Capitolo 28: The Might of a God

4 0 0
                                    

Sconfitti gli ufficiali di alto rango NESTS, Igniz lasciò cadere penzoloni le lunge frange del suo mantello e tese una mano verso Kismet e gli altri.
"A voi, vincitori del torneo, voglio fare un'ultima offerta:
Avrete l'onore di unirvi a me come portavoci del nuovo dio di questo mondo."
Kismet deglutì leggermente.
"E se fossimo contrari a questa proposta?"
"Allora verrete ridotti a pulviscoli di materia dalla mia enorme potenza." rispose lui, lasciando innalzare il mantello alla pura forza della sua mente.
"Beh... per prima cosa, puoi lasciar andare il ragazzino!" esclamò Mondo.
Igniz inarcò un sopracciglio.
"Mi sembra di capire che non desideriate accettare la mia offerta..."
"Cosa ti faceva pensare il contrario?" chiese Kismet; "Ora lascia Jan, altrimenti ci costringi ad usare le maniere forti."
Igniz serrò la mascella e tese una mano verso Jan, caricandola di energia luminescente.
Temendo il peggio, King fece un salto avanti.
"NO! NON LO FARE!"
Lui fermò il suo accumulo di energia.
"No? Intendi quindi sfidarmi, mortale? Allora perché non provi ad affrontarmi? Vinci, e il ragazzo sarà libero."
"Colpire un bambino indifeso... sei ancora più verme di quell'altro..." mormorò irritato Mondo, facendosi avanti per primo; "Dimostra di essere uomo e fatti avanti senza inganni!"
"Mi stai dando degli ordini, cane sacrilego? Non hai ancora capito la posizione? Sono IO a comandare! E presto comanderò su tutto!" dichiarò il biondo, camminando verso di lui e e rilasciando un'aura talmente potente da opprimere e togliere il fiato; "E il mondo intero vedrà tutto quanto... i loro amati campioni distrutti fino alla cenere."
Con quelle parole, Igniz fece un gesto col capo a Misty, che premette quasi subito un pulsante vicino al trono centrale.

Quando successe, buona parte dei maxi schermi dell'arena del King of Fighters, dove i combattenti cercavano di riprendere fiato da tutto quello scontro e portare in salvo gli ultimi civili, mostrarono la diretta di quello che sarebbe stato un combattimento all'ultimo sangue.
"Ehi!" gridò Kira, alzando lo sguardo verso uno degli schermi, quello che vedeva meglio dalla sua posizione; "Quello è Kismet con la sua banda!"
Anche Lucille, nonostante il brutto presentimento che si portava nel cuore per la sorte della sorella, fece lo stesso.
Una voce femminile si fece sentire:

"Buongiorno a tutto il mondo... noi siamo ciò che continuerà a vivere, siamo il futuro... noi siamo NESTS.
Abbiamo radunato i migliori combattenti nell'ultimo King of Fighters che si è tenuto... ed ora, ammirate come i vincitori e campioni in carica verranno sconfitti brutalmente da quello che sarà il prossimo governatore del mondo..."

T incrociò le braccia dalla sua postazione e sogghignò.
"Bene... vedo che il biondino ha deciso di sputare in faccia a tutto e tutti... dimmi, J... avevi previsto anche questo, oltre che il tuo fiasco con la tua formidabile arma devastata dal potere dell'amore come nei peggiori sceneggiati?"
J non rispose:
Sembrava in brodo di giuggiole per quello che stava per succedere.
"Quanta disperazione... il mondo la perderà del tutto quando i propri adorati campioni... verranno annientati, ridotti a porcellini in flambé..."
Tornò subito dopo con un'espressione seria.
"Ma direi che sarà un fiasco anche questa idea di riccioli d'oro... possiamo però usarlo a nostro vantaggio per attuare la fase successiva..."
T ridacchiò beffardo.
"... E cosa farai nella remota eventualità che vincano? Non é certo escluso, sai?"
"NESTS alla fine è solo un gradino per noi... non ne abbiamo più bisogno." rispose J senza alcun tipo di preoccupazione.
"Hai ragione... e comunque sono destinati a crollare, a discapito dell'esito di questo scontro." rispose l'altro, approfittando della confusione per andarsene insieme alle due compagne.

Il vero divertimento comincia adesso.

---

"Molto presto, l'umanità si renderà conto della mia vera potenza, e si inchinerà dinanzi a NESTS... no, a ME, al bellissimo Igniz!" dichiarò trionfante l'uomo dai lunghi capelli biondi.
"Sogna e spera, principessa! Adesso ti sistemo io!" esclamò con fare minaccioso Mondo, che era partito in quinta per attaccarlo.
Igniz non vacillò.
"Ohimé... invero è l'apice della stoltezza umana ribellarsi al padrone che lo nutre... così come con Adamo, verrai esiliato dall'Eden!" dichiarò con un'ondata della mano verso il basso, gesto che gli permise di scatenare una vera e propria ondata di colonne di energia argentata.
Mondo cercò di schivare, sorpreso quella mossa, e si getto di lato per terra.
"Porca miseria..." mormorò a denti stretti.
"Comprendi ora la potenza di un dio, giovane peccatore? Se è così, prostrati in ginocchio e bacia i piedi del tuo dio per avere il perdono!"
"No, mi spiace, sono ateo!" esclamò nuovamente il mototeppista, caricando un pugno infuocato in carica.
"Attacchiamolo tutti assieme!" aggiunse Hime, cosicché tutti i membri di Outlaw si lanciassero addosso ad Igniz nello stesso momento.
Come fece contro i dirigenti NESTS, invocò delle piccole barriere, una per ognuno dei suoi assalitori, che cozzarono contro di esse.
Mentre erano storditi, ne approfittò per fare un assalto rotante servendosi di catene che gli uscivano dai lembi del vestito mentre saltava.
Tutti e quattro vennero colpiti e volarono contro varie parti della sala.
Kismet rotolò per qualche metro, cercando di rimettersi velocemente in piedi.
"Okay... questo fa male..."
"Poveri sciocchi bambini... sarete anche i combattenti predestinati ad essere i più forti del pianeta, ma il vostro potere vale quanto quello di una tigre di cartapesta..." disse Igniz, aprendo le braccia ai suoi fianchi.
"Oddio, ma quanto cavolo di tempo ci hai messo per inventare queste battute da cattivo stereotipato?!" esclamò Hime, rialzandosi velocemente in piedi per lanciargli addosso un 'Prey-Photon'.
"Sciocca..." mormorò il biondo, sparando dalla mano una sfera di energia color platino che volò dritta verso la ragazza.
Non solo fu abbastanza potente da deviare il raggio del Prey Photon, ma riuscì pure a trapassarlo, centrandola in pieno.
La ragazza finì per volare dritta contro il muro con un grido di dolore.
"Hime!" la chiamò a gran voce King, prima di girarsi verso Igniz e fissarlo con rabbia.
"Dunque? Desiderate perseverare nella vostra assurda follia? O chinerete finalmente il capo in mia presenza, oh voi stolti?"
Fu allora che si trovò da molto ravvicinato un pugno infuocato di Mondo, che non schivò nemmeno.
"Verme! Infierire su una donna! Non pensare di passarla liscia!"
Prima che avesse tempo di colpire Igniz, tuttavia, questo contrattaccò alzando il lembo del mantello e scaraventando in aria il malcapitato, facendolo cadere alle sue spalle.
Quando cercò di rialzarsi, Igniz lo prese per la testa con una mano intera e lo lanciò con un globo di energia sul muro più vicino, creando stavolta una vera e propria crepa al suo impatto.
Il corpo fumante del mototeppista rimase per qualche secondo ancorato al muro, le pupille rientrate all'interno del cranio, prima di accasciarsi al suolo, inerme.
Temendo il peggio, King corse da lui, e si tranquillizzò un po' solo quando, portandogli due dita al collo, sentì quel debole pulsare che ancora lo manteneva nel mondo dei vivi.
"Niente male, capelli d'angelo... ma non pensare di sconfiggere me con tanta facilità." commentò Kismet, facendosi avanti.
Igniz lo guardò freddamente.
"Un bambino rinnegato che si rivela essere un prescelto... un racconto commovente... peccato sia destinato ad avere un tragico finale, per te. Ma prego, fatti pure sotto e mostrami che sai fare."
"Non venire a piangere più tardi, pallone gonfiato..."
Con quelle parole, fece un cenno con la mano per dire ad Igniz di farsi avanti.
L'uomo non perse tempo e scattò con un'impressionante velocità, quasi come se fluttuasse.
Kismet si lanciò addosso a sua volta, pronto per il suo patentato doppio pugno con le sue fiamme oscure.
I colpi di Kismet andarono a segno, ma fu come colpire una superficie di una resistentissima lega di metallo; Igniz non ne risentì minimamente, e non accennò a rallentare il suo assalto, iniziando a tirar fuori dalle vesti delle fruste affilate come rasoi.
"Che cosa-?"
Il ragazzo cercò di schivare la sferzata di catene alla bene e meglio, e dovette spostare di lato la testa quando si vide arrivarne una addosso in pieno volto.
Riuscì ad evitare il colpo, ma si tagliò di striscio la guancia.
Con gli occhi, andò sul suo avversario, e sentì un brivido nel vedere quelle sue catene alzarsi come se avessero vita propria, simili a dei serpenti metallici.
Non solo venne colpito, ma Igniz lo immobilizzò in aria con esse...
E Kismet cominciò a sentirsi stritolare le ossa dolorosamente.
"KISMET!" lo chiamarono all'unisono sia Jan che King mentre gridava per il dolore.
La donna allora si buttò sul biondo sedicente dio con un Hurricane Kick, ordinandogli di lasciarlo stare.
Igniz fu costretto a pararsi con una delle sue barriere, ma perse così la presa da Kismet, che cadde a terra con i vestiti sgualciti e pieni di evidenti tagli, a causa delle piccole lame sulle catene.
"King..." mormorò, cercando di riprendere fiato un secondo.
Quando King lo vide in quello stato, sentì il suo odio aumentare nei confronti di quell'uomo che, non solo aveva rapito suo fratello, ma aveva anche ferito il ragazzo a cui aveva realizzato di essere affezionata.
Continuò a infierire su di lui con una rapida combo di calci, ma Igniz parò senza problemi.
"Hai vigore, donna... e determinazione. Saresti una buona inserviente. Perché non abbandoni questi miserabili peccatori e non ti unisci a me? Fallo, e io considererò di lasciar andare il tuo amato fratello."
"Sorry, ma avresti dovuto pensarci due volte prima di fare del male a Kismet!" rispose lei; "Ed io non ti permetterò di infierire su nessuno dei due!"
Un sorriso crudele prese forma sul volto dell'uomo.
"Suppongo che tuo fratello sia destinato a soffrire per il tuo assurdo sentimentalismo... potrei considerare di strappargli le gambe qui ed ora."
Alla bionda si gelò il sangue nel sentire quelle parole.
"Lascialo stare! Lui non c'entra niente!"
"Dipende tutto da te, mia cara." le rispose lui con tono mellifluo; "Lo vedo chiaro nel tuo cuore... faresti qualunque cosa purché tuo fratello sia in salute... ti sporcheresti le mani... e il corpo... nel peggiore dei modi."
La francese si girò di scatto verso Kismet.
Non voleva che lo ascoltasse, che sentisse di cosa aveva fatto nel suo torbido passato.
"Sei solo uno sporco bastardo..." lo riprese l'ex esperimento di NESTS; "Usare Jan come scudo personale... e giocare con i sentimenti di King... io ti uccido..."
"Smettila! Non dire altro!" gemette King, stringendo i denti.
"Ma é proprio per questo che ti sto offrendo un'opportunità:
L'opportunità di liberare tuo fratello e fare in modo che dimentichi questa brutta avventura. Spetta soltanto a te, mia cara."
"Stai zitto! STAI ZITTOOOOO!"
Con un grido di rabbia, Kismet si caricò della sua aura annerita, coi capelli che tornarono di color argentato.
"Kismet...!" lo chiamò lei, facendo un passo indietro.
Igniz le strisciò dietro come un'ombra.
"É il tuo momento della verità, cara. Cosa farai? Ti butterai contro il tuo uomo o lascerai a marcire il tuo amato fratellino?"
"King, togliti da lì! Lo sistemerò una volta per tutte!" esclamò l'altro, caricandosi di tutta la sua energia.
Avrebbe pure usato la sua mossa più pericolosa, se fosse stato necessario.
Una nuova voce, quella di Jan, si alzò nella stanza:
"Sorellina! Non devi dare retta a quel cretino con le extension e le meche! Non preoccuparti per me! Pestalo per benino!"
"Jan!" esclamò la barista, con Igniz che non pareva parecchio contento per quel commento sui suoi capelli.
"Questo è troppo... imparerai presto, ragazzino, che l'eresia costa la dannazione all'inferno! Misty!"
Seguendo l'ordine del suo padrone, la donna premette un pulsante...
E il povero bambino fu percosso da una scarica elettrica, perdendo i sensi.
"No! No, Jan!" esclamò preoccupata King.
"Adesso basta! TI UCCIDO!"
Con un grido furioso, Kismet si lanciò addosso ad Igniz con tutte le sue forze.
L'uomo lo intercettò con una serie di sfere energetiche, mentre si preparava a contrattaccare un suo eventuale avvicinamento con le sue catene.
"Ebbene, King? Hai capito, spero, che la vita di tuo fratello è alla mia mercé... quindi mi auguro che agirai com'è giusto che sia."
"Non lo ascoltare! Ci ucciderà tutti!" ribatté Kismet, cercando di evitare le catene per avvicinarsi e colpire Igniz.
La francese lasciò cadere le spalle, sconfitta.
"Kismet... io... mi dispiace, ma... devo proteggerlo... se dovessi perdere Jan, io..."
Il ragazzo spalancò gli occhi, prima di abbassare la testa, ignorando quasi del tutto la figura di Igniz in quello stesso momento.
"Lo so..."
Igniz non poté che ridersela nel vedere il cordoglio dei due giovani.
"Com'è volubile l'amore umano... è ridicolo nonché impensabile che nel cuore di una persona ci sia abbastanza posto per più persone. Quando uno vi prende posto, l'altro è destinato a sparire!"
Stringendo i denti, Kismet girò leggermente lo sguardo verso King, fissandola negli occhi.
I suoi occhi andarono alla sua destra, dritti verso Misty, ed il suo controllo su Jan.

The King of Fighters: The Darkest LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora