17.

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"Uno"

<<NO!>> 
Una voce acuta trapassò la stanza, Chuuya sentì come se gli perforassero i timpani. In quel momento,col sangue che, anche se molto meno di prima grazie alla fasciatura di Dazai, tentava un ammutinamento dal suo corpo, sentiva tutti i rumori tre volte più forti, e la luce arancione del tramonto che faceva capolino dalle finestre della mensa gli sembrava accecante come i fari di uno stadio. 
Ora si che era poetico,prima era solo fuori luogo.  
"Sarebbe poetico se ora crepassi qui" gli suggerì la vocina nella sua testa.
Non ebbe la forza di rispondere.

Quella che aveva urlato era Mabel.
Dazai la vide darsi la spinta dalla sedia dove era seduta e cadere a terra. Sembrava una bambola,trascinava il suo peso con le braccia, i capelli ondulati, biondo cenere, le ricadevano davanti agli occhi. Disperata, come una cerbiatta ferita. 
Afferò la pistola di uno che era morto e sparò verso il fratello. 
La folla urlò. Non si erano abituati agli spari ormai?
Ma il colpo non andò neanche lontanamente a segno, le mani le tremavano troppo ed era lontana; anzi, si ritrovò il biondo che le puntava la sua arma contro. 

<<James,facci uscire>> Dazai si alzò in fretta <<Chuuya è ferito,ha bisogno di->>
Cling.

Accompagnato dal rumore del metallo, il movimento della mano di Saffo mise bene in chiaro che il problema era lungi dall'essere risolto: gli stava puntando la pistola contro.  
<<Non ancora>> disse. 
<<Sta morendo>> Dazai ringhiò. Era insolito,ma probabilmente si era stancato anche lui di quella danza. Voleva che lo spettacolo finisse,voleva tornare a casa. 
<<Non ancora>> ripetè lei. 
<<VATTENE VIA! VATTENE!>> Mabel urlava con tutto il fiato che aveva in gola, scoppiò a piangere come una bambina. 
<<Ciao sorellina,non ti aspettavi di vedermi qua.. vero?>> le parlò lui.
Dazai pensò che era tanto che non sentiva quella voce. 
Il suo aspetto era cambiato, i ricci biondi erano così folti che per poco gli coprivano gli occhi, era diventato scarno come se non mangiasse da mesi e aveva un accenno di barba,cosa che prima era molto attento a tagliare non appena accennava a spuntare. Ricordava che diceva lo invecchiasse. E' difficile invecchiare quando sei morto. 
<<"August">> lo apostrofò il moro <<un assassino che cambia identità, una persona morta ad agosto. Potevi essere solo tu>> 
<<Non fingere di non averlo capito solo adesso. Sei diventato lento>> gli rispose quello.
<<Posso avere il piacere di sapere cosa ci fai qui Joyce? La tomba è diventata stretta?>>
<<Nella tomba non ci sono mai entrato>> ghignò lui, ma gli venne fuori solo una smorfia <<sono davvero uscito di testa,non credere altimenti.. poi qualcuno ha provato ad uccidermi,e improvvisamente sono rinsavito. Comico,non credi?>> spiegò. 

Lo sguardo di Chuuya si posò istintivamente su Mabel,prima ancora che la sua testa potesse completare un ragionamento concreto.
"Certo che sei sveglio per essere uno che sta crepando"
"Certo che penso troppo per uno che sta crepando."
<<Ti sbagli!>> urlò la bionda,l'arma le cadde dalle mani, o forse la lasciò volontariamente. Iniziò a strisciare verso il fratello, che non mosse un muscolo <<Ti sbagli! Non sono stata io!>> 
James la guardò con aria affranta. 
Lei si fermò a metà strada col fiatone, adesso anche le braccia le tremavano per lo sforzo. 
Era davvero patetica. 
Joyce si rivolse al Doppio Nero,parlando con voce calma. 
<<Un giorno, Saffo mi ha portato una lettera in ospedale. Una lettera di mia sorella. Non credo l'abbia mai aperta, perchè dentro c'erano un paio di lamette.. mi stava gentilmente invitando a mettere fine alle mie povere sofferenze di pazzo. Una volta avevo dieci fratelli, fra cui le mie sorelle: tutti dotati di poteri. Tutti,tranne una>> fece una pausa per guardare il corpo di Mabel accasciato sul pavimento <<poi successe che iniziarono a morire tutti.  In circostanze sempre diverse. I miei dissero che era un mondo crudele,ma io non me ne feci mai una ragione. Da piccoli avevamo questa canzoncina sugli indiani che ci cantavano in chiesa, io la cantavo a Mabel per farla addormentare,perchè era la più piccola e solo io me ne prendevo cura. Quando sono entrato nella D.A.N.T.E eravamo rimasti solo io e lei, perfino i miei genitori erano morti e io mi sono sentito talmente in colpa a lasciarla sola che le scrivevo ogni mese. Capite? Violavo l'ordine di riservatezza dell'organizzazione pur di->>
<<VOI MI AVETE ISOLATO! MI ODIAVATE! ERAVATE DISGUSTATI DA->>
<<TACI!>>
James sparò un colpo a terra.
Chuuya sentì che stava per svenire. 

<<E quando mi arrivò quella lettera con le lamette, capii che era stata lei. Capii che i miei fratelli erano tutti morti proprio come in quella canzoncina, e che io dovevo suicidarmi perchè ero l'ultimo indiano. Così ho usato la mia abilità per far passare un cadavere per me e sono scappato>>
Dazai abbassò lo sguardo sulla ferita di Chuuya stringendo i pugni. 
Capì che erano passati dalla padella alla brace. 
<<Hai seguito Mabel>> disse <<e hai scoperto che era nella A.B.I.L.I.T.Y>> disse.
<<Nella A.B.I.L.I.T.Y?>> biascicò Chuuya,confuso. 
<<Ho contattato Saffo,le ho chiesto di partecipare a questa ultima missione con me>> 
Saffo non disse nulla,teneva lo sguardo fisso su Mabel.
<<Ci siamo infiltrati là pure noi. Essenzialmente è un'associazione che ti fotte ogni cellula del corpo per regalarti un potere anche se non ce l'hai. Noi ce li avevamo già, e abbiamo scoperto che potevamo amplificarli con quei trattamenti,quindi l'abbiamo fatto per diventare membri con falsa identità. Gli omicidi che ho compiuto.. sono stati possibili grazie al fatto che la mia abilità ora mi permette di mutare l'immagine di più di una cosa alla volta. Potevo essere chiunque e ovunque, sia Saffo a Yokohama che Mabel fuori dal ristorante. Potevo essere August il fotografo o Feliz la guardia>>
<<HAI UCCISO DELLE PERSONE!>> gli ringhiò contro Mabel.

Della ragazzina dolce ed entusiasta che aveva conosciuto non era rimasto più niente,pensò Chuuya. 
Era una scena tragica,e non importava tanto che tutti i nodi si stessero sciogliendo e che la verità ormai fosse lampante davanti a lui: era la storia di una famiglia che si sfasciava, prima quella di James, poi la D.A.N.T.E e adesso Marge,che nella sua cattiveria aveva solo cercato la felicità. Probabilmente non avrebbe nemmeno agito contro di lui durante il matrimonio se non l'avessero attaccata per prima.. anche se prima o poi lo avrebbe fatto. 
Comunque,ora era morta. 
<<Volevi terrorizzarla, rivoltare le sue azioni contro di lei>> constatò Dazai. 
<<Volevo ucciderla. Siete stati solo sfortunati voi>>
<<Mi chiedo chi sia stato fortunato qui in mezzo>>
A sentire "ucciderla" Mabel scoppiò a piangere di nuovo. 

<<SAFFO! TI PREGO!>> frignò, riprendendo a trascinarsi in quella direzione. 
James riprese a puntarle la pistola contro. 
<<MI DISPIACE!>> urlò <<TI PREGO... Saffo..>> 
La greca non aveva detto una parola per tutto il tempo, ma si morse il labbro così forte da farlo sanguinare. Mabel le fece cenno di avvicinarsi.
Sul momento lei pensò di alzare la pistola e spararle. Era arrabbiata. Perchè era arrabbiata? 
"Sapevo che sarebbe successo" si era detta "la missione era questa". Tutto era andato come previsto,tutti gli omicidi, il loro piano per liberarsi di Marge e per metterla all'angolo. La avevano terrorizzata,le avevano dato quello che si meritava. 
Allora cosa? Cosa?
Forse quegli occhi? Forse quella dolcezza ostentata,quell'aura da emarginata che emanava?Quella debolezza, quella delicatezza e quella fragilità che aveva visto in lei dalla prima volta? Quella maschera da agnellino che indossava era forse tanto diversa dal suo viso reale?
Saffo guardò James.
Lui non annuì,ma non scosse nemmeno la testa. 
La ragazza dai capelli verdi si avvicinò nel silenzio,ormai la luce del tramonto si stava affievolendo lasciando posto a un profondo blu. 

Si inginocchiò davanti a lei, la guardò negli occhi. Trattenne il respiro, e anche tutti gli altri nella sala lo fecero per lei. 
<<Morirai>> le disse Saffo, la voce non tradiva alcuna emozione.
<<Lo so..>> mugolò lei,come una bambina a cui hanno detto che è ora di smettere di giocare <<ma non voglio. Salvami,perfavore>> 
Non urlava più,quasi sussurrava. 
<<Perchè io?>> rise amaramente la greca. 
<<Perchè ti amo>>

Ci fu silenzio.

<<Non voglio smettere di vivere...>>
<<...>>
<<...è stupido,vero? Che io mi sia innamorata di te..>>
Lei la guardò negli occhi. 
Quelli di Saffo erano di colore diverso,uno verde e uno azzurro; quelli di Mabel erano identici a quelli del fratello. La greca pensò che avevano la stessa espressione sofferente, di quell'azzurro molto chiaro che si mescolava col grigio,sembravano gli occhi di persone morte tanto tempo fa. I suoi brillavano ancora invece, se si guardava allo specchio lo vedeva, brillavano anche dopo che sua madre era morta davanti a lei, dopo che Lesbia era morta davanti a lei, dopo che la sua unica amica, Dante, era morta davanti a lei. Forse ci aveva fatto il callo, a stare da sola. 
Eppure continuava ad innamorarsi delle donne sbagliate. 
<<Non è stupido>> disse. E ci credeva davvero. 
Pensò alla notte in cui era venuta da lei, spaventata. 
Pensò che avrebbe potuto ucciderla allora e mettere fine a tutto.
"Non è quello che James vorrebbe" aveva pensato, o almeno si era detta questo.
Ma da quando le era importato che cosa pensava James, di cosa pensavano gli altri? La verità è che aveva davvero avuto paura quando non l'aveva vista nelle camere, avrebbe preferito rivederla un'ultima volta,ricordarsela così, viva. 
La verità è che anche lei si era innamorata, e di nuovo si era innamorata di qualcuno che sarebbe stato irraggiungibile per lei. Perchè?  Perchè doveva essere così?

Le lacrime scesero a rigarle il volto. Mabel gliele asciugò con una mano, anche se stava singhiozzando anche lei.
Poggiò la fronte su quella della ragazza davanti a lei; sembravano due bambine delle elementari che avevano litigato per un giocattolo e ora stavano facendo pace,piangevano dopo essersi rese conto che avevano bisticciato per qualcosa di stupido, e ora allungavano la mano col mignolino teso per fare pace. 
A loro le mani non bastarono, quando l'ultimo raggio di sole scomparve dalla vetrata della stanza si baciarono come se ci fossero solo loro.  Come se guerra e pace fossero bugie, come se quelle lacrime potessero ricucire le ferite del cuore di entrambe.
Si baciarono,e piansero. 
E forse fecero pace. 

...

"Bang".

Chuuya pensò che fosse stato James a sparare, o Saffo.  
Ma saffo aveva lasciato andare la sua pistola quando aveva preso il viso di lei per baciarla. 
Invece Mabel ce l'aveva avuta per tutto il tempo,anche se le sue mani sembravano vuote. Aveva sparato, e il proiettile le era rimbalzato addosso, spinto a forza maggiore dall'abilità di Saffo. 
L'aveva trapassata con una forza devastante,era uscito dall'altra parte del suo petto lasciando una scia di sangue che somigliava a fuochi d'artificio. E ora giaceva riversa a terra con il vestito verde di velluto macchiato di sangue,come le mani di Saffo. 

Proprio quest'ultima si alzò reggendosi sulle ginocchia e si macchiò il dito col sangue di lei.
Non guardò i suoi occhi aperti,il suo viso pietrificato dalla morte. 

Scrisse "uno" accanto a lei.
La canzoncina era finita. 
Mabel si era tolta la vita.

Era morto l'ultimo indiano.

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali III (Utopia)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora