Capitolo 19: K9999

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Passarono lunghi mesi di addestramento per tutte le squadre che si stavano preparando per il tanto atteso evento annuale:
Il King of Fighters, che stava giungendo alla sua ottava edizione consecutiva.
Essendo South Town stata decimata l'anno precedente, per il torneo di quell'anno fu scelta un'isola artificiale situata nei pressi delle spiagge di Okinawa, tranquillamente raggiungibile tramite un ponte che collegava l'isola alla terraferma, in quel momento pieno di persone ai bordi della strada venute a guardare l'arrivo in auto di alcune delle squadre.
Infatti, dopo un'attesa snervante, passarono varie limousine senza tettuccio con sopra impressi il simbolo dell'organizzazione NESTS, sponsor ufficiale di quell'edizione del King of Fighters.
La limousine davanti a tutte era occupata da tre figure particolari, oltre l'autista:
Una donna dalla pelle scura ed i lunghi capelli biondi, una ragazzina dai capelli ambra e la tuta viola da motociclista ed un'ultima giovane donna coi capelli a caschetto argentati, oltre che un vistoso ahoge e un frangione che copriva il suo occhio sinistro.
Indossava un completo molto scollato, con una giacchetta nera di cuoio corta sopra ad un top dello stesso colore, guanti senza dita e pantacollant da cavallerizza aperti nella parte interna, che mostravano la parte di sotto di un costume da bagno a due pezzi, tenuta su da dei miseri laccetti ai fianchi.
La prima stava in piedi sulla macchina tenendo fra le mani l'elsa di un fioretto e lo sguardo solenne, la seconda mangiava placidamente un leccalecca, e la terza se ne stava quasi stesa con le gambe accavallate e le mani incrociate dietro la testa.
"Ma dove diavolo è finito quell'impiastro?! Siamo quasi allo stadio, dovrebbe essere qui!" ringhiò la prima donna, Foxy.
La ragazza col frangione, facendosi aria con una mano, alzò le spalle.
"Non so... ma sono sicura che arriverà comunque in tempo, conoscendo il soggetto."
"Me lo auguro per te, Angel. Ti ricordo che era sotto la TUA supervisione. Quindi sarà meglio sia per te che per lui che si presenti." continuò l'altra senza la minima ilarità, netto contrasto con la tranquillità e l'ironia della sua interlocutrice.
Angel si mise una mano sulla guancia, ridacchiando.
"Sai... con quel modo di comportarti sarà dura che tu trovi un bello spasimante. Finiresti per diventare una zitella acida."
La maschera stoica di Foxy si ruppe, con lei che si girò verso Angel con un ringhio.
"TI CI METTI ANCHE TU, ADESSO?! Come se non bastassero i commenti di QUELLO!"
"Lui chi, miao?" domandò la ragazza dai capelli argentati con voce impertinente.
"Lo scarto! Chi sennò!" ribatté la donna dalla pelle abbronzata, mettendosi una mano sul viso; "Sta diventando più problematico di quei traditori che hanno assaltato le nostre basi in giro per il mondo."
Angel ridacchiò.
"Aaaah, quello, quello. Sembra che sia l'argomento più gettonato di tutti, ultimamente. Tu, lei, LUI... devo proprio vederlo che avrà di tanto speciale questo fantomatico scarto se vi agita tutti così tanto!"
La terza ragazza, che altri non era che Kula, rimase in silenzio a guardare le due mentre finiva il suo dolcetto, non sapendo bene cosa dire in quel frangente.

Intanto, nella città più vicina alla costa su cui sfociava la strada per il ring, c'era chi si era appostato davanti alle vetrine dei negozi di elettrodomestici e ai maxischermi montati in alcune strade per godersi da lì la diretta sul torneo, e già c'era chi formulava i suoi pronostici sugli esiti degli incontri.
Un uomo, intento a controllare una cosa sul cellulare, si vide arrivare addosso per mezzo secondo uno strano figuro con un vistoso mantello rosso, che gli passò oltre con una spallata, sebbene quest'ultimo non ci fece molto caso.
"Ehi! Stai attento! Questi aggeggi costano, sai?!" gli gridò con rabbia l'uomo da lui urtato...
Ma il tizio non lo ascoltò, continuando invece per la sua strada, col risultato che lui lo chiamasse stramboide, per poi andarsene via irritato.
Il figuro col mantello si avvicinò a quelli che pronosticavano il torneo parlando di K' e del ritorno di Kyo Kusanagi, oltre che dei precedenti vincitori e del team Outlaw, e li ascoltò attentamente.
Sentiva come se stessero solo sparando parole al vento, senza alcun tipo di fondamento vero e proprio:
Solo lui poteva essere il migliore, e lo avrebbe dimostrato in quell'edizione del torneo.
Il sangue che gli scorreva nelle vene bramava la lotta.
"Quante idiozie..." commentò intromettendosi nel loro discorso; "Sono tutti ruderi del passato. Il vero vincitore di questo torneo non sarà un Kusanagi... o uno Yagami... e nemmeno scarti come K' e Kismet... e neanche quei sedicenti nuovi campioni del team Knowledge. Il vero vincitore... sarò io. Io soltanto."
I due signori che stavano parlando lo squadrarono con aria dubbiosa.
"Ma... ti sei fumato una canna pesante, ragazzo?" gli chiese uno dei due sarcasticamente.
Il sorriso contorto del ragazzo con gli ispidi capelli si dece più ampio e inquietante, prima che scoppiasse in una fragorosa risata.
Il suo mantello rosso iniziò a svolazzare, come animato da una forza invisibile, mentre la terra intorno sembrò tremare per la sua presenza.
Ancor prima che quei due che cominciarono a squadrarlo impanicati e tutte le persone lì attorno potessero fare qualcosa, i vetri di tutti gli edifici lì adiacenti si ruppero all'improvviso, cadendo sul terreno e costringendo tutte le persone a scappare.
Sembrava che più ridesse, più aumentassero i danni.
Alcuni pensarono addirittura di vedere qualcosa di organico pulsare sotto quel suo mantello rosso, ma non aspettarono di scoprirlo, preferendo invece fuggire alla svelta da quel tipo così inquietante.
"Sì... tutti quanti tremeranno al sentire il mio nome, tutti cadranno ai miei piedi.
Io sono K9999! E conquisterò il titolo!"


The King of Fighters: The Darkest LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora