𝟪 𝖸𝗈𝗎 𝖼𝖺𝗆𝖾

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Come da agenda , conclusasi la giornata scolastica in seguito ad un'ultima e noiosissima ora di
lezione , affiancato dal mio compagno di banco lascio l'aula correndo verso l'uscita varcata la soglia della quale mi ricordo del castano e della sua richiesta di raggiungerlo all'ombra di un albero sotto il quale amo passare gli intervalli , incerto sul da farsi poichè non sono sicuro quella non fosse semplicemente una scusa finalizzata ad aspettarmi lì in compagnia dei propri amici bulli soltanto per pestarmi un'ennesima volta.
' Hey , Jimin ! '
' Si ? '
' Ho dimenticato un quaderno in classe , torno a prenderlo e ti raggiungo. '
' Vuoi che venga con te ? '
' Non ce n'è bisogno , non ci metterò molto. '
' Va bene , ti aspetterò qui allora. '
In seguito mi allontano sempre più da lui , correndo in direzione opposta fino a raggiungere la vecchia e maestosa quercia posta esattamente al centro del giardino ed alle quali spalle scorgo una figura familiare appoggiatacisi di schiena ed impegnata nel guardarsi intorno , parlando da solo e gesticolando.
Mi rendo conto di non essermi mai fermato ed aver continuato a camminare soltanto nel momento in cui noto la punta delle mie Vans fronteggiare quella delle sue sneakers marcate gucci , avvertendone poi lo sguardo sulla pelle quasi come esso la
perforasse , portandomi a stringere nella mano destra uno degli spallacci del mio zaino.
' Sei venuto. '
Pare sollevato nel notarlo , allontanandosi dalla corteccia e chiedendomi di sedermici accanto sul prato.
' Parla. '

𝗧𝗮𝗲𝗵𝘆𝘂𝗻𝗴 🪴

Giunta l'ora di pranzo , gli studenti lasciano il liceo spintonandosi tra i corridoi quasi come se chi riuscisse a raggiungere prima l'uscita avesse diritto ad un premio.
Salutati con una pacca tra le scapole i miei compagni , sono tra gli ultimi ad abbandonare la struttura , passeggiando a passo svelto e con lo sguardo fisso sulle lancette del mio orologio da polso fin quando non raggiungo il luogo concordato per l'incontro , aspettando lì il corvino per circa dieci minuti durante i quali non faccio altro che perdere le speranze , giocando con i miei stessi anelli e borbottando in continuazione un discorso preparato durante l'ora di francese.
Assorto tra i pensieri e preso ad osservare i lunghi ciuffi d'erba purtoppo inevitabilmente schiacciati dalla suola delle mie scarpe , impiego qualche secondo a realizzare di non esser più solo , sorprendendomi nel ritrovarmelo difronte.
' Sei venuto. '
' Parla. '
Al suo intimidatorio tono reagisco annuendo , sconfitto nel notare non mi abbia neppure per un secondo degnato di un singolo sguardo.
' Volevo proporti una tregua. '
' Una che ?
Non ho molto tempo , Taehyung , dovresti sfruttare bene quello che ti concedo e non blaterare assurdità. '
' Sono serio , Jeongguk , vorrei davvero provassimo ad essere amici. '
Finalmente , sebbene insicuri e tentennanti , i suoi occhioni si perdono nei miei , obbligandomi a distogliere da essi l'attenzione imbarazzato per poi osservarlo aprir bocca , sigillandola nuovamente non appena
la melodia impostata come suoneria del suo cellulare si diffonde nell'aria , forzandolo a rispondere.
' Chim ?
Si , lo so , scusa , l'ho appena trovato.
Sto uscendo , non andar via senza di me. '
Riattacca per poi estrarre di fretta e furia dalla borsa che porta in spalla un piccolo quaderno dalla copertina nera , richiudendone la zip ed alzandosi in modo da rimuovere dai jeans eventuali residui di terra.
' Devo andare , possiamo riprendere la conversazione un altro giorno ? '
Con espressione indecifrabile mi informa iniziando a camminare verso la strada senza mai darmi le spalle.
𝖬𝗂 𝗉𝗂𝖺𝖼𝖾𝗋𝖾𝖻𝖻𝖾 𝗌𝖺𝗉𝖾𝗋𝖾 𝖺 𝖼𝗈𝗌𝖺 𝗉𝖾𝗇𝗌𝗂 𝗍𝖺𝗇𝗍𝗈
𝗂𝗇𝗍𝖾𝗇𝗌𝖺𝗆𝖾𝗇𝗍𝖾 , 𝖩𝖾𝗈𝗇 𝖩𝖾𝗈𝗇𝗀𝗀𝗎𝗄.
' Certo , ne riparleremo. '
Mi schiarisco la voce rassegnandomi al fatto che non fosse il momento giusto , guardandolo continuare ad allontanarsi per poi fermarlo.
' Aspetta ! '
Voltandosi di scatto mi guarda confuso.
' Hai qualcosa tra i capelli , posso ? '
Con un cenno affermativo del capo ed un adorabile tinta rosa sugli zigomi mi da il permesso di avvicinarmi lentamente a sè intanto che provo con tutte le mie forze ad evitare la caduta del mio sguardo sulle sue labbra mentre con la lingua inumidisco le mie aspettando che chini in avanti la testa per poi infilargli tra i neri ciuffi le dita , facendole scorrere tra essi e beandomi della loro morbidezza.
' È un insetto ? '
Un pò timoroso mi chiede.
' Oh , no , era soltanto il petalo di una margherita , puoi andare. '
Mento esitando nell'allontanarmi.
' Grazie. '
È l'ultima cosa che lo ascolto dire prima di voltarsi , allontanandosi nuovamente da me.
' A domani. '
Sussurro consapevole del fatto che sia oramai troppo lontano per sentirmi.

𝖢𝖮𝖢𝖢𝖨 | 𝖪𝗈𝗈𝗄𝗏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora