"Ed ora! E' tempo di mostrare il secondo incontro del primo girone!" esclamò a gran voce Neo; "Il Team Star affronterà la Squadra Coreana!"
La donna bionda rappresentante del Team Star si alzò in maniera elegante e raffinata, con tanto di occhi chiusi.
Con uno stile non meno invidiabile la seguirono altri due individui:
Un uomo dalla divisa paramilitare con i capelli lunghi e scuri, carnagione pallida, mascherina sul viso e le mani completamente ricoperte di bende.
L'altra era una giovane ragazza dai lunghi codini castani e due penetranti occhi rossi con indosso una semplice marinaretta rossa con gonna scura.
Un po' meno sofisticato ma sicuramente con un'andatura baldanzosa, l'ultimo della squadra:
Un ragazzotto con degli ispidi capelli viola tendeni ad alzarsi sulla destra del viso, un pizzetto stile "diavoletto" e una giaccia viola con una fantasia di stelle e galassie all'interno.
"Forza, ragazzi! Andiamo a fare il culo a quei fenomeni da baraccone!" esclamò quest'ultimo, alzando fieramente un pugno.
"Lo ammetto... hanno un aspetto goffo... ma anche quella loro bruttezza ha un fascino davvero ben definito... sono davvero lieto di aver potuto prendere parte a questo torneo!" commentò l'uomo dai capelli lunghi in una posa quasi da eterna beatitudine.
Quando Gundham Tanaka riconobbe l'uomo in questione, cominciò a sudare dalla fronte, fremendo del tutto, nonostante rimanesse in una posa con gambe accavallate e braccia incrociate.Quell'uomo... Korekiyo Shinguji, qui anche lui?
"I nostri avversari... non sembrano molto forti, ma sarà comunque una seccatura, affrontarli..." commentò la ragazza in rosso, Maki Harukawa, mentre si accarezzava con un buffo broncio un codino.
Il capo del team si avvicinò a lei e le disse sottovoce:
"Posso sbrigarmela io, tranquilli. Basta che mi mandiate per prima."
"Oh! Pensi di cavartela da sola?" chiese l'uomo dall'imponente zazzera viola e pizzetto, Kaito Momota.
"Nei miei anni di lavoro, ho svolto mansioni non solo da cameriera, ma anche di guardia del corpo di svariati dignitari stranieri. So cavarmela, alle brutte. Ma ho anche altre risorse..." rispose la bionda con la massima serietà.
"Beh, io non sono tipo da farmi indietro, ma voglio comunque fidarmi fino all'ultimo!" esclamò Kaito, sorridendo con il pollice alzato.
Dopo aver intimato all'uomo dai capelli lunghi, Korekiyo, di fare da Striker, la giovane ben vestita aspettò che anche il team coreano decidesse il proprio schieramento.
Chang sarebbe stato designato come Striker, con Kim, Choi e Jhun schierati sul ring in quell'ordine.
Lei allora sorrise:
Andava proprio secondo il suo piano.
Con le mani sul ventre salì sul ring, ma non si mise in posizione di guardia, diversamente dal suo avversario.
"Avanti, signorina. Dimostra al campione mondiale di Tae Kwon Do cosa sai fare..." la intimò Kim, saltellando sul posto.
La giovane chiuse gli occhi con un'espressione decisamente seria.
"Lei è un campione di arti marziali, quindi immagino che per lei sia molto importante dimostrare la supremazia sul ring... lasci che le chieda:
Per cosa combatte?"
Kim alzò un sopracciglio, interrompendo la sua guardia per qualche secondo.
"Combatto per dimostrare che la giustizia sia sempre dalla parte dei vincitori! Combatto per mostrare quello che una solida volontà è in grado di fare!" rispose infine con serietà sul volto.
La donna aprì di scatto gli occhi.
Sorrise, ma non c'era ilarità sul suo viso.
"Lodevole. Davvero lodevole. Se davvero miri a far trionfare la giustizia come dici, allora ti renderai conto che la cosa giusta da fare è farti da parte e dichiarare la resa. Sia per il bene tuo che di tutto il mondo."
"Come, scusa?!" chiese il coreano, come toccato profondamente da quelle parole...
Sebbene nel verso negativo del termine.
L'espressione della donna si addolcì.
"Cerca di capire. Quello che c'è in ballo non è solo una semplice vittoria in un torneo... c'è in gioco la stabilità stessa del mondo come lo conosciamo! La semplice vittoria sportiva non ha alcun peso se messa davanti ad una potenziale crisi. Una crisi che solo IO sono in grado di sventare. Quindi, ti chiedo:
Abbandona questa gara e dammi la vittoria!"
Frugò nelle tasche, e tirò fuori un libretto degli assegni...
Per poi strapparne uno con su scritta una sontuosa cifra da dare al coreano.
"Questo quantitativo dovrebbe corrispondere più o meno alla somma di denaro data in premio al vincitore."
Il gesto della donna diede inizio ad una vera e propria serie di commenti di insulto anche dalla folla nello stadio.
"Sta cercando di comprare il ruond?!" chiese a voce alta Ryo; "Ma come osa?!"
"E' un insulto per tutti gli esperti di arti marziali!" aggiunse Takuma; "La vittoria va conquistata con onore!"
"Un simile atto di corruzione nei confronti degli sportivi... è un'usanza in questo genere di torneo?" commentò Nunnaly, sistemandosi gli occhiali.
Kabuto, dal canto suo, fremeva dalla rabbia.
"Non riesco a credere ai miei occhi e alle mie orecchie!"
"Ehi, arbitro! Questa mossa è da broglio! Non va contro le regole?! Squalificatela!" esclamò irritata Hime, rivolgendosi a Neo.
"Non ce ne sarà bisogno!" disse a gran voce Kim.
L'uomo prese dalle mani della donna l'assegno...
Per poi strapparlo davanti a tutti, il suo sguardo oscurato dai capelli.
Chang e Choi, nel vedere quel gesto del loro caposquadra, ci mancò poco che avessero un infarto, mentre Jhun sogghignava soddisfatto.
"Questo va contro ogni singolo onore per cui mi sono sempre battuto! Se vuoi dimostrare qualcosa, fallo combattendo... un simile atto prova in realtà che sei una malvagia!"
Quando Kim rialzò gli occhi, sembrava quasi che fossero spiritati dall'ira.
Il viso di lei si contorse in una maschera di rabbia terrificante.
"Osi chiamare ME malvagia?! Io sono dalla parte della giustizia tanto quanto te! ANZI, di più!"
Si mise quindi in una posizione di guardia, i suoi occhi scintillanti di furore.
"Speravo di sbrigarmela senza ricorrere alla violenza, ma il tuo sciocco senso dell'onore e della giustizia mi ha forzato la mano. Non mi lasci altra scelta che raggiungere la vittoria con tutte le mie forze."
"Non mi aspettavo di meglio... ed ora preparati!" esclamò Kim, tornando in posizione di guardia; "Ho dei figli che mi stanno guardando... che padre di famiglia sarei se mi macchio di una tale corruzione?!"
Appena l'arbitro diede il via al combattimento, Kim scattò in avanti per poter colpire la donna con uno dei suoi patentati Hangetsuzan...
Ma mentre si trovava in aria, lei lo schivò, scivolandogli dietro.
Fu allora che lo colpì alla nuca con un colpo preciso dato col dorso della mano.
Appena questo accadde, Kim Kaphwan spalancò gli occhi e, tenendosi la testa, cercò di rialzarsi in piedi velocemente...
Ma le gambe e la testa gli parvero quasi troppo pesanti per agire assieme.
"Che diavolo... quale forza sto affrontando?"
"Una tecnica che ho imparato quando ancora facevo la guardia del corpo di un dignitario braccato dalla mafia taiwanese." disse cupamente la donna...
Per poi sollevarlo con un braccio per la collottola.
"Uno quei tipacci me l'ha insegnata dopo che ho promesso di non rovinarlo. Ma non credevo di usarla in un simile frangente."
Detto questo, lo buttò fuori dal ring come un sacco di patate.
"Round 1 aggiudicato al Team Star! Sorprendente colpo di scena! Quella donna sul ring sa come menare le mani." commentò Neo, esplodendo in un grido di sorpresa, mentre tutto il pubblico era rimasto basito.
"Quella tecnica... ci vuole parecchia precisione nell'usarla, altrimenti rischi di provocare danni considerevoli a chi la subisce." commentò con fare serio Michitaka.
Aveva una sensazione a riguardo di come sarebbe andato a finire tutto l'incontro.
Munakata, fermo al suo posto, sbatté l'elsa della katana che si portava appresso per terra, digrignando i denti.
"I miei sospetti sono stati confermati... quello è il Primo Ministro Agente, Kirumi Tojo."
"I... il Primo Ministro? Ma... perché il Primo Ministro prenderebbe parte a questo torneo?" balbettò Seiko, sorpresa dalle parole del suo capo.
"Cazzo!" gridò Zenji con gli occhi fuori dalle orbite; "Ed io che pensavo fosse solo una riccona capace di corrompere gli altri! Quella donna è una che mena!"
"Dillo un po', Zenjiccio!" lo punzecchiò il compagno, Agito; "Ti piacciono manesche, eh?!"
"Agito, chiuditi quel cesso!" ribatté alterato Maeda.
"Quella donna... potrebbe essere un problema." commentò in maniera sussurrata Nagi, sorreggendosi il mento con due dita in una posa pensierosa.
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The King of Fighters: The Darkest Light
FanfictionUn campione scomparso... Un'attentato a danno della politica di un fiero paese... Una misteriosa organizzazione dagli scopi sconosciuti... Una lettera che spingerà decine di combattenti a riunirsi nuovamente, mostrando la propria forza. Ma dietro a...