Tascorse non molte settimane dal mio attacco di panico , quest'ultimo non viene fortunatamente seguito da ulteriori episodi i quali mi inducono a pensare che esso sia stato sicuramente innescato dal terrore dipeso dai pensieri a proposito di ciò che il quel momento avrebbe potuto verificarsi e che , grazie al cielo , non sono divenuti realtà.
Quel tanto spaventoso malore mi ha in un certo senso salvato da una sorte peggiore , motivo che mi ha più volte spinto a chiedermi cosa sarebbe accaduto se non avessi mai preso a respirare a fatica , se quei due si sarebbero in ogni caso
fermati , se Taehyung avrebbe comunque deciso di aiutarmi.
Poggiato alla fredda superficie in metallo di uno dei tanti armadietti che rivestono le pareti dei
corridoi , aspetto con ansia Jimin insieme al quale ho giorni fa deciso di provare un vecchio ristorande di noodles non molto lontanto dalla sua abitazione una volta suonata l'ultima campanella della giornata.
A dirla tutta , l'idea originale prevedeva di andarci tutti insiema ma , impossibilitato da miriadi di imprevisti , ogni altro componente del gruppo era all'ultimo minuto stato costretto a disdire , convincendo noi due ad andarci ugualmente.
Yoongi avrebbe trascorso l'intero week-end col viso tra i libri , tentando di memorizzare i vari testi di letteratura inglese assegnatici da ripassare per un imminente test , Hoseok l'avrebbe invece passato dormendo , riposando ancora qualche giorno in seguito al riscontro di una fastidiosa influenza trasmessagli da Ji-woo , sua sorella maggiore , Seokjin e Namjoon , invece , scioccando tutti noi dopo averci confessato di frequentarsi da un pò , avevano disdetto per passare del tempo insieme durante un romantico appuntamento.
Nervosamente batto per terra la suola delle scarpe ripetendo a me stesso quasta sia l'occasione adatta per raccontare al rosa ogni singolo avvenimento risalente a quel pomeriggio e che non ho ancora confidato a nessuno.
Il mio rimuginare viene però interrotto da una acutissima voce ed un brusco tocco sulle spalle il quale mi costringono a tornare alla realtà , notando con piacere il mio amico sia appena arrivato.
' Gguk , ci sei ?
È la terza volta che ti chiamo. '
' Perdonami , chim , ero distratto. '
' A cosa pensavi tanto insistentemente ?
O dovrei forse dire : a chi ? '
Con fare malizioso ammicca avvicinandosi sempre più al mio naso , gesto che costringe le mie guance a tingersi di una chiara sfumatura di rosso dovuta all'imbarazzo.
' Guardati , stai arrossendo. '
' Dai , stupido , ci guardando tutti se mi stai così appiccicato. '
Sconsolato sospiro notando sulle nostre figure lo sguardo di almeno venti studenti.
' Che lo facciano pure , non dovrebbe interessarti tanto. '
Nascondendo nel suo incavo del collo la testa , rido insieme a lui prima di sobbalzare e voltarci verso chiunque alla nostra destra abbia appena finto di tossire al fine di richiamare la nostra scarsa attenzione.
' Jeonggukk , confettino. '
Ci ritroviamo davanti il raggiante e squadrato sorriso di Taehyung del quale , se dovessi descriverlo , narrerei come sincero , non un ghigno o una smorfia beffarda , sta semplicemente sorridendo salutandoci.
' Hai un secondo ?
Vorrei parlarti. '
Immediatamente mi domando se non gli sia dato di volta il cervello per poi ringraziare il maggiore senza la vicinanza del quale , nonostante gli sia appena stato attribuito un fastidioso nomignolo , me la sarei probabilmente già svignata.
' Perché dovrebbe accettare , siete per caso amici adesso ? '
Con espressione confusa e leggermente stizzita gli chiede , ottenendo in risposta due affermazioni del tutto opposte.
' S- '
' No. '
Lo sguardo di entrambi cade sulla mia figura ma non me ne accorgo subito , troppo preso dal gioco che spesso eseguo con le dita e finalizzato a scaricare la tensione accumulata.
Nel momento in cui i miei occhi incontrano gli altri quattro , noto al loro interno emozioni del tutto differenti.
Il più basso tiene fisso sull'altro lo sguardo come a dirgli 𝑙𝑜 𝘩𝑎𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑡𝑜 , 𝑠𝑚𝑎𝑚𝑚𝑎 mentre il castano sembra quasi ferito dalla mia affermazione.
' Non intrometterti , Park. '
Controbatte severo , modificando radicalmente espressione non appena le sue iridi tornano a squadrare le mie.
' Ci vorrà soltanto un attimo , lo giuro. '
Porta infine sul petto all'altezza del cuore la mano destra.
' Tra due minuti avrò un compito e non posso permettermi di tardare a causa tua. '
' Oh , va bene.
Ti aspetto alla fine delle lezioni , allora , in cortile , sotto la quercia. '
Dio , cos'è che esattamente trova complicato da capire nella parola 𝑛𝑜 ?
' Aspetta , dove stai andando ?
Non ti ho detto di si ! '
Urlo cosicché possa ascoltare le mie lamentele ma è troppo tardi , è già corso via , riparandosi nella propria aula all'interno della quale è consapevole non avrei potuto seguirlo.
Poi un familiare e fastidioso suono raggiunge le nostre orecchie , avvertendoci sia davvero arrivato il momento di rigirare nella serratura le chiavi , sbuffando sonoramente prima di entrare in classe con in sottofondo la voce del rosa che continua a rivolgere al più alto insulti.
In seguito al solito appello volto a segnare assenze e presenze , ci viene consegnata una sfilza di moduli da compilare entro due ore e sui quali subito mi metto a lavoro , prendendomi quanto più tempo possibile per rispondere ad ogni quesito ed evitando di riportare informazioni prive di significato , consegnando i fogli circa mezz'ora prima della scadenza e lasciando successivamente la stanza cone richiestomi dal docente in modo da non rappresentare per chiunque fosse ancora intento a scrivere una fonte di suggerimenti o distrazione.
Abbandonato quello stretto spazio , gironzolo per la scuola con tra le labbra una barretta al
cioccolato , concedendomi uno spuntino che rimpiazzi la colazione saltata a causa della fretta per poi gettarne l'involucro in un apposito cestino , spostandomi in bagno cosicchè possa darmi una veloce ripulita.
Qui nuovamente scorgo tre familiari figure le quali non sembrano essersi accorte del mio ingresso , troppo impegnate a discutere per prestarmi attenzione.
Intenzionato a sgattaiolare via , spingo silenziosamente contro la porta le dita , tentando di chiudermela alle spalle e fallendo miseramente nell'istante in cui per poco non scivolo sbattendo contro essa un piede e maledicendomi in milioni di lingue.
Riaprendo lentamente gli occhi precedentemente chiusi come ciò bastasse a rendermi invisibile , noto i loro visi fissarmi attraverso l'oblò in vetro posto al suo centro , provando poi a correre via
' Dov'è che scappi ? '
La voce di Minho mi congela sul posto.
' Che c'è , non ti va di fare due chiacchiere con
noi ? '
Quella di Taemin mi incute invece paura allo stato puro intanto che la mia mente vaga tra i ricordi fino ad arrivare a quel fatidico pomeriggio sul tetto.
Ripeto mentalmente a me stesso di tornare a respirare ed in seguito a camminare , che un rimprovero del professor Choi non possa essere peggio di qualsiasi cosa abbiano intenzione di farmi.
' Merda. '
Mi lascio scappare non appena quest'ultimo mi stringe tra le dita i capelli , tirandoli quasi volesse strapparli cosicché lo fronteggi.
' Cazzo , lasciami. '
Serro intorno ad esse la mia mano nel vano tentativo di allontanarlo.
' Hai sentito , amico ?
Vuole che lo lasci. '
' Oh , ti chiedo scusa , non avevo sentito. '
Risponde allentando la presa soltanto per poi spingermi con la schiena contro il muro che ne amplifica il tonfo.
' Hey , fatemi spazio , voglio divertirmi anche io. '
Ride il castano prima di sferrarmi addosso un calcio il quale mi obbliga ad inginocchiarmi dal dolore.
' Se non vi spiace vorrei un pò di privacy. '
Afferra l'oramai stropicciato colletto della mia camicia , trascinandomi con sè in una delle tante cabine della toilette con la fronte distante pochi millimetri dal cavallo dei suoi pantaloni.
Ciò che da parte di entrambi riceve in risposta alla sua richiesta è un occhiolino prima che spariscano diretti non so dove , lasciandomi immobile ed intrappolato insieme a lui in quel minuscolo stanzino.
Tutto ciò che desidero è fuggire , rimettermi in piedi ed andar via ma il mio corpo , come settimane or sono , non sembra voler eseguire i comandi.
' Jeongguk , stai bene ? '
Taehyung mi auta a rimettermi in piedi per poi rimuovermi dai vestiti eventuali macchie e residui di polvere utilizzando dei fazzoletti inumiditi , gesto al quale rispondo continuando ad evitarne il tocco ed i continui sguardi , strofinando i polpastrelli sulla stoffa dei pantaloni soltanto per tenermi impegnato.
' Perdonami , non volevo ti facessero del
male. '
' Mi hai tirato un calcio. '
Affermo freddo toccandomi il fianco.
' Ti ho a malapena sfiorato. '
' È perché lo avresti fatto ? '
Stavolta è lui ad evitare il contatto visivo , avendo tutta l'aria di qualcuno messo in difficoltà dal non saper cosa dire.
' Ti aspetterò sotto l'albero per non più di quindici minuti , se non ti presenterai non avrai alcuna spiegazione. '
La sua abilità nel cambiare tono quasi mi invoglia a ricoprirlo di insulti mentre conclude il proprio discorso ,curvando lievemente in sù gli angoli della bocca per poi sparire tra i corridoi , lasciandomi la possibilità di fare lo stesso raggiungendo nuovamente Jimin conscio che , visto l'orario , il test sarà già stato ritirato a tutti.
' Sono dieci minuti che ti cerco , dove ti eri
cacciato ? '
' Ho fatto merenda e sono stato un pò in giro ,
perché ?
' Volevo assicurarmi ti andasse ancora il ramen dopo scuola. '
' Certo che mi va , è da tutto il giorno che non aspetto altro. '
Affermo concordando con lui nello sperare la lezione di storia termini in fretta , dandoci finalmente la possibilità di pranzare compagnia l'uno dell'altro.
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𝖢𝖮𝖢𝖢𝖨 | 𝖪𝗈𝗈𝗄𝗏
Fanfiction𝖢𝖮𝖢𝖢𝖨 | 𝖪𝗈𝗈𝗄𝗏 ' Ti piace farmi incazzare , non è vero ? ' ' E a te non piace che qualcuno ti tenga testa , sbaglio ? ' Revisionata 30 / 06 / 2024