Una luccicante struttura simile ad un grattacielo, illuminata dalle prime luci dell'alba, sfoggiava su un'isola non troppo distante dal porto della metropoli giapponese.
Era incredibilmente grande e risaltava all'occhio da lontano, quasi come un faro.
Sulla sua torre più alta si poteva notare una curiosa insegna simile ad uno scudo con tanto di ali e fulmine in mezzo.
Questo edificio apparteneva al Mirai Kikan, conosciuto all'estero come Future Foundation:
Si trattava di un'associazione finanziata dal governo giapponese e incaricata di mantenere la speranza nel mondo, debellando ogni potenziale minaccia globale.
In un ufficio ben lucido nei piani più alti, un uomo sui 26 anni stava pacatamente preparandosi a sorseggiare un buon caffé.
Era molto alto ed atletico, sebbene il vestiario formale di color bianco lo rendesse più damerino che altro; aveva i capelli corti e color platino mantenuti ordinatamente, e due taglienti occhi azzurri.
Oltre a lui, nella stanza, una donna ben vestita con un lungo camice bianco e la lunga coda di cavallo color ambra, intenta a lucidare le finestre mentre canticchiava.
Fu allora che quel momento di quiete venne interrotto quando il telefono dell'ufficio cominciò a squillare, forzando l'uomo ben vestito dai capelli argentati a mollare la sua tazza di caffé sulla scrivania...
E a tirare su la cornetta.
"Future Foundation..."
"Sono io, Munakata."
L'uomo sulla sedia, Kyosuke Munakata, trasalì per qualche secondo, riconoscendo la voce femminile dall'altra parte della chiamata quasi di colpo.
"Buongiorno, Primo Ministro Agente..."
Sentendo con chi stava parlando, la ragazza occupata a pulire si girò verso l'uomo e lo guardò silenziosamente, in modo da poter origliare cosa stesse accadendo.
"Come dice? Assassinato...?"
Munakata si mise quasi subito in piedi, alzandosi di colpo mentre ascoltava attentamente.
"Precisamente... ci servono risposte, ed una morte avvenuta in questo modo, oltre che ad una lettera minatoria... sono quasi certa che sia un modo per metterci in ginocchio economicamente e moralmente."
"Maledetti terroristi vigliacchi... non mi sorprenderei se dietro ci sia lo zampino di quel maledetto che ha scatenato quell'esercito di cloni... come siamo messi a quel progetto? Siete poi riusciti a mettere in atto i finanziamenti al torneo?" domandò Kyosuke, serrando i denti.
"Abbiamo scoperto qualcosa riguardo ai preparativi su quest'ultimo... sembra che l'edizione di quest'anno sarà tenuta a South Town e verrà gestita da un gruppo mercenario." rispose dall'altro lato il Primo Ministro Agente, Kirumi Tojo; "Una forza autonoma che agisce da sola sempre e comunque... gli Ikari."
Kyosuke strinse la tazza nella mano al punto da romperla, senza tuttavia ferirsi la mano coi cocci.
"Tutto torna... presto, quelle carogne portatrici di disperazione verranno annientate dalla mia lama."
"Era proprio di questo che vorrei parlarle. Vorrei che una squadra dei suoi uomini partecipasse per conto del governo al prossimo torneo." disse allora la donna al telefono.
"In modo da poterli tenere sott'occhio, immagino..." commentò in risposta Munakata, continuando ad ascoltare mentre la giovane donna che fino ad allora stava origliando arrivò di corsa per pulire dai cocci della tazza e controllare che la sua mano fosse a posto.
"So che siete i migliori, per quanto riguarda la neutralizzazione di questo genere di minacce... allora? Posso contare su di voi?"
"Sto bene...!" intimò alla donna che lo stava curando, prima di tornare alla telefonata; "Farò quello che posso. No, che devo! Conti su di me, Primo Ministro Agente."
"Molto bene..." rispose la voce dall'altro lato; "Farò in modo di assumere più uomini all'interno... agite con cautela."
Al termine della chiamata, Munakata si alzò dalla sua poltrona e disse alla donna:
"Yukizome! Vai a chiamare i capi delle altre divisioni. Urge una riunione di emergenza."
La ragazza di nome Yukizome lo fissò con aria preoccupata.
"Kyosuke... è successo qualcosa?" chiese allora tesa.
"Il Primo Ministro è stato assassinato. Abbiamo una missione fra le mani."
"Il Primo... Ministro?" mormorò la donna con una mano sulla guancia e l'espressione addolorata.
"Ecco perché non c'è tempo da perdere." disse allora lui, uscendo dall'ufficio.
Una volta fuori, però, la giovane donna di nome Chisa Yukizome sorrise leggermente.
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The King of Fighters: The Darkest Light
FanfictionUn campione scomparso... Un'attentato a danno della politica di un fiero paese... Una misteriosa organizzazione dagli scopi sconosciuti... Una lettera che spingerà decine di combattenti a riunirsi nuovamente, mostrando la propria forza. Ma dietro a...