𝟨 𝖠𝗅𝗋𝖾𝖺𝖽𝗒 𝖿𝖾𝗅𝗅

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Quella notte , tornato a casa in lacrime a causa dei ricordi che la mente aveva improvvisamente riportato a galla nella mia memoria , a peso morto mi ero steso sul letto prima di sbilanciarmi , facendo scorrere verso me il cassetto del piccolo comodino posto accanto ad esso e dal quale avevo poi estratto un paio di auricolari i quali avevo infine svogliatamente collegato al cellulare.
Inserendole nell'apposita e naturale fessura delle orecchie , mi ero poi perso tra i titoli di milioni di brani presenti all'interno della playlist che non avevo fatto altro che scorrere , finendo poi per fare click sull'icona della riproduzione casuale , fin troppo indeciso a proposito di quali canzoni avrei preferito ascoltare.
L'umore e le immagini nella mia testa avevano come sempre preso a cambiare in base al ritmo , la melodia , le voci e le significative parole di esse.
Immaginavo di realizzare e vivere i miei sogni ascoltando 𝐷𝑟𝑢𝑛𝑘 𝑑𝑎𝑧𝑒𝑑 o 𝐹𝑒𝑣𝑒𝑟 degli Enhypen , 𝐷𝑒́𝑗𝑎̀ 𝑣𝑢 o 𝑖'𝑙𝑙 𝑠𝑒 𝑦𝑜𝑢 𝑡𝘩𝑒𝑟𝑒 𝑡𝑜𝑚𝑜𝑟𝑟𝑜𝑤 dei Tomorrow by togheter oppure 𝐿𝑜𝑣𝑒 𝑠𝘩𝑜𝑡 degli Exo.
I miei occhi si spegnevano come lampade private di corrente elettrica ed il mio viso si incupiva nel momento in cui altre tra le quali 𝑊𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟 𝑏𝑒𝑎𝑟 , 𝐿𝑖𝑓𝑒 𝑔𝑜𝑒𝑠 𝑜𝑛 , 𝐹𝑖𝑥 𝑦𝑜𝑢 , 𝐹𝑎𝑙𝑙𝑖𝑛𝑔 𝑜 𝐹𝑖𝑙𝑚 𝑜𝑢𝑡 venivano riprodotte.
Senza che me ne rendessi conto , Morfeo mi aveva poi circa due ore più tardi accolto tra le proprie braccia mentre il cellulare , oramai al minimo della carica , mi si era spento tra le mani.
Da quel giorno ero consapevole qualcosa in me fosse cambiato , pensando al corvino dagli occhi da cerbiatto ed i denti teneramente sporgenti non avevo fatto altro che sorridere quasi come fossi al settimo cielo , incrociandone lo sguardo nei corridoi della scuola nel mio stomaco mille sciami di farfalle non avevano fatto altro che lottare , svolazzando ogni volta sempre più rapidamente.
Per settimane avevo tentato di autoconvincermi fosse soltanto una passeggera attrazione fisica poiché , fin da subito , non avevo potuto negarne la bellezza , essendo perfettamente conscio , al contrario di chi mi stava intorno , del mio orientamento sessuale.
Avevo invece capito in lui ci fosse qualcosa di diverso nel momento in cui , ritrovandomi a paragonarlo a chiunque altro col quale avessi avuto a che fare , ero riuscito a realizzare Jeongguk fosse stato l'unico tra tanti a reagire e ribellarsi alle mie azioni , alle mie continue minacce e provocazioni , l'unico che , anche nella peggiore delle situazioni , mai mi aveva lasciato avere la meglio , facendosi mettere in testa i piedi.
Queste erano però soltanto poche delle tante cose che mi avevano spinto a maturare dei giovani sentimenti nei suoi confronti.
Amavo il modo in cui rideva e scherzava insieme ai propri oramai amici , il fatto che non si stancasse mai di mangiare ogni giorno a pranzo sempre il solito sandwich ripieno di gamberi , insalata , verdure crude , burro d'arachidi e tonnellate di altre salse.
Amavo il modo in cui , pensando di non esser visto nè ascoltato , aveva dopo settimane ritrovato il coraggio di avventurarsi sul tetto , sedendosi sul cordolo di quest'ultimo ed iniziando a cantare , beandomi di una voce alla quale non credo riuscirò mai ad attribuire aggettivi adatti poiché ritenerla divina , eterea o angelica significherebbe ridursi ai limiti del banale.
Amavo il modo in cui ogni mattino , dal Lunedì al Venerdì , riusciva ad essere uno dei primi studenti ad arrivare in cortile dove prendeva posto gambe incrociate ai piedi di un'antica quercia seduto sulle radici della quale ripassava argomenti dei quali gli sarebbe stato chiesto durante i test o le interrogazioni.
Amavo persino l'accento che assumeva tentando di comporre una frase di senso compiuto in inglese ed il tono delle frasi pronunciate in dialetto ogni qualvolta litigava con Jimin.
Amavo il modo in cui , durante l'ora di educazione fisica , non c'era competizione che non riuscisse a vincere , corsa che non riuscisse a portare a termine , esercizio che non fosse in grado di svolgere o coreografia che non riuscisse a memorizzare , dimostrandosi addirittura di gran lunga migliore rispetto a chi aveva qualche anno o muscolo in più.
Amavo il modo in cui i suoi bulbi oculari roteavano e le sue guance si gonfiavano prima di rilasciare uno sbuffo quando era infastidito , amavo il modo in cui i suoi occhi si illuminavano non appena il suo sguardo si posava su un cucciolo , sul cielo macchiato da coloratissimi e rumorosi fuochi d'artificio o sulle sue mani le quali pareva stesse ogni volta guardando come fosse la prima , come avesse appena scoperto di averne ben due attaccate ai polsi.
Amavo vederlo fiero di sè per esser dopo tanto impegno riuscito ad accaparrarsi un bel voto , riuscendo a tornare poi affranto in seguito ad una valutazione negativa ottenuta alla consegna dei compiti di geometria.
Amavo di lui ogni cosa , eccetto il fatto che si ostinasse ad odiarmi , allontanandomi all'inverosimile.

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