CASA AMICI
"Non ti lascio da sola, lo sai" - Guido intrecciò la propria mano, in quella che considerava gracile di Victoria.
Precisamente si trovavano all'ingresso, dove sbucava il giardino della casa.
Erano in procinto di arrivare al luogo di destinazione, quando la ragazza si arrestò d'improvviso.
Il ragazzo ancora una volta, tentò di darle il coraggio necessario.
Per quanto le volesse bene, non si capacitava come in quel corpo ci fosse così tanta insicurezza.
Dal principio pensò che fosse una persona eccezionale e non riusciva a concepire il perché avesse tanta paura di non essere mai all'altezza, nonostante avesse avuto molte esperienze nel corso della sua vita.
Victoria rispose alla stretta dell'amico incominciando, qualche istante successivo a ricamminare con passo deciso, trascinando con la mano sinistra la propria valigia.
Trovò qualche difficoltà nel salire le scale ma per fortuna che ci fu Guido ad aiutarla, sollevandole la valigia.
"Oh my God, ma siete davvero voi" - la prima a incrociarli fu Carola, siccome era in giardino a provare qualche passo.
"In carne e ossa, amo" - scherzò il biondo.
"Maestoo!" – la ballerina classica si precipitò tra le braccia del suo caro amico.
Le era mancato tanto.
Fu pure per lei uno sconforto quando venne sostituito e vederlo la riempiva di gioia.
Fu altrettanto felice di avere anche Vic lì.
Nella prima settimana della professionista in quella scuola, nella preparazione del passo a due di Carola e Serena, le tre ragazze svilupparono un grande feeling.
"Dimmi che adesso possiamo parlare e posso abbracciarci senza un plexiglas" - stavolta Carola si rivolse a quella che considerava un'altra sua amica.
"Possiamo!" - affermò decisa con un sorrisetto, la ragazza dalla chioma con sfumature rossastre.
"Qualcuno sta parlando di abbracci, li voglio anche io...GUIDO! ODDIO VICTORIA, la professionista" - nel mentre le due ragazze stringevano quello che doveva essere il loro primo abbraccio, si aggiunse con ilarità la cantautrice Rea, rendendosi conto di chi fossero arrivati.
Più tardi vari allievi si accorsero della loro presenza, ospitandoli con contentezza.
Ví non ebbe l'occasione di conoscere precedentemente Cristiano e come Guido, Cosmary.
Alcuni dei ragazzi però erano ancora nelle loro camere.
Forse maggiore affetto, non appena la videro, fu trasmesso da Serena e Sissi.
L'accolsero come se si conoscessero da anni benché, in quella casa era molto stimata.
Durante quel periodo si affezionò molto a tutti e lo esprimeva come meglio poteva.
Si dimostrava sé stessa e non credeva di essere migliore, come si potrebbe pensare, ricomprendo un determinato ruolo.
Mentre Christian, Mattia e Dario erano ancora nella loro camera, Alex era nella sua a dialogare con Luigi; pertanto nessuno di loro intuì la presenza degli ospiti.
Victoria decise di accompagnare Guido nella seconda, stavolta voleva essere lei a dare il giusto sostegno.
Non si pentì perché l'espressione in volto dei tre ragazzi era impagabile.
Era immisurabile la loro gioia.
Per un lasso di tempo restò in disparte, comprendendo la situazione.
Inseguito cercò di smorzare gli animi, notando gli occhiali di Luigi sul piumone con su scritto LDA.
Rivolgendosi al proprietario degli occhiali, ponendoglieli subito dopo dichiarò: "Luigino mi sa che ti servono"
"Già mi stavi simpatica, ora di più " - disse ridacchiando a stento, indossandoli intanto che lasciò aver vinta alle sue emozioni.
Nel frattempo Sissi era riuscita a svignarsela, giungendo nella camera verde dei tre ragazzi.
Salutò il suo fidanzato Dario con un bacio furtivo a stampo, prima di piombare vicino a Christian.
"Non puoi capire chi è entrato!" – i tre ragazzi si scambiarono un'occhiata confusa.
La cantautrice lasciò che nella stanza si diffondesse il silenzio per creare suspense.
"Chi?" - a parlare fu Mattia, il ballerino di latino.
Sissi non rispose, era impegnata a cercare di aggiustare i capelli di Christian, agitando il suo ciuffo e solo alla fine sistemò il cappuccio della sua felpa.
"Cos'è tutto questo mistero?" - la guardò perplesso il ragazzo di hip hop. Non stava capendo nulla.
"Hai del profumo?" - Sissi svignò la sua domanda e ritornò con i piedi per terra, siccome si era alzata sulle punte, essendo molto bassina.
"Silvia?" - Chris la bloccò prendendo tra i palmi i suoi polsi, senza farle del male.
Era solo stranito.
"La smetto ma vai in camera di Alex e... vai anche tu Matty".
Entrambi decisero di non obiettare e ascoltarla.
Prima di uscire avvertirono la coppia ridacchiare e parlare sottovoce.
Si domandarono cosa stessero tramando, se fosse uno scherzo.
Dalla camera arancione risuonavano delle risate maschili e solo una femminile si distingueva.
A Christian parve familiare.
Allorché si fermò sull'uscio della porta e la vide.
Comprese già chi fosse dalla sua chioma.
Mattia non capiva inizialmente perché si fosse fermato, sollecitandolo a entrare.
"Victoria" - pronunciò il suo nome come se volesse avere la certezza che fosse lei.
Gradualmente nella camera arancio calò il silenzioso.
La scena per i due sembrò essere a rallentatore, come se fossero in un film.
Sentendo pronunciare il proprio nome, suppose da chi provenisse.
Nel girarsi fece ondeggiare i propri capelli involontariamente, lasciando che ricadessero lungo la propria schiena.
Entrambi rimasero immobili l'uno di fronte all'altro.
Erano fisicamente lì ma intorno a loro era come se il mondo non esistesse più.
Come se il tutto fosse cessato di esistere.
Non riuscirono nemmeno a nascondere la loro allegria.
Sembravano due bambini.
Automaticamente quando i loro sguardi si incrociarono, i loro occhi divennero limpidi.
Desideravano quell'incontro da troppo.
"Ciao Chris!" – a poco a poco la ragazza si stava avvicinando, facendo cessare leggermente le loro distanze.
Fu in quell'attimo che realizzò; non era lui a renderla nervosa, poiché oramai si era creata una certa confidenza tra i due, era l'incertezza a torturarla.
Più i due si guardavano, più il loro stomaco inorridiva, ed erano entrambi sicuri che non fosse per la fame.
La domanda sorgeva spontanea: era possibile rendersi conto di star provando delle sensazioni speciali da un semplice gioco di sguardi?
Erano settimane che non si vedevano o sentivano.
Il vedere l'altro li fece incantare ma avvertirono comunque la battuta che fece Guido, quasi mormorando vicino all'orecchio di Luigi: "Io l'ho avvisata se lui dovesse svenire non lo alzo...ma vedendo la situazione nemmeno lei".
In quel momento è come se si fossero sbloccati.
Vic si morse il proprio labbro superiore, come per trattenersi una risata.
Giacché i due ragazzi non smisero di avere lo sguardo perso uno nell'altro, cedendo entrambi.
Stavolta anche Chris si avvicinò finalmente a lei.
A questo punto nulla poteva più fermarli.
Era come se si fossero scambiati un cenno d'intesa.
La ballerina tese le braccia nella sua direzione, nel secondo stesso che il ballerino poggiò le mani sui suoi fianchi.
Avvolgendo man mano il suo bacino, risalì con il tocco sul suo punto vita per poterla sollevare, lasciandola per un po' in sospensione, facendola girare.
Lei aveva invece, adagiato le mani sulle sue spalle.
Le loro risa armeggiavano in quell'ambiente circostante.
Altroché se apparivano come due bambini, ma non importava.
Avevano atteso tutto ciò.
-
Mentre Guido riebbe il suo letto in camera con Luigi e un nuovo cantante rapper Francesco, in arte Crytical; a Vic fu dato dalla produzione un letto pieghevole sistemato nella camera rossa di Serena, Carola e Sissi.
Per quanto riguardò la sistemazione degli abiti, Victoria li avrebbe rimasti riposti senza alcun problema nella valigia ma le altre la convinsero ad accettare e condividere il loro spazio.
"Allora ecco che fine avevi fatto. Giulia cercava sempre di cambiare discorso alle nostre domande su di te" - ora Serena aveva un quadro completo della situazione.
Da quando Christian stette male, era maggiormente lei che cercava di avere informazioni sulla professionista, provando abitualmente nell'aula accanto alla sua ma, dopo l'ultima registrazione della puntata non la trovò più.
Inoltre non potendo utilizzare neanche lei il cellulare per le prove, era praticamente impossibile scoprire la loro sorpresa.
"Surprise Candy!" - rispose in maniera divertita, nel contempo che rinchiudeva la valigia con il catenaccio, solo perché essendo molto piccolo rischiava di perderlo.
"Aspetta...io mi ero dimenticata che hai vissuto in America...oh dannazione anche tu come queste due! Cosa ho fatto di male?" - la ricciolina bionda, ricadde sul proprio letto dopo aver indicato le sue due compagne di stanza.
"Quindi anche a te viene da pensare in inglese?" - domandò Carola, avvicinandosi a Vic, indicandola con il proprio indice.
"...Of course!" – continuò l'altra in maniera scherzosa, strizzando l'occhio alla ragazza di fronte a sé.
Sissi era su un pouf rosso con indosso gli occhiali da vista, impegnata a scrivere una canzone, partecipando lo stesso alla conversazione.
Contemporaneamente alcuni ragazzi erano in camera di Guido.
"Che si prova a essere di nuovo qui?" domandò Dario, gironzolando per la cameretta.
"Bro è come essere ritornato a casa, non ci credo che abbiano tenuto conservata la mia trapunta" - girando di poco la testa rivolse lo sguardo dagli amici al suo letto, posizionato al centro.
"Sai che per noi farai sempre parte della famiglia, vero?" – accostandosi al biondo, Mattia strinse la sua mano in quella dell'amico, formando come una sorta di pugno.
"Fra non si molla...non si molla mai!" - a far partire quel coro fu Christian, portando le mani ai lati della propria bocca, accompagnato dal battimano di Lda e Albe, posizionati davanti allo specchio.
Gli applausi e gli schiamazzi durarono per un po'.
Diedero così origine a un cerchio intorno al loro "ospite".
Giravano e saltellavano, urlando il suo nome, prendendolo persino in braccio, ciascuno tenendo ben salda una parte del suo corpo.
Avevano riavuto il loro mentore, o semplicemente il loro caro amico.
-
Calò la notte.
Era l'ora di cena, Victoria non aveva tanta fame.
Malgrado le proposte delle sue nuove compagne di stanza, decise di rimanere un pochino sulla branda.
Osservando il soffitto valutò che fosse troppo spoglio.
Da piccola aveva l'abitudine di attaccare delle piccole stelline fluorescenti.
Nella sua cameretta a Napoli però, durante il suo periodo che definiva da ragazza ribelle aggiunse perfino una scritta: "Fanculo gli schemi, lunga vita ai sogni", affiancata a delle nuvolette celesti.
I suoi stranamente non dissero nulla, non gliela fecero mai cancellare. Che pazienza che dovevano avere.
Si stava rialzando quando notò che Christian era sul punto di bussare alla porta.
"Sei qui da tanto?"
"In realtà no. Perché non sei venuta di là a cenare?"
"Volevo un po' rilassarmi, non sono abituata a convivere con tante persone" - si sedé in mezzo al letto, portando le gambe contro il proprio petto, avvolgendole con le braccia.
"Ci sta...se ti può far ridere i primi giorni avevo paura delle telecamere" - decise di accomodarsi di fronte a lei, scrollando appena le spalle, girandosi per scorgere una videocamera.
"Ma in che senso?" - non riuscì a trattenersi dal ridere alla sua affermazione, rialzando il volto dato che precedentemente aveva adagiato il mento sulle proprie ginocchia.
"Ci tengo alla mia privacy" - provò a giustificarsi.
"Giusto, giusto"
"Allora...non vuoi mangiare proprio nulla?" – gradualmente le loro risate diminuirono.
"Dovrei seguire la mia solita dieta, ma onesta?
Ho troppa voglia di dolce e considerato che ho sgarrato dieci giorni fa poiché anche Guido ne segue una, dici che posso fare uno strappo alla regola?"
"Io dico di sì, ma a una condizione?" - inizialmente condusse una mano sotto al proprio mento come se volesse assumere un'aria da pensatore, sfregando il pollice e l'indice.
"Quale sarebbe questa condizione?" - lo imitò, inclinando però di poco il capo verso destra.
"Poiché mi avevi promesso le crêpes solo se passavo il serale e siamo ancora a dicembre, vada per il tiramisù?" - questa volta fu lui a ricalcare il suo movimento ma dal lato opposto.
"E dovrei farlo io?"
"Vedo che hai accettato, su andiamo...o come dici sempre tu... Come on baby" - automaticamente si alzò dal lettino pieghevole, producendo del fracasso a causa della contrapposizione tra le doghe e la rete.
Vic non ebbe il tempo di opporsi perché Christian riuscì a farla sollevare in un batti baleno, trasportandola quasi con sé in cucina.
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Portami a ballare || Christian Stefanelli
FanfictionNarrazione in terza persona. Pura immaginazione Dal capitolo 11: "Sulle note di quella canzone incalzarono i loro passi aumentandoli progressivamente. Lui prese tra le proprie mani il suo viso, a differenza sua che alzava verso l'alto le braccia. ...