Narrazione in terza persona. Pura immaginazione Dal capitolo 11: "Sulle note di quella canzone incalzarono i loro passi aumentandoli progressivamente. Lui prese tra le proprie mani il suo viso, a differenza sua che alzava verso l'alto le braccia. I due cantarono a squarciagola il ritornello, saltellando. Sembrava che tutto intorno iniziasse a girare. Le mani di Christian divennero grondanti e tremanti. Per quanto stessero ballando da un po' , comprese che però l'aumento del battito fu causato da un altro agente. Socchiuse gli occhi con l'intenzione di prendere un gran respiro. Seppure il suo campo visivo poteva risultare alterato a causa dello stress visivo, davanti a se compariva la figura di Victoria. Fu nel momento che rincontrò il suo sguardo, tra i diversi colori di quella serata, che acquisii consapevolezza. Aveva bisogno di lei. L'avrebbe sempre voluta al suo accanto. Pure la sua fronte era madida di sudore e il respiro irregolare. La sua pelle era più luminosa e i suoi occhi erano vivi. Ma nessun altro aggettivo importava perché ammise a se stesso che si era innamorato di lei."
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