Capitolo 4: Desire to swallow

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Le ragazze furono scortate nella lobby dell'albergo, con un enorme lampadario di cristallo sul soffitto.
"Waaaah! Bellissimo!" esclamò la ragazza della squadra con la fascetta sulla fronte, Yuri Sakazaki del dojo Kyokugen; "Queste cose capitano solo poche volte nella vita!"
"A breve, ci saranno le presentazioni dei vari team. Prego, servitevi pure al buffet che abbiamo preparato per voi." disse uno dei camerieri, mentre aveva un vassoio con sopra i calici dello spumante.
"A me le tartine al salmone! E i formaggi! E le olive, e il prosciutto! E il roast beef! E..." continuò a pigolare Reina, lanciandosi sul banco del buffet...
E non rendendosi conto di aver intruppato in qualcuno.
O meglio... sulla pancia di qualcuno, una pancia talmente spessa da farla rimbalzare indietro quando cercò di farsi spazio.
"Ahia! Questo rimbalzo non mi è nuovo..." gemette l'argentina, massaggiandosi il sedere.
Alzando lo sguardo, vide un uomo colossale con indosso un'uniforme da Tae Kwon Do, riconoscibilissimo dall'enorme pancione, la pelata e la vistosissima barba nera, oltre che dalla pesante palla di ferro che portava legata al piede.
Quando sentì il rimbalzo, il gigante con la pelata e la folta barba si girò con uno sguardo confuso verso l'argentina, che ancora si trovava per terra a massaggiarsi il sedere.
"Uh? Mi è sembrato di sentire un moscerino..." disse il corpulento coreano barbuto con una voce grossa e leggermente da scemo.
Quando si accorse di quella ragazza, la fissò con un sorrisone quasi provocatorio.
"Ma salve! Hai per caso qualcosa da dirmi, dolcezza?!"
"Ehm... no, nada, dico sul serio!" ridacchiò nervosamente Reina, grattandosi la nuca con gli occhi chiusi...
Prima di notare che, sulla spalla del gigante, si era arrampicato quello che a prima vista sembrava un kappa giapponese con tanto di cappello e lame sulle dita.
Sembrava uscito da una pellicola horror gore di serie B.
"E tu chi sei? Non ti ho mai visto da queste parti! Ma lo sai che sei proprio un bel faccino?" commentò il piccoletto con la sua buffa voce stridula...
Per poi sussurrare nell'orecchio del grosso:
"Non ci avevano detto che ci sarebbero state ragazze nuove, dannazione! Se lo avessi saputo, avrei fatto più allenamento per diventare più alto e fascinoso come un tempo!"
"Anch'io, cavolaccio..." commentò l'omone, piegandosi leggermente per lo sconforto.
I due, quasi all'unisono, ripensarono ai loro vecchi trascorsi nel mondo del crimine coreano, quando erano giovani, aitanti, temuti... e soprattutto fascinosi, lasciandosi dietro una scia di cuori da parte di alcune delle ragazze più belle di Seul.
"Ehm... voi due non siete per caso della Squadra Coreana?" chiese Reina, alzandosi in piedi con curiosità; "Sapete, quelli famosi per la loro arte di Tae Kwon Do."
"Famosi?!" ripeterono i due uomini dall'aspetto goffo...
Per poi guardarsi in faccia e sorridere.
"Dico, l'hai sentita? Ci ha chiamato famosi!" esultò l'omone, Chang Koehan.
Il piccoletto, Choi Bounge, sembrava sul punto di piangere per la commozione.
"Finalmente la nostra notorietà ci precede!"
"Beh, io pratico capoeira, quindi me ne intendo di calci e mosse acrobatiche." rispose con un cenno della mano Reina, sorridendo vistosamente; "Andateci piano con me al torneo, tesori!"
I due si gongolarono delle attenzioni della ragazza, e iniziarono a festeggiare rumorosamente...
Per interrompersi di colpo quando una voce maschile alle loro spalle li riprese.
"Che state combinando, voi due?!"
Al che, entrambi gelarono sul posto...
Prima di girarsi lentamente, quasi come se fossero rigidi come pezzi di legno e sudaticci:
Dietro ai due, Reina poté vedere arrivare due bei uomini;
Uno con un vistoso completo da Tae Kwon Do bianco con le maniche arrotolate ed i capelli mori e corti, l'altro con capelli argentati ed una mise simile composta da pantaloni bianchi con strisce blu e un'aderente maglia smanicata blu.

Whoa, e da dove escono questi due bei maschioni? pensò fra sé e sé la ragazza di origini argentine con un lieve rossore e un sorriso giocoso.

I due uomini dall'aspetto buffo di prima si misero sull'attenti appena videro l'uomo dai capelli castani, da loro chiamato prontamente: "Maestro Kim!"
L'altro uomo, intanto, si guardava intorno con aria calma e riservata...
Almeno finché non vide arrivare fuori una macchina particolare.
Spalancò gli occhi.
"No...!"
"Che cos'hai visto, Jhun?" gli chiese l'uomo con la mise bianca da Tae Kwon Do, Kim Kaphwan; "C'è il male?! E' arrivato un malvagio?!"
Il suo compare, Jhun Hoon, puntò il dito verso la porta, e riuscì solo a biascicare dei continui:
"Gua... gua... gua... gua..."

The King of Fighters: The Darkest LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora