Capitolo 15: Wings of Darkness

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"Incredibile! Il secondo round si è concluso con un doppio K.O.! Sebbene in vantaggio, Kurenai non è riuscita a prevalere del tutto sull'avversaria, ed entrambe hanno dato il meglio di loro!"
Neo era tutto in brodo di giuggiole alla fine del secondo round, sebbene i SEALED fossero nei guai:
Restava solo Zenji come ultimo combattente, e se la sarebbe dovuta vedere sia con Michitaka che con Tanaka.
"Basterà la forza di Maeda per prevalere contro due avversari tosti?" chiese Geo; "Lo scopriremo molto presto."
"Hah... non preoccupatevi! Avrò la cintura del campione fra le mani prima che abbiate il tempo di dire 'Re dei Combattenti'!" dichiarò con la sua proverbiale arroganza il ragazzo dalla carnagione abbronzata e i lunghi capelli argentati.
"Ne sei sicuro, copycat? Forza, copiami pure e vediamo di divertirci!" commentò con lo stesso tono di arroganza Michitaka, che si era messo in posizione di guardia.
"Allora... Round 4... pronti? Combattete!" gridò Neo, abbassando la mano.
Ancora una volta, Zenji si portò la mano fra gli occhi concentrandosi e assimilando in sé le conoscenze venefiche del ragazzo.
Nagi rimase a fissare con lo sguardo Michitaka, incrociando le braccia seria.
"Ooooh, qui ci sarà da ridere se Zenjiccio ce la fa sul serio..." mormorò Agito, seduto per terra assieme ad una Mana completamente stremata.
La bionda non rispose, ma si vedeva chiato che quelle guardie intorno al perimetro dell'arena la snervavano.
Sulle prime, si chiese se non fossero lì solo per presidiare la finale in vista di assalti, visti i precedenti del torneo, ma qualcosa le diceva che c'era dell'altro sotto.

Nello stesso istante, Zenji e Michitaka si erano già lanciati l'uno sull'altro, tirandosi tecniche palesemente uguali fra loro, con nessuno dei due che pareva nemmeno colpire veramente l'altro.
I due si strinsero poi le reciproche mani in una prova di forza, fissandosi negli occhi. "Ma perché non vai giù come i tuoi amichetti?!" disse Maeda, stringendo i denti per lo sforzo.
"Perché sto aiutando un amico a scoprire la verità... di certo non sarai tu a rompere le uova nel paniere!" rispose Michitaka con tono serio; "Conosci le mie tecniche... ma ti manca l'esperienza nel gestirle, a breve il tuo corpo ti manderà dei segnali."
"Non pensare di potermi fregare... ti ho osservato per tutto questo tempo, ed anche tu stai per andare al tappeto..." mormorò l'altro in risposta.
"Che ne dici allora se ti mostro un pizzico di Potenza pura?" Domandò Michitaka, stringendo con ancora più forza le mani di Maeda.
"Prima le signore!" rispose lui, facendo la stessa identica cosa, pronto a lanciare lo stesso identico ammontare di energia.
Quello stallo fu interrotto quando entrambi si accorsero di un miscuglio di colori scuri che stava piombando su di loro a incredibile velocità:
Non era sicuramente uno Striker, ma avvertirono una forte ostilità che li mise in allarme.
"Che cazzo-?!"
Subito, Zenji mollò la presa, pronto a parare quell'attacco in arrivo con entrambe le braccia, e così prontamente fece anche Michitaka.
Presto, il ring venne inglobato da quell'aura oscura, con i due lottatori vittima di un attacco improvviso.
"Merda... questa energia... è schiacciante..." mormorò con sforzo Zenji, cercando di non farsi sopraffare da quell'aura nera come la pece.
Tuttavia, finì per essere respinto via, volando fuori dal ring con un grido di dolore.
"Ma che cazzo-?!" esclamò Michitaka, che non capiva cosa o chi era venuto giù sul ring.
Un vocione basso, quasi cavernoso, emerse da quell'oscurità.
"Sei riuscito a reggere la mia aura oscura... i miei complimenti. Sapevo di poter contare su di te, Michitaka Bandou... il tuo spirito combattivo e la tua energia si sono rivelati indispensabili."
"Per cosa, se posso sapere? Poi, posso sapere con chi sto parlando?" chiese con tono non molto felice il ragazzo, sapendo di ricevere una risposta non molto gradita.
Quando l'onda nera si dissipò, Michitaka vide un uomo baffuto con uno strano completo nero con tanto di molteplici lame all'estremità del cappottone nero.
Quando Nunnaly vide quel vestiario, si alzò di scatto dal suo posto, scatenando la perplessità dei suoi compagni.
"Ehi, suora... che diavolo ti prende? Sembra tu abbia visto un fantasma..." la riprese Kira.
"Vuoi sapere il mio nome, ragazzo? Ebbene, ti accontenterò. Il mio nome è Zero... come l'assoluto a cui tutto è destinato a tornare." Rispose l'uomo baffuto con un sorriso smagliante.
Davanti agli occhi smarriti di Kira, Lucille e Kabuto, Nunnaly gridò dagli spalti. "LEI! Lei non ha alcun diritto di pronunciare quel nome!"
L'uomo baffuto dallo strano vestito si girò quasi subito verso la sua, mettendo le mani dietro la schiena.
Quello che fece fu sorridere in maniera sprezzante.
"Aaaah, guarda guarda chi c'è... una delle disertrici."
"EEEEH?!"
Gli altri tre dei Redemption si girarono verso di lei, non riuscendo a credere alle loro orecchie.
Di che stava parlando quell'uomo?!
"Rispondimi, impostore! Che cosa stai architettando?!" chiese la suora senza scomporsi.
Zero ridacchiò a braccia incrociate.
"E' semplice, mia cara... il prossimo ordine mondiale non verrà da NESTS... o dai cosiddenti agenti della Disperazione... ma da me. E' a questo scopo che ho allestito questo torneo, dopotutto."
Terry spalancò gli occhi.
"What?! Di che diavolo sta parlando, quello?!"
"E' semplice. Vedete l'arena su cui avete combattuto? Ad essa sono collegati una serie di cavi che trasmettono energia ad un generatore situato sotto di noi. Un generatore di mia invenzione che va ad alimentare l'arma suprema che userò per assoggettare il mondo!"
Detto ciò, Zero premette un tasto e, sul grande monitor che prima mostrava il tabellone segnaletico, apparvero le immagini di un massiccio cannone satellitare che orbitava sopra la terra con su scritto: "ZERO 00"
Tutto il pubblico presente nell'arena fu come terrorizzato da quella visione, notando come quel satellite si stesse caricando di energia, come se pronto a sparare da un momento all'altro.
"Quindi hai usato la nostra energia per potenziare quel satellite sulla nostra testa... il tuo nome si addice, sei uno Zero! A casa mia, se devo fare una cosa, la faccio io, mica mi nascondo per apparire alla fine come una primadonna!" esclamò con fare sarcastico Michitaka verso l'uomo baffuto.
Anche il team SEALED si fece avanti, guardando con aria tesa quell'uomo.
"Ehi, Nagi... pensi che quell'uomo sia la ragione per cui ci hanno mandato qui?" domandò Mana alla compagna bionda.
"Non lo so... non sembra legato al nostro obiettivo, ma non possiamo lasciare che compia la sua bieca missione... non glielo permetteremo." rispose l'altra, risoluta.

The King of Fighters: The Darkest LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora