Da qualche parte nel Nord Italia, in una zona boschiva del Trentino Alto Adige, la notte venne interrotta dal ripetuto rumore simile ad uno schiaffo secco con tanto di eco:
Era il suono di qualcuno che stava prendendo a calci un albero della radura.
La responsabile era una donna alta dai capelli neri raccolti in un coda di cavallo bassa, occhi cremisi; indossava un completo nero dal cappotto lungo dello stesso colore.
La donna era talmente concentrata da sembrare quasi spiritata mentre ripeteva serie infinite di calci, senza permettere nemmeno che il sudore potesse caderle dalla fronte per quanto velocemente attaccasse.
Ad un tratto, tuttavia, si fermò di scatto:
Aveva percepito una presenza nelle vicinanze.
Rivolse gli occhi verso l'oscurità alle sue spalle, in mezzo agli alberi.
"Non so chi tu sia, ma ti conviene mostrarti..."
"Pregevole!" dichiarò una voce maschile altisonante e quasi pomposa; "Ben pochi sono i mortali in grado di trapassare il mio velo di nebbia! Invero, il tuo terzo occhio è quasi potente quanto quello del sottoscritto."
La giovane donna sospirò.
"Sei venuto a sfidarmi? Oppure sei qui per altri motivi? Dal tono, non sembri un italiano."
"Io vado al di là dei vostri pensieri umani della nazionalità..." commentò la voce pomposa...
Prima che un altro tono non si unisse alla festa.
Uno molto più arrogante.
"Kurenai... sto notando un tizio strano che ti sta disturbando, è tuo amico?" chiese una giovane voce maschile, proveniente da sopra il ramo di un albero lì vicino.
"No, Michitaka... se lo fai sbucare fuori dal suo nascondiglio, mi faresti un favore." rispose la giovane donna, Kurenai Bandou, mentre fissava gli alberi di fronte a lei.
"La vostra aura è potente" disse dopo un po' la voce alle spalle di Kurenai; "Ma posso vedere che non siete voi ad aver interferito con l'ordine naturale di questo piano dimensionale... niente avete da spartire con gli stolti che giocano a fare Dio con la natura."
Detto ciò, il proprietario della voce uscì fuori dal suo nascondiglio nell'oscurità, mostrandosi alla giovane donna:
Era un uomo alto, ricoperto da una giacca che gli arrivava fino ai piedi, sopra ad una maglietta bianca con uno strano marchio violetto, pantaloni in pendant con la giacca e stivali.
Una lunga sciarpa viola gli copriva parte del viso, segnato da una strana pittura viola sull'occhio destro, mentre i corti capelli bicolore bianco-neri erano rivolti verso l'alto.
La cosa buffa, tuttavia, era che aveva appollaiati sulla spalla dei pappagallini verdi dalla testa color pesca, tutti dall'aria pacifica e soddisfatta mente l'uomo fissava la ragazza con un'espressione al limite del serio, sebbene carezzasse amorevolmente la testa dei tre pappagalli con un dito.
"Non ti ho mai visto da queste parti... e quello che blateri mi da ancora più sospetti." commentò la giovane Kurenai, restando impassibile al suo arrivo; "Che cosa vuoi?"
L'uomo dallo strano abbigliamento incrociò le braccia e ridacchiò sornione.
"Sebbene non sia nella natura di un essere superiore come me aiutare i comuni mortali, ho una missione molto importante da cui dipendono le sorti di questo piano dimensionale... ma non ne farò parola, poiché la conoscenza di tale nozioni scombinerebbe il tessuto stesso della tua anima!"Ma se hai cominciato tu a parlare della tua missione... pensò lei con un sorrisetto imbarazzato, chiedendosi se quel tipo fosse così attendibile.
"Ma falla breve, sottospecie di pagliaccio! Con chi credi di parlare? Io e mia sorella non siamo mica dei bambini che si fanno spaventare per delle storielle della buonanotte! Quindi sputa il rospo!" esclamò la voce arrogante di prima...
Prima che una figura maschile scendesse da uno dei rami di un albero.
Era alto e ben piazzato a livello muscolare, con dei capelli neri e corti ma leggermente disordinati.
Indossava abiti di colore nero, ed oltre ad avere un paio di guanti senza dita dello stesso colore e una casacca a maniche corte, aveva delle scarpe di color bianco.
I suoi occhi, di color castano scuro, fissavano con aria spaccona lo strano individuo con i suoi animaletti da compagnia.
"Indietro, demonietto! Non vuoi restare coinvolto!" lo avvertì lo strano nuovo arrivato...
Per poi dire:
"Molto bene... se proprio insisti, ti dirò tutto.
Sono in missione per salvare il mondo da coloro che hanno manomesso l'ordine della natura, modificando la struttura stessa degli organismi con la loro ridicola alchimia."
"Ma che minchia stai dicendo? Sei appena uscito da un manicomio? Eh?!" esclamò con fare scocciato il ragazzo appena sceso dal ramo, Michitaka; oltre a non riuscire a comprendere una parola di quello che diceva quel tipo stravagante, gli stava facendo anche saltare i nervi.
Kurenai sospirò alle parole del nuovo arrivato con fare di resa.
"Michitaka... credo che voglia dire che corrano guai in pentola da qualche parte riguardo a dei... manipolatori di vita, o qualcosa di simile."
L'oscuro figuro strinse il pugno davanti al viso con rabbia.
"Ricorrere ad una bieca arte alchemica quale la clonazione di esseri viventi... il loro disprezzo per la vita non ha pari! Ma verranno presto puniti e trascinati nel Gehenna, dove le loro sofferenze saranno eterne!"
"Okay, ferma un attimo... prima di continuare con questa storia, chi saresti tu?" lo interruppe Kurenai con un gesto della mano.
Lo sconosciuto con la sciarpa sorrise con gli occhi chiusi.
"Kehehe... volete davvero sentirlo? Ahimé, vi accontenterò... ma questo potrebbe costarvi la perdita dell'udito perenne, visto che il mio nome è stato forgiato dalle parole proibite. Siatene pronti!"
Detto ciò, i due videro la figura assumere una posa molto tipica di qualche serie giapponese come Kamen Rider.
"Ebbene sì... vi trovate al cospetto dell'Oscuro Signore dei Ghiacci! Gundham Tanaka! Ricordatevi questo nome, poiché un giorno sarà quello di colui che conquisterà questo mondo."
I due fratelli rimasero a guardarlo con stupore...
Finchè Michitaka non si mise a ridere.
"Ci sento ancora bene, ma sentilo un po'! Il signore Oscuro dei Ghiacci! E cosa ci farebbe in questa zona, sua signoria? A parte raccontare storielle sulla clonazione?" chiese tra un pausa e l'altra il ragazzo con fare sarcastico.
"Storielle?!"
Tanaka irrigidì i tratti del viso
"Stolido demonietto! Non sono storielle! Il mondo é quasi collassato per mano degli infernali homunculi con le sembianze dell'erede della fiamma conquistatrice del Grande Serpente!"
Kurenai spalancò leggermente gli occhi, perdendo la sua serietà.
"Aspetta! Erede della fiamma del Grande Serpente... Michitaka, si sta riferendo al campione del King of Fighters... Kyo Kusanagi."
Si fece poi pensierosa.
"Allora mi sembrava strana la sua assenza nell'ultima edizione... ma quei Kyo comparsi per il mondo..."
Tanaka annuì.
"Invero, erano solo costrutti creati dalla mente di un folli essere umani che pensano di poter giocare con la vita."
"Adesso sì che capisco tutto! In effetti, c'era stato un bel casino nella precedente edizione del King of Fighters!" commentò Kurenai.
"Quindi, in pratica, stai dicendo che qualche capoccia sta ancora facendo qualcosa di losco, dico bene?" domandò il giovane uomo, Michitaka Bandou, verso Tanaka.
Rispetto a prima, aveva un tono più tranquillo e serio.
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The King of Fighters: The Darkest Light
FanfictionUn campione scomparso... Un'attentato a danno della politica di un fiero paese... Una misteriosa organizzazione dagli scopi sconosciuti... Una lettera che spingerà decine di combattenti a riunirsi nuovamente, mostrando la propria forza. Ma dietro a...