." rispose con tono tranquillo Michitaka, mentre aveva appoggiato la schiena al muro.
"Sensatissimo!" insistette la combattente; "Fa tutto parte del mio regime di allenamento in modo che il mio Neo Aikido non perda la sua potenza! Lo ha detto il maestro!"
"Tutto qui? Tu rinneghi il contatto maschile perché il tuo maestro ha detto una cosa del genere? Cosa mi tocca sentire..." fu la risposta data da Bandou, che stava evitando in tutti i modi di non ridere.
"Sì, e anche limitare i dolci!" insistette; "Non più di tre al giorno! E riordinare sempre la camera, altrimenti la forza del Neo Aikido va a farsi benedre!"
"Frena un secondo! Quelle sono cose di normale routine quotidiana unite a una sana alimentazione... dovresti allargare i tuoi orizzonti sulla questione forza." commentò il ragazzo, mettendosi a ridacchiare perché non c'è la faceva più.
"Ma certo che sono una normale routine! Tutti i lottatori lo fanno, no? Ma il Neo Aikido è diverso! Per il Neo Aikido, vale la regola aggiuntiva di non avere contatti di nessun tipo con gli uomini!"
"Ma... tu... stai parlando con me! Mi stai guardando! Dovresti diventare cieca e sorda per attuare una regola così stupida! Pensaci bene!" esclamò con fare rassegnato Michitaka.
Tenko scosse la testa.
"E' diverso! Completamente! Il maestro diceva sempre di rispettare lo sfidante che ti batte! E' una questione di rispetto fra combattenti... se non lo fossi stato, sarebbe cambiato tutto."
"Okay, capito... grazie per avermelo spiegato.
Io come maestro ho avuto un assassino, quindi certe cose come l'onore tra i praticanti di arti marziali non le capisco. Mi auguro solo che, oltre la mia apparenza, si sia potuto comprendere qualcosa su di me.
Adesso io vado... al prossimo incontro, allora.
E mi raccomando:
Trovati qualcuno con cui ti trovi bene, perché fidati... l'amore tra due persone è una forza misteriosa che ti fa fare cose straordinarie." disse il ragazzo con un sorriso, mentre si stava incamminando per ritornare dagli altri.
Rimasta sola, Tenko si fermò a cogitare sulle parole del giovane Bandou, ma per quanto ci provasse, non riusciva a dare un senso a quel suo discorso sull'amore.




"Molto bene! Con il termine di questo incontro, si chiude il primo girone degli ottavi! Abbiamo assistito ad imprese incredibili e massacri senza precedenti..." commentò energicamente Neo.
"Sì... ed ora ci manca pure un lottatore perché è volato fuori dallo stadio..." aggiunse Geo con una leggera goccia di sudore che scendeva dalla fronte.
"Questo sarà un problema..." sospirò Vanessa con una mano sulla guancia; "Se Yagami domani non torna, non avremo modo di gareggiare..."
"Dopo ciò che ha visto, non mi stupirebbe se non lo vediamo più, possiamo solo aspettare." disse Seth con tono pensieroso.
"Ammesso che non sia muerto..." aggiunse Ramon con un sorrisetto nervoso.


Fortunatamente, Iori era ancora vivo, sebbene il colpo lo avesse buttato in mare, dove lui, in una specie di trance, continuò ad andare alla deriva e a rimuginare su quanto accaduto, e sulla sua ragione di essere.
Non poteva permettersi di soccombere...
Non prima di aver sconfitto Kyo Kusanagi...
E se per farlo doveva diventare un demone, allora che fosse stato.


---


La prima giornata del King of Fighters si concluse nello stesso istante, con il pubblico che abbandonò velocemente gli spalti e le squadre che vennero invitate a ritirarsi in un hotel preparato apposta per loro sull'isola artificiale dal gruppo NESTS.
Alcuni, tuttavia, preferirono accamparsi altrove pur di non passare la notte in un albergo sponsorizzato dal cartello:
Fra questi vi era il team giapponese, che aveva preferito addirittura andare in aperta campagna per stare lontano dallo sdegno e gli insulti della gente dopo la penosa esibizione di Kyo.
Quello che non sapevano era che questa loro decisione avrebbe permesso di mettere in atto una terribile trappola:
L'ex campione caduto in disgrazia aveva pure deciso di allenarsi da solo in una piccola zona boschiva nei dintorni.
Per quanto si sforzasse, non cambiava niente:
Il suo corpo reagiva a rilento, e le fiamme erano terribilmente indebolite, senza contare le infinite emicranie ogni volta che tentava di spingersi al limite.
Stringendosi la testa, si appoggiò ad un albero lì vicino con la schiena.
"Dannata NESTS... se non fosse per voi! Ve la farò pagare!... Ma in questo stato non posso fare nulla...! MERDA!"
I suoi pensieri vennero interrotti quando percepì qualcosa muoversi nelle fronde lì vicino.
"Chi c'è? Fatti vedere!" esclamò Kyo, mettendosi in posizione di guardia.
Alle sue orecchie arrivò una risata:
Una risata strana, goffa, come uscita da un cartone animato.
"Penoso... patetico... un rudere... ecco cosa sei. Il campione del mondo dei perdenti! Una nullità! NULLITÀ!"
Kyo strinse i pugni.
"Vieni fuori, e smettila di parlare a vanvera!"
Avvertendo una minaccia imminente, si scostò dall'albero...
Giusto in tempo perché vedesse degli artigli uscire dalla corteccia, all'altezza di dove prima aveva la testa.
"Ormai tutti possono batterti! Anche un vecchio sulla sedia a rotelle!" commentò la voce di prima, mentre estraeva gli artigli dalla corteccia, facendo denotare l'occhio destro che era di un rosso intenso con un intorno uno strano motivo di colore nero.
"Che razza di creatura sei?!" esclamò Kusanagi indietreggiando, ogni muscolo del suo corpo completamente teso.
"Ti faccio a pezzi!" esclamò la figura, lanciandosi nuovamente su di lui; "Ti spacco tutti i denti da latte che hai!"


Per quanto fosse alto appena un metro, quello strano automa orsoide era incredibilmente lesto, e abile nell'uso degli artigli...
Era come un Choi Bounge sotto steroidi.
Per quanto Kyo provasse a colpirlo, il suo avversario continuava a schivarlo e contrattaccare colpendolo con una foga senza eguali.
"Anche il campione attuale riderebbe di te! Nullità!"
"Zitto! Zitto! ZITTO!" gridò lui, mentre cercava di colpire.
"Rassegnati, Kyo Kusanagi! Non tornerai MAI PIU' ai fasti di un tempo! Sei condannato a restare solo un relitto!"
L'orsetto gli si buttò addosso per una micidiale artigliata seguita da un colpo che sembrava uscito da un manga degli anni ottanta:
Una vera e propria raffica di pugni, potente come uno sciame di meteore.
Kyo cercò di coprirsi come meglio poteva, senza però poter reagire più di tanto all'aggressione di quell'essere.
Mentre lo vedeva cadere all'indietro, l'orso non perse tempo per un ultimo scherno. "Come pensavo... la tua forza non é nemmeno buona per saltare la corda, figuriamoci vendicarti di NESTS! Quelle persone all'arena avevano ragione a tirarti l'immondizia addosso!"
Alla mente di Kusanagi tornò prepotentemente in mente il ricordo della sua umiliazione e degli scherni del pubblico, mischiati ai vaghi ricordi degli esperimenti subiti nei laboratori di NESTS.
Sentì il suo cuore riempirsi di odio viscerale... verso sé stesso e il mondo, e un gran desiderio di cancellare quella realtà così sgradevole.
"Continuerò a torturarti così ancora e ancora... e ancora!" ridacchiò l'orso, il suo volto oscurato da un'ombra sinistra; "Accogli la rabbia... la tua disperazione per aver fallito in tutto nella vita... fatti consumare da essa!"
Tentò di attaccarlo con una nuova artigliata...
Ma nel farlo, non si accorse di una rinnovata forza dentro Kyo.
Una forza oscura e potente che l'aveva contaminato:
L'odio.
"Così! Così! Sei disperato, vero?! Disperato per essere solo un fallito, vero?! Allora forza! Trasforma quella disperazione in forza e VEDI SE RIESCI A BATTERMI, DANNAZIONE!!!"
L'orsetto si lanciò contro di lui ad artigli sguainati.
Peccato che Kyo l'avesse già bloccato in una stretta della mano sulla sua testolina...
Prima che non schioppasse in un'esplosione infuocata.
"La tua difesa... è penosa."
Il corpo martoriato del robottino cadde a terra, inerte, ai piedi del ragazzo, il cui viso era contorto in una smorfia di rabbia, i suoi occhi una spirale di pura disperazione.
"Questa volta, nessuno oserà più farmi la predica... ora le mie fiamme sono tornate! Sono rinato!"
Si lasciò andare ad una risata...
Una strana risata lunga, carica di malizia, non dissimile da quella che avrebbe fatto uno Iori o un K9999.
Fuori dalla sua portata, qualcuno osservava la scena con un ampio sorriso a 32 denti.




Ignare di quanto fosse accaduto, altre squadre di combattenti decisero di 'approfittare' della gentilezza del cartello NESTS per alloggiare al loro albergo privato costruito apposta.
Pareva ancora più lussuoso del Grand Hotel di South Town, oramai probabilmente ad un cumulo di macerie.
Nella zona del ristorante si poteva notare che alcuni lottatori si erano fermati a mangiare, tra cui una Kurenai che aveva ordinato un sacco di portate, lasciando di stucco i presenti, tranne i suoi compagni di squadra.
"Gonta sapere che fanciulle avere stomaco piccolo piccolo... ma Kurenai non come altre fanciulle davvero!" sussurrò un sorpreso Gonta, intento a capire bene come mangiare con forchetta e coltello.
"Potresti stupirti di quante cose fa mia sorella che le altre ragazze non fanno." commentò Michitaka con un mezzo sorriso, mentre faceva vedere come tenere le posate a Gokuhara.
Tanaka restava silenzioso con aria pensierosa, guardando avanti a sé cupo.
"Questo posto arde di malizia... in più di una fonte."
L'occhialuto ragazzone si incupì.
"Beh... essere albergo di NESTS... Anche Gonta a disagio, qui dentro..."
"Non si tratta solo di questo, mio colossale adepto... ma avverto energie nefaste che mirano a portare caos e distruzione... non sappiamo con quali forme mostruose potrebbero apparirci."
Al che, in uno dei tavoli vicini, la donna di nome J del Team Z starnutì pesantemente.
La ragazza accanto a lei, M, si alzò di scatto non appena la sentì starnutire.
"Santo cielo! SORELLINA! Non ti sarai mica raffreddata! Hai preso un colpo di vento?"
J sospirò.
"Cioè, no, ma che colpo di ven-"
"Ti stai sentendo la febbre?! Hai un malore?!"
"Cioè, io sto benis--"
"VADO A CHIAMARE UN'AMBULAN-"
"CHIUDI QUELLA FOGNA!!!"
J le rifilò un calcio che la fece volare all'indietro.
Vedendo la scena, alcuni rimasero allibiti quando notarono M, invece di sembrare distrutta e dolorante per il calcio, pareva felice di essere stata pestata via in quel modo.
"I vostri giochetti sono insopportabili. Vado a riposare in camera mia..." disse freddamente A, alzandosi da tavola.
Mentre andava di sopra, passò dall'altro lato rispetto a Kabuto, che ebbe come un sussulto quando le passò vicino, una strana sensazione di familiarità.
Il samurai cyborg si girò per guardare per qualche secondo la figura che gli passata vicino e con aria sorpresa.
"Ma... quella."
La ragazza lo ignorò completamente, continuando per la sua strada...
Ma Kabuto non volle sentire ragioni e, come guidato da una forza invisibile, le corse dietro, ignorando i richiami di sorella Nunnaly.
La continuò a seguire per un po', cercando a volte di fermarla con un cenno, una parola...
Qualsiasi cosa gli andava bene, purché si girasse per parlargli.
Alla fine lei si stufò e si girò verso di lui per dirgli con freddezza:
"Sei disperato, eh? Si può sapere che vuoi...?"
Il viso... la voce...
Era lei! Non c'era dubbio!
La ragazza che aveva l'ordine di trovare dal professor Saizuki.
"Astrid... ma allora stai bene. " rispose tutto sorridente Kabuto.
Lei lo guardò freddamente.
"E tu chi saresti?"
Il cyborg fece un passo indietro, sconcertato.
"Ma... sono... sono IO! Kabuto! Non mi riconosci? Non ti ricordi del nostro creatore, il professor Saizuki?"
"Professor... Saizuki...?" domandò la ragazza in maniera meccanica e confusa. Sembrava non sapere davvero di cosa parlasse.
"Siamo stati creati da lui per proteggere il genere umano! Possibile che tu davvero abbia scordato tutto?"
"Che succede qui, per esempio?"
Una nuova voce si mise in mezzo alla conversazione:
Girandosi, Kabuto si vide quello strano membro del Team Z, quello conosciuto come T.
La ragazzina corse dal nuovo arrivato.
"Niente di grave! Solo uno scambio di persona... penso che mi abbia confusa con qualcun altro."
"Capisco..." mormorò T, fissando poi con un leggero sorriso Kabuto e sospirando subito dopo.
"Vieni a dormire, Project A. Domani bisogna essere pronti. "
Lei annuì e procedette per la sua strada, ignorando completamente Kabuto.
T, allora, gli si avvicinò e gli disse cordialmente:
"Tu sei del team Redemption, giusto? Buona fortuna per l'incontro di domani. Vi servirà, se volete una qualche speranza contro NESTS."
Gli si avvicinò poi ancora di più per sussurrargli:
"... Ma faresti bene a non fare il passo più lungo della gamba, come poco fa..."
Il cyborg rimase in silenzio per tutto il tempo, come intimorito da quella figura altezzosa.
Allontanatosi abbastanza da guardarsi in faccia, T gli sorrise.
Nonostante l'aria cordiale, Kabuto lo trovò incredibilmente freddo.
"Allora, a domani." gli disse, prima di seguire Project A.
Kabuto rimase fermo a rimuginare davanti a quell'incontro inatteso e si strinse le braccia per qualche secondo.
"Project A... non c'è dubbio, si tratta di lei, ma allora... perché sta con quelli?"
Il suo pensiero venne interrotto quando sentì una voce femminile dire:
"Apprezzo la tua sincerità nel volerti dichiarare... ma sono già impegnata. Difatti quando il torneo finirà, andrò da lui."
Una volta che era ritornato sui suoi passi, notò Kurenai con uno sguardo dispiaciuto mentre poteva vedere dall'altro lato un Gozu praticamente in ginocchio e con il morale a terra nel sentire quella notizia.
In quel momento, entrarono nella lobby anche altre due persone:
May Lee e Hiroshi.
I due ragazzi parlarono a lungo dei loro gusti in comune e delle loro puntate preferite di questa e quella serie Tokusatsu e Super Sentai, col ragazzo che ammise che gli sarebbe piaciuto tanto recitare in un film di quel tipo.
Si interruppero, tuttavia, quando videro l'abbattuto wrestler che veniva consolato da Seiko.
"Che cosa è successo?" chiese May Lee a Kimura, non riuscendo a capire come un uomo grande e grosso come Gozu fosse così giù di morale.
"Delusione amorosa... ha provato a confessarsi." fu la risposta della farmacista; "Purtroppo... temo che nessuna delle mie medicine possa guarirlo da questa situazione..."
"Si riprenderà! Quell'uomo ha una tempra e una determinazione che farebbero arrossire persino Kamenman!" la rassicurò la piccola coreana.
Pensandoci poi su, si domandò chi potesse essere il famigerato uomo amato da Kurenai.
A Hiroshi venne un sospetto.
"Oddio, non sarà mica una di quelle situazioni... di fratelli come negli anime, vero?"
May impallidì.
"Spe, spe... nel senso di... inciuci fra fratelli?!"
"Ma sì! Di quelle storie incest..."
Hiroshi non riuscì a finire la frase che si sentì una mano che gli stava stritolando la spalla, stessa cosa stava succedendo anche alla coreana.
"Finite il discorso... avanti, vi sfido..."
Per poi voltarsi entrambi e ritrovarsi l'interessata in questione, che aveva un sorriso poco rassicurante.
"Sta... stavamo parlando di... di... di... di INCENDI, sì! Ci chiedevamo delle norme antincendio di questo albergo!" balbettò il doppiatore giapponese, in preda ai sudori freddi.
"Ci sento benissimo... avete parlato di me e di mio fratello... se non ci credete, ecco una foto di gruppo di quando abbiamo passato del tempo assieme ai nostri rispettivi partner."
Mentre diceva quelle parole, Kurenai tirò fuori da una tasca dei suoi pantaloni una fotografia in cui c'era Michitaka insieme a una ragazza molto carina dai capelli bianchi con le punte verdi, e lei con un uomo alto e affascinante con i capelli rossi e un ciuffo di capelli bianchi che aveva su degli occhiali da sole con le lenti rosse.
"Whoa, questi sono i vostri partner? Mica male! La ragazza a occhio e croce sembra cinese, davvero carina!" commentò May Lee con un sorriso; "E lui chi é, un modello per le riviste?"
"No... attualmente è in cerca della sua strada, quindi sta viaggiando per il mondo. Stessa cosa per la ragazza di mio fratello, che sta cercando due componenti della sua famiglia... sanno difendersi molto bene e ci teniamo in contatto con loro." rispose con tono tranquillo la maggiore dei Bandou, mostrando un sorriso più rilassato nel parlare di quell'argomento.
"Sanno difendersi... quindi sono combattenti anche loro?" domandò Hiroshi.
"Ma certo che lo sono, sciocchino! Mi piacerebbe tanto vedere di cosa sono capaci!" rispose la coreana con sguardo sognante.
"Una volta finito questo torneo chissà, se ci teniamo in contatto...sei invitato anche tu Gozu, possiamo sempre rimanere amici." commentò in maniera tranquilla Kurenai, lasciando il suo numero di telefono a May Lee.
Il wrestler si rialzò in piedi, e disse con voce solenne:
"Molto bene. Se tu l'hai scelto, deve renderti davvero felice, e questo mi basta!"
In un altro tavolo lì vicino nel ristorante dell'hotel, Mondo sospirò pesantemente, cercando di mangiare qualcosa, con Hime invece che sembrava darci dentro con tutto quello che trovava.
"Andiamo, fratello! Su col morale, abbiamo vinto! O no?" cercò di consolarlo lei con la bocca piena...
Col risultato che King le diede uno scappellotto per la maleducazione.
La ragazza cominciò a tossire rumorosamente per via del fatto che le fosse andato di traverso un boccone, fino a quando Jan non le passò un bicchiere d'acqua.
"Tieni, sorellona!"
"Abbiamo vinto, è vero... ma io ho fatto una figura di merda... alla fine, é stato merito vostro se abbiamo vinto..." rispose mogio mogio il motociclista.
"Ti sei trovato davanti cinquanta tonnellate di toro infuriato. L'hai domato abbastanza da permettere ad Hime di batterlo senza problemi." lo riprese Kismet, intento a bere un bicchiere d'acqua.
"Ma volevo essere IO a batterlo..." brontolò l'altro.
"Avrai possibilità di rifarti, fratellone Mondo!" lo tranquillizzò Jan.
"Lo spero... lo spero proprio... nel prossimo incontro, voglio andare per primo, okay?"
"Come vuoi." mormorò Kismet, sebbene paresse ancora pensieroso per quello che era successo durante quella prima giornata del torneo:
La dimostrazione di potenza di quel K9999 in primis e tutto il teatrino che NESTS sembrava star architettando.


Forse Heidern ne sa molto più di me, a riguardo...


"Sapete... sono un po' preoccupata per sorella Nunnaly e gli altri, domani..." commentò King, rigirandosi il bicchiere fra le dita; "Se la vedranno con LORO..."
"Già... i NESTS..." mormorò il ragazzo dai capelli nero-grigiastri; "Quanto mi piacerebbe poterli già affrontare..."
"Sia che vincano i nostri amici o no, non credo che NESTS si accontenterà di sbandierare una squadra di rappresentanza! Penserà sicuramente a un altro modo per sfoggiare il suo potere, e se lo farà, potremmo ritrovarci ad affrontarli in campo aperto!" disse Hime...
Sbattendo il pugno sul tavolo proprio mentre King stava prendendo la tazza col caffé caldo.
Il contenuto della bevanda bollente uscì dal recipiente, scottandole la mano.
Lei fece un gesto negativo con la mano, scuotendola leggermente con una smorfia...
Prima che Kismet non le pulisse la mano con un fazzoletto.
Hime non capì perché King avesse reagito in questo modo, visto che non si accorse minimamente della scottatura.
"Beh, abbiamo vinto. Se le cose vanno come devono andare e continuiamo a farlo, vinceremo il torneo e dovranno uscire fuori, no? Sono i rappresentanti." mormorò Mondo.

The King of Fighters: The Darkest LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora