The Show Must Go On (7)

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"Oh mio dio, stai cercando di persuadere il ragazzo" disse Scott nel momento in cui vidi lui e Bennett il giorno dopo, a scuola.

"E tu sei puntuale, per una volta" dissi sorpreso.

"L'ho dovuto andare a prendere io stamattina perchè la sua macchina è dal meccanico. L'ho letteralmente trascinato giù dal letto" rispose Bennett seccato.

"E comunque, i tuoi vestiti. Vuoi senza dubbio convincere Neo" affermò Scott.

"Esatto" dissi ghignando. Indossavo dei jeans che fasciavano alla perfezione il mio sedere e una maglietta che era abbastanza stretta da far intravedere il mio petto e i miei muscoli.

"Beh, quel pezzente certamente non sta provando ad impressionarti" disse Bennett, facendo un cenno con la testa.

Mi guardai intorno e vidi Neo insieme ai suoi amici. Indossava dei jeans che erano tirati su solo grazie ad una cintura, una maglietta larga e un cappello messo alla rinfusa in testa.

"È carino quando si veste in modo così trasandato" feci spallucce.

"Alexander, prima che ti cimenti in tutto questo, mi ascolti un attimo?" Iniziò Bennett, incrociando le braccia al petto.

"No, so cosa hai intenzione di dirmi e non mi interessa saperlo. Risparmia il fiato"

"Vado in classe" disse lui, voltandosi e andandosene via in tutta tranquillità.

Guardai Scott, che alzò le mani innocentemente "Non ho detto nulla. Non coinvolgere Scott. Scott non vuole essere coinvolto"

"Sì, sì, andiamo"

Mi seguì ed insieme ci dirigemmo in classe. Avevo un compito, oggi. Quando la campanella suonò per il pranzo, gemetti mentalmente. La professoressa alzò una mano per fermarci dal lasciare la classe.

"Voglio che tutti mi portiate il vostro compito e poi potete anche uscire dalla classe" disse.

Ci alzammo e velocemente gli consegnammo i compiti. Dio, odiavo le persone che mi facevano fare tardi. Il mio tempo era prezioso e non avevo intenzione di sprecarlo con quelli che non sapevano come gestirlo. Beh, a parte Scott.

Percorsi il corridoio fino ad arrivare al mio armadietto, mettendo poi la combinazione quando suonò l'ultima campanella. Gettai le mie cose dentro di esso e lo chiusi.

Mi girai per dirigermi verso la mensa ma mi bloccai, sentendo un rumore. Tornai indietro, allontanandomi dal corridoio e svoltando l'angolo.

Neo e un altro ragazzo che si chiamava Dan, che andava nella mia stessa classe, erano lì, in piedi. Neo lo stava fissando, il suo corpo era teso. Dan invece lo guardava arrabbiato e irritato.

"Rimangiatelo" stava dicendo Neo.

"Non me lo rimangerò." Disse Dan, spintonando il ragazzo contro il muro "Penso che Donnie sia un fottuto frocio. Una piccola puttana succhia cazzi"

Si mosse per spingere di nuovo Neo ma quest'ultimo riuscì a serrare i denti nella sua mano. Lui gridò di dolore e con la mano libera gli diede un pugno, colpendo così forte la testa di Neo che il suo cappello cadde giù.

Neo gemette, mordendo Dan più forte e colpendolo nelle costole. Dan afferrò i suoi capelli e gli tirò su la testa, liberando così la mano che Neo gli aveva morso.

Neo spinse con tutte le sue forze Dan contro il muro, mordendogli stavolta la spalla e colpendolo di nuovo nelle costole. Il ragazzo ansimò quando Dan lo colpì nella gola, dandogli poi un calcio sulle ginocchia e gettandolo per terra. Sollevò i piedi per colpire nuovamente Neo e quest'ultimo riuscì solo ad alzare le mani di fronte al viso per difendersi.

The Show Must Go On [boyxboy] (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora