"Alexander, sistemati i capelli" disse mio padre, lanciandomi un'occhiata mentre si sistemava la cravatta di fronte lo specchio.
Vagai giù per il corridoio fino al bagno, accendendo la luce. Grazie a Vesper i miei capelli erano completamente in disordine ed avevo dei peli di gatto sulle spalle. Sospirai, bagnando un pò le dita della mano e lisciandomi poi i capelli. Afferrai un levapelucchi e rimossi i peli di gatto dalla mia maglietta.
"Sei sicuro che non vuoi che veniamo con te per andare a prendere Neo? A noi va bene andare con una sola macchina" disse mio padre.
"No, se no faremo tardi. Tu e mamma andate avanti" risposi, agitando con noncuranza la mano.
C'eravamo presi il giorno libero dal lavoro e dalla scuola per andare al brunch degli Anderson. Ero vestito elegantemente con dei pantaloni, una camicia e una cravatta intorno al collo, poggiata contro il mio petto.
"Beh, cercate di non fare tardi." disse mamma, controllando l'orario "Ci incontreremo lì. Chiamami se non ci trovi. Guida con prudenza"
"Ci vediamo lì" risposi, prendendo le chiavi della macchina e uscendo da casa. Inviai un messaggio a Neo per fargli sapere che mi stavo dirigendo verso casa sua ed ero appena uscito dal vialetto.
Arrivai davanti il suo vialetto e gli inviai un altro messaggio con su scritto che ero arrivato. I suoi genitori andavano al brunch ma Neo aveva deciso di andarci con me. Aveva detto che non voleva sentire suo padre impazzire per gli Anderson e i suoi figli e su quanto si comportasse bene Scott e sul perchè Neo non poteva essere così educato e blah, blah, blah.
Il telefono mi vibrò per l'arrivo di un messaggio da Neo, dicendomi di entrare dentro. Uscì dalla macchina e mi avvicinai alla porta, suonando poi il campanello.
"Alexander Sullivan" disse sorpreso il Professor Bartosz.
"Professor Bartosz" dissi con un sorriso, chiedendomi perchè diavolo Neo mi avesse detto di entrare mentre c'erano ancora i suoi genitori in casa.
Neo apparì dietro suo padre "Oh papà, mi sono dimenticato di dirti che mi accompagnerà Neo al brunch. Adesso sono pappa e ciccia con lui e Steve"
"Chi è Steve?" chiese confuso il Professor Bartosz, facendo vagare il suo sguardo su di me e su Neo.
"Voleva dire Scott. Scott Anderson" chiarì.
"Vieni, aiutami a fare questa stupida cravatta. Faccio schifo nel farle" disse impazientemente, facendomi cenno di entrare in casa.
Regalai a suo padre un altro educato sorriso prima di seguire Neo nella sua stanza. Neo chiuse la porta e mi lanciò la cravatta, indicandosi poi il collo.
"Impiccami o fammi una cravatta decente. Mi stanno bene entrambe le opzioni" disse.
"Perchè sono a casa tua in questo momento quando ci sono ancora i tuoi genitori in casa?" chiesi.
"Perchè gli farò pensare che siamo amici. Se continuo a dire ogni giorno che sono a casa di Donnie, mio padre glielo ricorderà al ragazzo la prossima volta che lo incontrerà. E poi sarà un bel casino trovare una scusa per i miei genitori E per Donnie" disse.
Incominciai a fargli la cravatta "Perchè non dici che siamo tutti amici, perchè solo io e Scott?"
"Perchè odio Bennett" mi ricordò.
"Giusto, giusto." dissi, indietreggiando dopo avergli stretto la cravatta "Adesso sembri meno un senzatetto"
"Amo frequentare un pretenzioso stronzo" affermò.
"Amo frequentare un sarcastico stronzo" affermai.
Ci avvicinammo di qualche passo e le labbra si Neo furono sulle mie. Lo afferrai per la cravatta, portandolo più vicino al mio corpo. Lui mi mise le braccia intorno al collo e le mie mani andarono subito sulla sua schiena, tenendolo vicino a me. Le sue labbra erano più morbide rispetto alla prima volta che le avevo baciate ma erano ancora un pò screpolate, e per me era un qualcosa di piacevole e familiare.
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The Show Must Go On [boyxboy] (Italian Translation)
Teen FictionAlexander Sullivan è ricco, bello, ha carisma, è astuto ed è costantemente annoiato. Quando l'aggressivo Neo Bartosz cattura la sua attenzione decide di renderlo la sua prossima fonte di divertimento. Ma Alexander non sa quanto complicato, testardo...