Chuuya non si era mai chiesto cosa c'era dopo la morte.
Dazai si, tante volte.
Chuuya aveva rischiato di morire tante volte quanto Dazai.
Si erano sempre salvati in qualche modo.
Ma tutte le storie devono finire.
Chuuya non voleva che la loro storia finisse.
Dazai nemmeno.
<<Quindi anche tu piangi>> una voce lo schernì.
Non sentiva più il dolore della ferita,in realtà non sentiva più niente. Quando aprì gli occhi pensò di essere dentro una nuvola. Tutto intorno a lui esisteva e allo stesso tempo non esisteva nulla.
Non sapeva dove fosse, la luce che lo accecava era come quella di un ospedale,ma più forte.
Non faceva caldo,non faceva freddo.
Sentiva un dolce topore,come quello che si prova a stare sotto le coperte d'inverno.
Quello stesso topore gli rendeva molto più faticosa l'atto di aprire gli occhi per capire cosa stesse succedendo.
"Sto così bene" pensò.
La sua vocina interiore non gli rispose.
Una mano gli accarezzava dolcemente i capelli,e quella mano era un tocco familiare. Si sentiva al sicuro.
<<Dazai..?>>
Aprì gli occhi e lo vide. Bellissimo,come sempre,illuminato dalla luce.
Il paradiso.
Non aveva ferite,era inginocchiato sul.. dovunque fossero, e gli teneva la testa sulle sue gambe,accarezzandogli dolcemente i capelli.
<<Si?>> lo guardò, rispondendogli con tono dolce. La sua mano si posò sulla sua guancia.
<<Siamo morti..>>
Dazai non si scompose. Il rosso poggiò la sua mano sopra quella del partner e sentì che era calda.
<<Siamo morti tanto tempo fa>>
Non riusciva a ricordare cosa era successo, i ricordi nella sua mente si accavallavano e si intrecciavano,seembravano un ricamo e una ragnatela allo stesso tempo.
Stronzate,lui non credeva nel paradiso... tantomento che ci andasse uno come lui,o come Dazai,con tutto il rispetto.
<<Non prendermi in giro..>>
<<Il proiettile>>
<<Quale proiettile?>>
Chuuya si mise seduto dritto,davanti all'altro. Era inutile cercare di guardarsi intorno,era come vedere un paesaggio attraverso le lacrime.
<<Dopo la morte, si dice che il cervello ripeta in loop le ultime immagini che ha registrato>> parlò il bendato <<le persone dotate di poteri hanno un cervello più sviluppato degli altri. Si dice che il loro cervello sia capace di andare "oltre" quei ricordi e crearne di nuovi. Credo sia quello che sta succedendo>>
Il rosso scosse la testa.
<<Cosa intendi con "nuovi ricordi"..?>> chiese, con voce flebile. Stava per piangere di nuovo.
<<Credo che io e te siamo morti entrambi quando quel proiettile mi ha colpito,la notte che ci siamo reincontrati fuori dal bar con la Port Mafia. Credo che il cecchino abbia sparato a me e poi a te. Ma tu non volevi,e quindi nella tua mente mi hai salvato e mi hai curato>>
<<E tutto il resto..? Faith, la D.A.N.T.E...>>
Dazai scosse la testa.
<<Sono persone reali,ma non credo che sia mai successo nulla di quello che abbiamo vissuto. Credo che tu abbia avuto le stesse mie esperienze... sogni,allucinazioni, di cose mai successe. Credo sia perchè questa versione è stata troppo lunga e ha finito per sovrapporsi con le altre. Altri modi in cui le cose potevano andare, di come sono andate,ma senza che nulla accadesse mai sul serio. Ti è successo,vero?>>
Chuuya abbassò lo sguardo. Era vero.
Pensò alla visione di Faith che lo sposava, di Dazai che moriva. Gli erano sembrate tutte una frazione di secondo, gli erano sembrate tutte inesistenti ed esistenti e plausibili allo stesso modo.
Scoppiò a piangere.
Non voleva morire.
Ma non serviva a niente, era morto molto prima di poter anche solo desiderare altro.
Era morto come un idiota, ed era morto con l'idiota che amava.
<<Quindi tu non esisti davvero,eh..?>> chiese, guardando il suo partner in ginocchio davanti a lui.
Ma Dazai scrollò le spalle.
<<Sai,potrei farti la stessa domanda. Se fossimo persone normali,potrei darlo per scontato.. ma siamo persone con abilità,e tu non sei nemmeno completamente umano. Non sarebbe strano se in qualche modo le nostre coscienze fossero entrate in contatto. Per quanto mi riguarda,sono reale quanto te>>
A sentire questo il rosso alzò lo sguardo,speranzoso.
<<Quindi è come se fossimo vivi...>>
L'altro gli prese il volto fra le mani,poggiando la fronte sulla sua.Il calore delle sue mani sembrava reale, pensò che aveva tanta voglia di baciarlo.
<<No>> fu la sua risposta <<ascolta,se il tuo cervello è bloccato sullo stesso loop di pensieri è perchè ti rifiuti di andare avanti. Ne inizierà un altro, e un altro ancora, e tutti finiranno con la nostra morte perchè noi siamo già morti>>
Sapeva dove voleva andare a parare.
No.
Non l'avrebbe accettato.
<<No,scordatelo->>
<<Chuu>> Dazai paralva con una voce dolce che non aveva mai sentito,la dolcezza che solo l'anonimato della morte poteva conferirgli <<non so cosa ci sia dopo la morte,okay? Ma noi non siamo vivi..>>
<<Non voglio. Ho paura>>
<<Staremo insieme per sempre,te lo prometto>>
<<Menti!>>
Chuuya scoppiò in un pianto disperato.
Dazai lo avvicinò a sè e lo baciò dolcemente.
Forse avevano vissuto quel momento tante altre volte,ma per lui di adesso era la prima,ed era sicuro che aveva fatto male allo stesso modo ogni volta.
Voleva vivere,non importava se quella vita era fasulla.
Non importava se non era reale.
Aveva avuto la fortuna di poter vivere ancora con l'uomo che amava,poteva andare avanti per sempre così no?
Sarebbero stati immortali.
Nella morte,non sarebbero morti mai.
<<Non voglio stare senza di te,Dazai..>>
<<Non ti lascerò,okay?>>
Si guardarono negli occhi.
CHuuya vide la stanchezza negli occhi di Dazai. Anche l'amore non era abbastanza per risanare le ferite del suo cuore, perchè il suo cuore non batteva più. Lo aveva capito, voleva andare avanti.
Lo aveva trattenuto fino a quel momento in quel loop.
Era stato lui,lui col suo egoismo.
<<Ma dobbiamo andare avanti insieme,altrimenti non usciremo da qui>> il bendato lo abbracciò.
A lui quell'abbraccio sapeva di addio.
Sentì un sapore amaro in bocca.
<<Tu vuoi...>> mugolò sotto voce.
Dazai annuì.
<<...>>
<<...>>
<<E' stata una bella vita..>>
<<GIà..>>
<<CIoè,è stata più bella quella che...>>
<<..già..>>
<<...>>
<<...>>
<<...se solo avessi avuto il coraggio..->>
<<Non dirlo>>
<<...>>
<<...>>
<<...>>
<<Ti amo>>
<<Anche io ti amo...>>
Dazai accennò un sorriso.
Quel sorriso fu contagioso.
Chuuya pensò che lo amava più di quanto non avesse mai amato la sua vita.
Dazai pensò lo stesso.
<<Ci vediamo dall'altra parte allora>>
<<Idiota,siamo già dall'altra parte>>
Risero, la luce si fece così accecante...
Chuuya voleva guardarlo in volto fino all'ultimo istante,ma fu costretto a chiudere gli occhi.
Già,era stata una bella vita.
Era stato bello,anche solo per un po', essere gli Immortali.
[....]
I rumori della città la notte somigliano tanto a un rombo di tuono nel silenzio; trasmettono un senso di pace e di inquietudine allo stesso tempo,rendendo le persone incapaci di capire se sia solo un singolo rumore o se preannunci una tempesta molto più grande.
Quella sera,in un vicolo piuttosto stretto e poco illuminato in una cittadina imprecisata del Giappone,il rumore più forte proveniva da un pub che apriva soltanto sul tardi e che era frequentato da persone con un certo rilievo nella vita notturna della città: boss della mafia,sicari,uomini d'affari poco onesti e briganti di vario tipo erano clienti abituali.Seduti ad un tavolo,come ogni sera,c'erano gran parte dei membri della Port Mafia,una delle organizzazioni criminali più importanti sul territorio. Seduto a capotavola il Boss,Mori Ōgai e subito accanto a lui Elise,una bambina bionda,che passava la maggior parte del suo tempo con l'uomo per motivi imprecisati; seguivano Motojirō Kajii e Ryunosuke Akutagawa,il primo un artificiere dalla discutibile sanità mentale,il secondo un personaggio misterioso con un'aura minacciosa. Dall'altro lato della tavolata Gin Akutagawa,anche lei avvolta da un alone di mistero percettibile e dietro di lei,in piedi Ichiyō Higuchi,dai biondi capelli legati in una sorta di coda di cavallo,un'assassina abile quanto desiderosa di ottenere il consenso e la fiducia dei superiori.
Mentre questi discutevano all'interno del locale,bevevano e alcuni si divertivano a dar fastidio alle cameriere,all'esterno altri tre membri,l'anziano ma saggio Hirotsu-san,Q,un bambino dall'aria psicopatica e Chuuya Nakahara,ragazzo basso dai capelli rosso chiaro mediamente lunghi che gli ricadevano su una spalla,parlavano tra di loro del più e del meno,mentre il rosso sorseggiava del vino,di cui era molto goloso,da un bicchiere che doveva essere il quarto o il quinto. Infatti la testa aveva preso a girargli leggermente e le voci dei due compagni affianco a lui gli giungevano un po' ovattate,nonostante ciò Chuuya aveva sempre retto bene l'acool e quindi non sembrava essere meno lucido di qualche ora prima.<<La Port Mafia sta ottenendo un bel po' di successi ultimamente,vero Hirotsu-san?>> chiese Q al vecchio sorridendo,il quale annuì di rimando.
<<Dobbiamo ringraziare Nakahara per gran parte del lavoro>> rispose.
Chuuya abbassò leggermente lo sguardo sul suo bicchiere di vino,come se non volesse essere tirato in causa,anche se in effetti erano in quel locale in particolare per festeggiare una vittoria importante su un'altra organizzazione locale che da tempo infastidiva la Port Mafia,vittoria che era stata segnata definitivamente dall'assassinio del loro capo da parte di Chuuya,ma al ragazzo niente di ciò interessava particolarmente,in realtà si stava addirittura annoiando.
<<Torno subito,vado a farmi un giro nei dintorni>> disse il diretto interessato,posando il bicchiere su un tavolino lì accanto.Non attese alcuna risposta dai suoi colleghi e si avviò per il vicolo,osservando i raggi della luna illuminare sempre di più la strada man mano che andava avanti.
Ad un tratto alle sue orecchie giunse un suono familiare,una canzoncina fastidiosa cantata da una voce ancor più fastidiosa. Si fermò cercando di capire da dove provenisse quella melodia,per girare i tacchi e guardarsi bene da avere anche la minima probabilità di incontrare la persona che odiava di più sulla faccia di questa terra. Tuttavia,più sembrava desiderare di allontanarsi,più quella voce si faceva vicina e insistente,come se provenisse da tutte le direzioni. Chuuya si sentì in trappola come non si era sentito durante tutte quelle settimane di assalti alle organizzazioni nemiche.
<<You can't do a double suicide alone..~>>
FINE
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‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali III (Utopia)
Fanfictionততততত "Puoi portare un uomo via dalla sua realtà,ma non puoi portare la sua realtà via da un uomo" "E questo cosa significa?" "Tu dovresti saperlo meglio di tutti noi" ততততত | | Ultimo capitolo della trilogia de "Gli Immortali" | |