Era giunta la notte, la luna era nella sua fase calante ovvero il momento in cui incomincia a perdere la sua visibilità fino ad arrivare a sparire.
In quei giorni però non è che si notasse il suo "spicchio" più di tanto poiché, ci furono giornate molto nuvolose e piovose.
Victoria, la professionista, amava molto l'astronomia e l'astrologia, e l'aveva rivelato quel pomeriggio a Christian; la luna incide molto su quello che succede sulla Terra.
Ogni fase ha un'influenza notevole sulla psiche umana.
Aveva sottolineato che la fase calante in cui si trovavano, rappresentasse un lasciarsi andare, un ascolto interiore e una liberazione di pensieri.
Forse con lei funzionò ma per Christian niente affatto.
Era come se, invece, man mano anche la sua luce si stesse oscurando e aspettasse di rinascere.
Dopo essere uscito da quella sala, per quanto se la prese con Ví, dopo dieci minuti mettendosi a riflettere oramai nella casetta, comprese che infondo in sé si era scatenata una reazione esagerata.
Lei non poteva di certo saperlo quanto fosse importante un tatuaggio.
In realtà si sarebbe aspettato solamente che non facesse la solita battuta che tutti gli ponevano su una cosa a cui teneva tanto.
Avrebbe voluto solamente un riscontro o un modo di domandarlo diverso da parte sua.
Ma ora non gli importava più, aveva solo la sensazione di aver mandato quel rapporto che stavano costruendo all'aria.
Probabilmente ritenne che il ragazzo avesse avuto una reazione da immaturo?
O forse come suo solito l'avrebbe compreso in quanto essendo giovani è normale essere tali?
Quei pensieri invadevano la mente di Christian ma furono interrotti da Maria.
La presentatrice comunicò che i ballerini avrebbero dovuto affrontare una gara sulle emozioni.
Calzava talmente a pennello.
Nel contempo il moro rifletteva su una possibile coreografia, basandosi su una canzone scelta dal loro Mp3 dato dalla produzione, Mattia fu escluso dalla competizione.
Purtroppo Raimondo aveva preso la decisione di sospendergli la maglia.
Secondo lui non si era comportato in maniera rispettosa la mattina stessa, la quale stavano provando insieme un tango, prima che andasse nel primo pomeriggio da Victoria e Guido.
Non era proprio giornata per i due.
Il primo ad esibirsi nella gara fu proprio Christian, il quale scelse come sentimento la rabbia.
Nella coreografia si concentrò molto sulle dinamiche delle cose, soprattutto nella parte iniziale.
Aveva descritto a Marcello Sacchetta che durante il ballo si era immaginato una persona rabbiosa che scaricava tutta la sua rabbia intorno a sé.
In realtà c'era molto di più da dire.
In primis perché quella persona rabbiosa era veramente lui ma non lo comprese del tutto.
Era così difficile da spiegare a parole nondimeno, tentò di dimostrarlo attraverso dei passi, come meglio poteva.
Non sarà stata magari la miglior esibizione che abbia fatto ma fu l'unica maniera che ebbe per scaricarsi e non pensare più.
-La sera la passò con quello che definiva non solo come un amico ma come un fratello, Mattia.
Gli dispiacque molto della sospensione della maglia, infondo non era mentalmente connesso con la testa quel giorno ma a Todaro non piacque affatto il suo atteggiamento, considerando ciò una mancanza di rispetto per le persone che lavoravano con loro.
"Sai cosa mi fa più male? So di averlo deluso e non avrei mai pensato di doverlo fare"- ammise sinceramente Mattia
"Ora chi glielo dice a mamma"- continuò sempre lui, stavolta in maniera ironica.
Era davvero una persona molto speciale.
Poteva sembrare menefreghista, incurante ma infondo teneva veramente tanto ad ogni cosa che faceva e alle persone.
Anche in una situazione del genere, seppe trovare un modo non solo per non pensarci, ma nominando la madre riuscì a far comparire dalle labbra un piccolo sorriso a entrambi.
"Se non dovesse ridarmi la maglia farai il tango senza di me?"- chiese lui beffeggiando
"Prima cosa vedi non fartela togliere e secondo no, quella coreografia é perfetta per noi"
"Frate ma che hai fatto alla mano"- con tanto di accento pugliese deviò il discorso, alzando la mano di Christian.
Aveva giusto qualche ferita, indubbiamente non preoccupanti.
"Mah nulla, durante la coreografia esprimendo la rabbia potrei aver dato un pugno un po' forte sul pavimento"- spiegò il tutto in tono molto pacato e sincero, gesticolando anche appena.
"La rabbia era perché la canzone te lo ispirava o é successo qualcosa anche a te?" - oramai tra loro si era instaurato quel rapporto di comprensione che non c'era bisogno di parlare, si capivano subito al volo, da un solo sguardo.
"Che successo con la piccola B-girl?"
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Portami a ballare || Christian Stefanelli
FanfictionNarrazione in terza persona. Pura immaginazione Dal capitolo 11: "Sulle note di quella canzone incalzarono i loro passi aumentandoli progressivamente. Lui prese tra le proprie mani il suo viso, a differenza sua che alzava verso l'alto le braccia. ...