𝟤 𝖲𝗉𝗂𝗅𝗅𝖾𝖽 𝖼𝗈𝖿𝖿𝖾𝖾

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Passeggiando con andamento rapido verso quella a cui da oggi potrò riferirmi come la mia nuova scuola , sorrido canticchiando ed impercettibilmente danzando a tempo di musica , ascoltando 𝘊𝘩𝘦𝘦𝘳𝘴 dei Seventeen in loop negli auricolari.
Troppo indaffarato a cercare di ricordarne le
parole , non presto però attenzione a dove metto i piedi , andando inevitabilmente a scontrarmi con uno sconosciuto il quale ho la possibilità di guardare in viso soltanto dopo aver finalmente sollevato dall'asfalto lo sguardo.
' Oh cavolo , scusami , non ti avevo visto. '
' Me ne sono accorto. '
Egli risponde svogliato e con tono piuttosto duro , osservando i propri vestiti prima di lasciare che dalle sue labbra fuoriesca un sonoro sbuffo , spingendo anche me a guardare nel medesimo punto della sua camicia dove ora , tutt'altro che invisibile , sorge una enorme macchia di quello
che , dal grosso ed oramai mezzo vuoto bicchiere in cartone che tiene tra le mani oltre che dal colore deduco sia caffè.
' Dio , io -
Dovrei avere una felpa , puoi prenderla. '
Propongo iniziando immediatamente a rovistare all'interno del mio zaino , piegando le pagine di alcuni quaderni che , soltanto per sicurezza , ho preferito portarmi dietro.
' Non ne ho bisogno , preferisco tornare a casa e cambiarmi. '
Controbbatte senza mai cambiare atteggiamento , porgendomi nuovamente il capo d'abbigliamento che gli avevo precedentemente ed ansiosamente offerto.
' Certo , come preferisci.
Ti chiedo ancora scusa ma adesso devo proprio andare , buona giornata. '
Non risponde al mio saluto sebbene lo senta comunque borbottare sotto voce non appena svolto l'angolo , procedendo a passo felpato con nella mente la paura di tardare già al mio primo giorno.
Eppure non faccio altro che pensare a quel
ragazzo , a quanto sembrasse avere la mia stessa età o poco più , a quanto scorbutico e maleducato sia stato , a quale bisogno ci fosse di prendersela tanto nonostante mi fossi scusato ed avessi addirittura avuto il pensiero di lasciargli tenere una delle mie felpe preferite , gesto che , ne sono certo , in pochi avrebbero fatto.
Raggiunta nel frattempo la mia meta e chiestane la locazione , aspetto che all'interno della segreteria scolastica una donna sulla cinquantina allunghi verso di me una scheda la quale mi servirà per orientarmi poiché su essa sono riportati gli orari delle varie lezioni le quali dovrò frequentare , il numero delle aule dove si terranno e la mappa di ogni stanza presente nell'edificio , bagni compresi.
Ringraziata cordialmente quest'ultima , corro poi verso la classe di biologia , prendendo un bel respiro nel notarla in lontananza e , accumulato un pò di coraggio , battendone sulla porta le nocche una volta raggiunta.
' Avanti ! '
Sento esclamare dal lato opposto per poi , facendo silenziosamente pressione sul pomello , farci finalmente ingresso.
' Tu devi essere Jeongguk , è corretto ? '
La professoressa mi domanda interrompendo la spiegazione e suscitando nei suoi studenti evidente curiosità , sensazione che traspare non appena avverto sulla mia figura numerosi paia di occhi.
' Esatto. '
Gliene do conferma visibilmente imbarazzato.
' Entra , presentati pure. '
Lasciando il proprio posto dietro cattedra , mi affianca poggiandomi intorno alle spalle una delle braccia.
' Certo , ehm , il mio nome è Jeon Jeongguk , ho 17 anni e sono arrivato soltanto a questo punto dell'anno poiché ho dovuto trasferirmi improvvisamente. '
A quel punto una sfilza di invadenti domande rimbalza contro le quattro pareti , non riesco ad ascoltarle tutte ma esse bastano ad obbligare la docente a porgli fine battendo sulla lavagna una lunga asta in legno.
𝘗𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘵𝘪 𝘴𝘦𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘧𝘦𝘳𝘪𝘵𝘰 ?
𝘙𝘪𝘶𝘴𝘤𝘪𝘳𝘢𝘪 𝘢 𝘳𝘦𝘤𝘶𝘱𝘦𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘭𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘦 ?
𝘋𝘢 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘷𝘪𝘦𝘯𝘪 ?
𝘚𝘦𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘴𝘵𝘰 𝘰𝘳𝘧𝘢𝘯𝘰 ?
' Basta così , ragazzi.
Continua pure , caro , perdonali per l'interruzione. '
' Non -
Non ho molto altro da dire , in realtà. '
Le sussurro leggermente impanicato a causa dello sguardo e del vociferare degli altri ventiquattro.
' Se è così allora grazie , Jeongguk , puoi andare a sederti accanto a Jimin. '
Sorridendo mi ordina puntando uno dei banchi più lontani dietro il quale un ragazzo dalla chioma decolorata solleva e scuote una mano cosicché io possa notarlo.
' Park Jimin , piacere di conoscerti. '
Una volta affiancatolo e poggiato sul pavimento lo zaino vengo da quest'ultimo calorosamente accolto.
' Jeon Jeongguk , piacere mio. '
Stranamente tranquillo e sicuro di me ricambio il suo cordiale tono , ascoltandolo poi aggiornarmi in merito agli argomenti già trattati nel corso dei primi mesi di lezione durante i quali ero purtoppo assente prima di confrontare , in seguito al suono della campanella la quale indica la fine della prima ora , le nostre tabelle di marcia.
' Hey , abbiamo quattro corsi in comune ! '
Esclama raggiante punzecchiando con le minuscole dita varie parole riportate tra le righe di essa.
' Algebra , coreano , storia e biologia. '
Legge scorrendo sul foglio il pollice e fermandosi ogni qualvolta nota qualcosa di familiare.
' Davvero ? '
Sorpreso ed allo stesso tempo contento e sollevato domando retorico.
' Guarda , frequenterai il laboratorio di musica e le lezioni di inglese insieme a Yoongi. '
Mi informa particolarmente entusiasta.
' Come ? '
Confuso lo interrompo non avendo la minima idea di chi sia la persona da lui nominata.
' Oh , beh , Yoongi è il mio ragazzo.
Non è un problema per te , vero ? '
Parecchio rosso in viso e visibilmente nervoso si morde le labbra confessatomi quel tanto personale dettaglio.
' Cosa ?
No , affatto !
Neanche ci conosciamo e mi hai già offeso dubitando della mia aperta mentalità. '
Scherzo poggiandomi sul petto il palmo all'altezza del cuore.
' Aish , scusami , non volevo.
È che solitamente le persone tendono ad allontanarsi da me non appena affronto l'argomento , per questo non ho molti amici ed anziché perderli preferisco in primis sottolinearlo sebbene provi ancora un pò d'ansia nel farlo. '
' Non giustificarti , ti ringrazio per averne parlato con un totale sconosciuto.
Se ti avessi conosciuto qualche anno fa avresti probabilmente reso meno traumatico il mio coming-out. '
Abbozzo una risata nel momento in cui lo vedo spalancare la bocca e far quasi rotolare via dalle orbite gli occhi in seguito alle mie frasi , confessioni che molto volentieri gli racconto in modo che , così come sento di poter fare anche io , capisca di potersi fidare del nuovo arrivato.
' Solo -
Non dirlo in giro , per favore.
Sei il primo a cui lo dico , qui a Seoul non lo sa ancora nessuno. '
Tralascio inutili particolari riguardanti la mia vecchia cerchia di amici.
' Non lo avrei mai fatto , il tuo segreto è al sicuro con me. '
Mi rassicura fingendo di sigillare con una chiave le labbra come se esse fossero le due estremità di un diario , attirandomi in un improvviso abbraccio del quale soltanto adesso mi rendo conto avessi da tempo bisogno.
' Dovremmo andare , la tua lezione di filosofia si tiene dall'altra parte della scuola e se non inizi a correre adesso arriverai sicuramente in ritardo. '
' Grazie , Jimin , spero di incontrare qualcuno gentile almeno la metà di quanto lo sia stato tu. '
' Sta tranquillo , i ragazzi che scelgono di frequentare quel corso sono davvero pacifici , ne conosco alcuni tanto dolci. '
' Spero tu abbia ragione. '
' Jeongguk ? '
' Si ? '
' Corri ! '
La sua voce mi risveglia dai miei ansiosi pensieri , strappandomi alle grinfie della paranoia.
' Cristo , si , ci vediamo ! '
' A dopo ! '
Ci salutiamo per poi incamminarci in direzioni totalmente opposte tra loro , io affrontando una vera e propria maratona , lui camminando tranquillamente poiché avrebbe dovuto semplicemente spostarsi nel corridoio sulla destra.

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Il rosa aveva per fortuna avuto ragione e , durante un noiosissimo monologo a proposito del manifesto del partito comunista scritto dai filosofi Karl Marx e Friedrich Engels nel 1848 , due ragazzi si erano voltati dai banchi anteriori verso me , mostrandosi fin da subito estremamente simpatici ed intelligenti.
Al termine di svariate ore di lezione ci eravamo poi incontrati e , scattata l'ora di pranzo , mi avevano invitato a seguirli in un piccolo locale non molto lontano dalla struttura ma avevo rifiutato , preferendo passare del tempo da solo per schiarirmi le idee a proposito della giornata ancora in corso.
' Sei proprio sicuro di non voler venire con
noi ? '
' Sicurissimo , Namjoon , davvero.
Sarà per la prossima volta , giuro. '
' Va bene , come preferisci , ma sappi che ti accontentiamo soltanto perché oggi è il tuo primo giorno , da domani ti staremo incollati come cozze agli scogli. '
' È una minaccia , Hoseok ? '
Chiedo assottigliando gli occhi in due mezzelune provando a non ridere.
' Chissà , potrebbe anche esserlo. '
Facendo spallucce scherza , poi ci salutiamo dividendoci cosicché abbia finalmente l'occasione di varcare la soglia d'entrata della mensa , riempiendo di cibo l'apposito vassoio fornitoci e sgattaiolando in direzione di uno dei pochi tavoli liberi ancora disponibili , affrettandomi ad occuparlo.
' Forse sarebbe stato meglio seguire
loro. '
Commento sottovoce osservando con sempre meno appetito la poltiglia presente all'interno della mia ciotola , decidendo avrei provato soltanto la zuppa e la macedonia di frutta.
' Jeongguk ! '
La mia testa scatta verso l'alto ed il mio sguardo si sposta sulle appena spalancate porte d'accesso nel momento in cui il mio nome rimbomba in quel piccolo spazio.
Così come l'ho sentito io , però , chiunque altro ha fatto lo stesso , voltandosi successivamente nella direzione dalla quale quel suono proviene ed aiutandomi a scorgere tra i vari sguardi puntatimi addosso quello del mio primo amico accompagnato da un secondo ragazzo.
' Ciao. '
Timidamente apro bocca restando in seguito immobile intanto che occupa il posto libero alla mia sinistra.
' Dovresti chiedere il permesso prima di sederti , nanetto , sai ? '
Per la prima volta ascolto il menta parlare , sbuffando quando il rosa , rivolgendosi a me , rotea gli occhi in modo da irritarlo.
' Jeongguk , non ti da fastidio se ci uniamo a te , vero ? '
' Affatto , anzi.
Tu devi essere Yoongi. '
Sorridendo ad entrambi invito l'altro a sedere con un cenno della mano per poi tirare ad indovinare , per fortuna identificandolo correttamente.
' Grazie.
Si , sono io , piacere di conoscerti , è da stamattina che chim non fa altro che parlarmi di te. '
Recitano in coro la prima parola , guardandomi poi in attesa di risposte.
' Piacere mio.
Spero abbia detto soltanto cose positive. '
' Assolutamente.
Se non avesse insistito tanto per presentarci sarei sicuramente stato geloso di tutti i suoi elogi riguardanti la tua simpatia , la tua bellezza , la tua gentilezza e bla bla bla. '
Confessa costringendo le mie guance ad assumere un colore decisamente diverso dal solito , ottenendo in cambio una risatina.
' E comunque sono alto quanto te , non capisco perché ti ostini a chiamarmi in quel modo.'
Di punto in bianco Jimin afferma rivolgendo al proprio ragazzo l'attenzione e lasciandomi riprendere a mangiare mentre mi godo la scena divertito , alternando lo sguardo tra i due intanto che mando di tanto in tanto giù dei pezzetti d'anguria o d'arancia.
' Oh cazzo , guarda un pò chi si rivede ! '
Una quarta voce interrompe la piacevole conversazione , forzandoci ad osservare la fonte dalla quale essa pare provenire.
La giornata sembrava star proseguendo fin troppo bene.

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