𝟧 𝖳𝗁𝖾 𝗌𝗉𝗋𝗂𝗇𝗀 𝗅𝖾𝗀𝖾𝗇𝖽

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' Per favore , ti prego , n-non lasciarglielo
fare. '
Del tutto immobile osservo il ragazzo di fronte a me implorarmi di fermare gli altri due prima che qualcosa di insolito accada.
Il suo respiro si fa pesante ed affaticato , il suo corpo trema nonostante non sia più scosso dai singhiozzi.
' Che gli prende ? '
Il moro al mio fianco sembra preoccupato , il nero non è da meno , insieme tentano la fuga tentando invano di coinvolgermi , ma io non riesco a sollevare dall'espressione vuota del corvino l'attenzione.
' Taehyung , non startene lì impalato !
Dobbiamo andarcene , subito ! '
' Cazzo , amico , vuoi forse farti espellere ? '
Non riuscendo a risvegliarmi da quella sorta di stato di trance in cui entro , entrambi decidono di abbandonarmi lì , scappando via e rischiando più volte di rotolare giù per le scale a causa della fretta.
È un appena accennato rumore a spingere il mio cervello a rimettersi in funzione , permettendomi di abbassare verso il minore lo sguardo soltanto per poi osservarlo cercare disperatamente di raggiungere il cellulare appena sfilatoglisi dalla tasca dei jeans e ritrovatosi sul pavimento.
Di colpo realizzo cosa gli stia succedendo e per non so quale motivo mi ci fiondo accanto , raccogliendolo al suo posto e mettendoglielo tra le mani.
' Stai bene ?
Dio , no che non stai bene.
Cosa ti serve ?
Che posso fare ? '
' V-attene v-via. '
Emette , probabilmente utilizzando ogni briciolo di forza restatogli in corpo , un singolo suono il quale arriva alle mie orecchie strozzato.
' No che non me ne vado , idiota.
Per favore , dimmi solo cosa ti serve , poi prometto di lasciarti in pace. '
' R-rosse. '
Deglutisce prendendo l'ennesimo respiro ed indicando lo zaino gettato alla rinfusa in un angolo dello spazio in cui siamo e che velocemente
afferro , iniziando a rovistare al suo interno.
' Queste ? '
Chiedo mostrandogli un contenitore di plastica e ricevendo in risposta un cenno negativo con la testa il quale mi invoglia a continuare a frugare nella sua borsa per una seconda manciata di secondi che sembrano durare interni giorni.
' Qui non c'è niente , Jeongguk. '
Se non ci sono vuol dire che le conserva in un luogo differente.
' Dove posso cercarle ? '
Non parla , non ragiona lucidamente , se lo sa non riesce a ricordarlo.
Le mie speranze crollano fin quando , poggiandogli sulle spalle i palmi , non mi rendo conto della presenza di qualcosa di metallico e rumoroso riposto nella sua felpa la quale tasto con le dita , avventurandomici soltanto quando avverto sotto i polpastrelli qualcosa di duro , estraendone immediatamente dopo delle chiavi le quali , sembrandomi familiari , capisco essere collegate al suo armadietto verso il quale corro quanto più velocemente possibile al fine di cercare lì ciò di cui ha bisogno.
Non riesco però a scappare via dai sensi di colpa che mi stampano in mente l'immagine del ragazzo rimasto inerme e solo , steso sulle gelide piastrelle dell'ultimo piano.
Per la prima volta in vita mia mi ritrovo inoltre a ringraziare Park Jimin senza il quale , avendo dei trascorsi , non sarei mai stato in grado di trovarlo.
Una volta arrivatoci , spingo nella serratura ogni singola chiave presente nel mazzo , facendo scorrere tra le dita quelle non adatte prima di trovare , qualche tentativo e varie imprecazioni dopo , quella giusta grazie alla quale riesco finalmente ad aprirne lo sportello.
Tra miriadi di libri , penne e quaderni inquadro infine quello che cercavo , uno scatolino contenente delle pasticche di colore rosso sangue che immediatamente afferro , successivamente richiudendo il piccolo sportello e tornando dov'ero.

𝗝𝗲𝗼𝗻𝗴𝗴𝘂𝗸 🪴


Guardo Taehyung correre via dopo aver peggiorato la mia già scarsa respirazione con la sua vicinanza , accasciandomi in seguito al suolo in modo da cercare una posizione che mi aiuti a non sentirmi soffocato e fallendo miseramente , sentendomi morire.
La mia vista inizia ad annebbiarsi , minuscoli , infiniti ed impazziti puntini neri ricoprono totalmente la mia visuale , ogni mio arto inizia a formicolare , la testa sembra farsi sempre più leggera , qualsiasi suono mi arriva ovattato alle orecchie , ogni cosa pare accadere a rallentatore.
Lentamente le mie palpebre decidono di cedere , ma un ordine impartitomi a voce alta è sufficiente a farmi riacquisire quel poco di lucidità rimastami.
' Jeongguk , non azzardarti a chiudere gli occhi ! '
Una delle cause del mio malessere si avvicina ulteriormente per poi , aiutandosi con le braccia , sollevarmi dal pavimento facendomi poggiare alla parete retrostante la schiena
ed estraendo dal piccolo barattolo che sorregge una compressa di medie dimensioni , tremando impercettibilmente nel porgermela.
Recuperandola con non poca fatica , la poggio sulla lingua afferrando poi una bottiglietta d'acqua che è sempre lui a porgermi , ingoiandone qualche sorso cosicchè la pillola possa scivolarmi lungo l'esofago e finirmi direttamente nello stomaco.
Bastano pochi minuti per tornare a rivedere il mondo a colori.
' Va meglio adesso ? '
Non lo degno di uno sguardo nè di una risposta , non merita ringraziamenti così come nessuna delle altre cose per ciò che ha fatto neanche lui sa perché.
Oramai stremato , mi sollevo dal pavimento afferrando lo zaino e correndo con esso in spalla fuori dall'edificio nel cortile del quale
non posso non notare una familiare figura appoggiata alla spalla di Yoongi.
Jimin si è completamente dimenticato di me.
' Cavolo , Jeong - '
Il suo viso perde leggermente colorito non appena ricorda dell'appuntamento da lui stesso fissato e non rispettato , dunque gli sorrido come se ciò bastasse ad informarlo che non importa , superando poi entrambi al fine di tornare quanto più velocemente possibile in camera mia.
Non gliene faccio di certo una colpa ma per oggi preferirei continuare la giornata in modo del tutto sereno perciò , attraversati quei pochi metri di strada asfaltata , percorro il lungo viale che mi condurrà verso la mia abitazione.
A metà percorso avverto però alle mie spalle una presenza e , voltandomi , i miei occhi si posano sulla figura dell'unico individuo il quale per almeno qualche settimana avrei preferito fingere non esistesse.
Puntato una seconda volta lo sguardo sul marciapiede , guardo in avanti sollevato dal fatto che lui sembri non avermi neanche notato ed impreco quando invece , non molto metri dopo , il mio corpo fa fatica nel mettere uno davanti all'altro i piedi , venendo poi scosso da un conato che mi costringe ad appartarmi al lato della strada , posizionando per reggermi una mano al vecchio muro che mi ritrovo di fianco ed una all'altezza della pancia prima di riversare sull'asfalto qualsiasi cosa avessi nello stomaco.
Alcuni passanti mi rivolgono delle occhiate preoccupate evitando però di avvicinarsi , altri semplicemente mi ignorano probabilmente disgustati dalla scena , ma non sono gli unici ad accorgersene.
Schiudendo le labbra e spalancando gli occhi nel riconoscermi , Taehyung inizia a correre verso di me , immobilizzandosi , abbassando il capo ed andando via soltanto quando è il mio stesso ed inespressivo seppur furioso viso ad intimarglielo.
Raggiunta casa più tardi e lentamente del solito , vengo accolto dal più strano e piacevole dei silenzi , ricordando soltanto in quel momento che , a causa di un incontro di lavoro richiesto dall'azienda per la quale lavorano , tutti e tre i membri della mia famiglia torneranno direttamente stasera.
Non ho forze nè voglia di mangiare , perciò decido di concedermi un singolo bicchiere d'acqua fresca la quale sorseggio lentamente ed un'attenta spazzolata ai denti prima di spiaccicarmi sul materasso , avvinghiandomi al cuscino nel quale lascio sprofondare il viso fino ad appisolarmi.

𝖢𝖮𝖢𝖢𝖨 | 𝖪𝗈𝗈𝗄𝗏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora