The Show Must Go On (19)

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Aprì la porta di casa, entrando dentro. Link scodinzolò e corse verso di me, pressando il naso contro il palmo della mia mano.

"Non adesso" risposi, allontanandogli la testa.

Lui piagnucolò e mi leccò il braccio. Sospirai, sedendomi sul pavimento e avvolgendo le braccia intorno al suo collo e pressando poi il mio viso sul suo pelo. Scodinzolò e mi leccò di nuovo il braccio prima di strofinare la testa contro la mia spalla.

Vesper si sedette sulle mie cosce, mettendomi le zampe sul petto. Miagolò curiosamente ed io gli accarezzai il pelo.

Gentilmente mi tolsi gli animali da dosso e mi alzai. Mi diressi in camera, osservai il letto e sperai che Neo fosse lì per coccolarmi.

Tirai fuori il telefono dalla tasca e composi un numero familiare. Aspettai mentre suonava, sentendomi impaziente e ansioso.

"Pronto?"

La voce di Scott mi arrivò dritta all'orecchio. Aprì la bocca per parlare ma le parole mi si bloccarono in gola.

"Pronto? Alexander?" disse Scott. Quando rimasi in silenzio, parlò di nuovo "Alexander, dove sei? Stai bene?"

Chiusi la chiamata, lanciando il telefono dall'altra parte della stanza e scivolando contro l'armadio. Portai le ginocchia al petto, abbracciandole a me e chiudendo gli occhi.

"Me lo meritavo." sussurrai a me stesso "Me lo meritavo"

Ovviamente me lo aspettavo che qualcuno mi facesse una cosa del genere. Avevo ferito un sacco di persone nel passato: il karma me l'avrebbe fatta pagare prima o poi.

Ma non mi sarei mai aspettato che fosse Neo. Pensavo che mi amasse davvero. Sembrava così sincero. Forse era entrato in panico quando aveva visto Donnie?

Ma no...non era soltanto entrato in panico. Qualcosa nel modo in cui aveva detto quelle parole era come se pensasse davvero quello che aveva detto.

"Fanculo" esclamai, prendendo una manciata di capelli in mano e tirandomi le punte.

Osservai il telefono sul pavimento. Potevo chiamare i mie genitori e dire loro di venire a casa in modo da non essere solo. Sarebbero ritornati a casa da me. Ma non volevo che si preoccupassero.

Potevo chiamare i miei amici e dire loro di venire. Conoscevo Bennett e Scott abbastanza bene da sapere che sarebbero venuti, non importava quanto fossero arrabbiati. Ma non volevo ascoltarli mentre mi dicevano "te l'avevamo detto".

Chiusi gli occhi, cercando di tenere lontano i ricordi dell'ultima volta che era successo una cosa del genere. Ricordando il modo in cui Jake aveva chiuso la nostra relazione all'improvviso, senza che io me lo aspettassi.

Rimettendomi in piedi, mi avvicinai al comodino e aprì il cassetto. Tirai fuori i miei sonniferi e li scaraventai contro il muro, guardandoli riversare sul pavimento.

"Me lo meritavo. Cazzo! Cazzo, me lo meritavo!" gridai furiosamente. Sapevo che sarebbe successo. Ero passato da un ragazzo all'altro. Adesso non avevo il diritto di essere ferito?

Crollai sul letto, le mani a coprirmi il viso. I miei amici lo avrebbero scoperto l'esatto momento in cui domani mi avrebbero visto a scuola. Bennett riusciva sempre a scoprire le cose. Forse avrei potuto saltare la scuola. I miei genitori non l'avrebbero nemmeno venuto a sapere.

Nel piano di sotto Link abbaiava entusiasta. Restai nella mia posizione, con le mani sulla faccia. Ero così arrabbiato e ferito, non sapevo nemmeno come tirare tutto fuori dal mio corpo.

"Sembri patetico"

Non mi tolsi le mani dalla faccia "Ovviamente sei qui" mormorai.

"Alexander, siediti" ordinò Bennett.

The Show Must Go On [boyxboy] (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora