"Sei,cinque,quattro,tre"
Il bagliore provocato dall'esplosione era stato accecante per Chuuya, anche se in quel momento era distante.
Gli aveva ricordato le prime missioni con Dazai, e in particolare quella in cui lo aveva visto morire, o almeno era sicuro fosse così, davanti ai suoi occhi. La casa dove l'associazione di Hanko Samako era stata annientata una volta per tutte era esplosa pressappoco nella stessa maniera.
Polvere, puzza di bruciato, detriti che gli cadevano addosso, la sensazione di volare per qualche secondo, l'incertezza su se mai sarebbe tornato a toccare coi piedi per terra; ma tutto era sempre finito con un tonfo,che fosse sul duro dell'asfalto caldo dell'estate o sulla neve fredda durante un viaggio in montagna.
Sempre,almeno per un attimo, aveva pensato a come sarebbe stato non riaprire più gli occhi.
Sempre,alla fine una voce che chiamava il suo nome con tono nervoso glieli aveva fatti riaprire.[...]
<<Chuuya?>>
Lui sgranò gli occhi, mettendo piano a fuoco il posto dove si trovava.
Era lungo disteso sul pavimento della sala ricevimenti,anche se non ricordava come ci fosse finito; in più tutte le luci erano spente, e l'unica luce che si intravedeva era quella pallida della luna che si infiltrava tra le tende della finestra semiaperta, la quale lasciava anche entrare spifferi di vento gelato. Nessuna traccia della voce che lo aveva chiamato, nessuna traccia di nessuno in generale. Il silenzio iniziò a fracassargli i timpani.
Chuuya si alzò a fatica,ma presto si accorse che non sentiva dolore da nessuna parte come ci aspetterebbe da qualcuno che è quasi saltato in aria, i suoi vestiti erano perfettamente integri e non sembrava nemmeno ferito.
"Me lo sono sognato..?" si chiese, girando lo sguardo a destra e sinistra.
No,non poteva essere.
Si ricordava bene di aver visto Marge insieme a... insieme a chi?
Improvvisamente gli parve di dimenticarsi tutto.
Che ci faceva da solo, di notte,nella sala dei ricevimenti?
<<Che ci fai ancora qui?>> chiese una voce maschile,calda e pacata, nonostante questo il rosso scattò sull'attenti pronto ad attaccare, si guardò rapidamente intorno per individuare l'avversario.
<<Nakahara>> lo chiamò ancora la voce, finalmente fu in grado di individuare il soggetto alla quale appartenesse, in piedi appoggiato a un muro della sala alla sua sinistra. Nella penombra, il suo viso si scorgeva a malapena,non si capiva se stesse sorridendo oppure no.
<<Sei ancora qui?>> borbottò confuso quello col cappello, rimanendo nella sua posizione.
Ancora qui?
Perchè parlava come se sapesse quello che stava succedendo?
Perchè i suoi muscoli si erano rilassati, come se sapesse che non c'era nulla da temere?
E perchè adesso si faceva queste domande inutili..? Era tutto assolutamente normale.
<<Potrei dire lo stesso a te>> rispose la persona <<gli altri sono andati tutti a casa>>
<<Stavo solo riflettendo un po'>>
<<Qualche ripensamento?>>
Chuuya scosse la testa.
<<Io non ho mai ripensamenti. Quasi mai>>
Con gli occhi azzurri che man mano si abituavano all'oscurità, fu improvvisamente visibile il fatto che i vestiti di questo fossero macchiati di sangue.
<<Sei rimasto a controllare che tenga la bocca chiusa?>> domandò, digrignando i denti.
Ci fu qualche istante di silenzio.
<<Vorrei solo che Dazai fosse morto insieme a te, e non in quel modo indegno>> la persona si fece avanti estraendo una pistole, la luce della luna brillava sul metallo lucido della canna puntata alla testa del ragazzo.
Eppure Chuuya non si mosse neanche di un centimetro.
<<Ti sparerai dopo avermi sparato?>> chiese, soltanto.
L'ultima cosa che udì fu un sussurro, "probabile" aveva detto.
Poi il rumore dello sparo gli perforò i timpani mentre il proiettile gli perforava il cranio.[...]
<<CHUUYA!>>
Il ragazzo sgranò gli occhi, il fiato corto e il sudore che gli scendeva dalla fronte.
Scattò a sedere portandosi una mano alla testa, ma immediatamente si chiese perchè lo stesse facendo. Aveva addosso solo la camicia semiaperta e i pantaloni, i capelli arruffati gli coprivano gli occhi, che si sfregò cercando di tornare alla realtà.
<<Smettila di molestarlo, è sveglio>> si aggiunse una voce femminile.
Appena fu in grado di mettere a fuoco si accorse di essere nella sua camera d'albergo, steso sul letto; qualcosa gli dava fastidio, abbassando lo sguardo scoprì di essere ammanettato.
<<Che diamine..>> ringhiò, cercando di liberarsi dell'arnese metallico,riuscendo solo a farsi male ai polsi.
Dazai e Saffo erano ammanettati a loro volta, seduti con la schiena appoggiata al muro della camera, lo sguardo fisso su di lui.
<<Buongiorno, principessa>> ironizzò Saffo <<il tuo principe qui era moolto preoccupato per te>>
Mentre rideva, Dazai si affrettò ad alzarsi e sedersi accanto a lui con espressione seria.
Lo squadrò dalla testa ai piedi, facendolo arrossire leggermente.
<<Stai bene?>> sussurrò, con tono leggermente nervoso,e riuscendo comunque ad essere l'uomo più sexy del mondo in una situazione del genere.
"Devi muovere la testa se vuoi dire si" suggerì la voce interiore del rosso,che annuì leggermente.
La porta che conduceva al bagno si aprì, ne uscì una delle damigelle che avevano visto il giorno del primo omicidio, precisamente quella che stava per essere trascinata via dal padre; anche lei era ammanettata.
<<Che è successo, Dazai? Dopo l'esplosione..>>
Il moro si grattò la testa prima di cominciare a raccontare con un sorriso.
<<Oh Chuu, come al solito hai un ottimo gusto nello scegliere gli amici! La tua cara amichetta nonchè protagonista dell'evento si è rivelata essere il capo di un'organizzazione criminale..>>
A lui andò storta la saliva.
<<M-marge??>>
Saffo scoppiò a ridere.
<<Si è ripresa subito,ha visto sua moglie fare un flambè e ha gridato qualcosa, improvvisamente tre quarti degli invitati ci hanno minacciato con le armi e ci hanno chiusi a gruppi di quattro nelle nostre camere. Chiunque sia l'assassino la sta facendo incazzare e non poco, ma con Grace si è proprio superato>>
<<Grace è morta..>> Chuuya abbassò lo sguardo <<associazione criminale..? Marge...? No. Non posso crederci. Mi rifiuto>> alzò leggermente la voce <<Marge è così gentile, ed era il suo matrimo->>
La voce di Dazai, col suo solito tono piatto e calmo, si intromise mentre il suo proprietario guardava negli occhi il suo partner.
<<Senti Chu, non ti pare un po' troppo conveniente che a metà della nostra battaglia contro l'organizzazione che aveva dato i poteri a Lesbia, una donna si trasferisca nell'appartamento sotto al tuo? Non ti pare strano che, da quel momento in poi, nessuno ci abbia più attaccato? Che a distanza di mesi, proprio quando lei invita te e uno dei membri della ex D.A.N.T.E al suo matrimonio, altri due muoiono improvvisamente? Pensavamo che ci avessero lasciato perdere dopo aver visto che abbiamo tenuto la bocca chiusa,ma forse il lavoro non era affatto concluso,hanno solo cambiato tecnica>>
Nessuno parlò per qualche minuto.
Chuuya dovette prendere un respiro profondo e fare appello a tutto il suo autocontrollo.
<<La A.B.I.L.I.T.Y. Cazzo>>
<<Precisamente, loro>>
<<Marge ne è a capo>>
<<Capo, o riveste una buona posizione per avere tutti quei sottoposti>>
Improvvisamente il sogno che aveva fatto ripassò davanti agli occhi del rosso, che scattò in piedi quasi perdendo l'equilbrio.
<<Potrà sembrarvi una stronzata,ma credo di sapere chi sia l'assassino>>
Dazai distolse lo sguardo.
<<...>>
<<...>>
<<..anche tu lo sai, lurido idiota ricoperto di bende>>
Il moro gli rivolse un sorriso innocente.
<<Non prendertela con me, ho avuto la prova certa soltanto ieri.. ma non ho idea di quale potrebbe essere il movente,non riesco a collegare le varie persone>>
Lui sospirò.
<<Nemmeno io. Ma sono abbastanza sicuro sia lui...>>
Saffo si alzò dalla posizione in cui si trovava, stiracchiandosi rumorosamente.
<<Dovremmo dirlo alla pazza,magari ci lascerà andare>> suggerì, buttando l'occhio sulla quarta persona nella stanza, la ragazza che nel frattempo se ne stava ancora ferma, impaurita, sulla soglia della porta del bagno.
<<Ti ricordo che vuole solo ucciderci>> si intromise il bendato <<quello dell'assassino è un imprevisto che non si aspettava affatto>>
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta.
Chi bussa alla porta di gente incatenata?
Probabilmente era solo un gesto di cortesia, perchè infatti poco dopo la portà si aprì con un click,segno che qualcuno aveva usato la chiave dall'esterno.
A fare un passo verso di loro fu un ragazzo vestito da cameriere,i capelli blondo platino e un paio di occhiali col bordo dorato; Chuuya giurò fosse proprio quello al quale Dazai aveva parlato il giorno delle prime due morti.
Sulla targhetta c'era scritto il nome "Feliz".
<<Il capo sta radunando tutti nella mensa dell'albergo, siete pregati di seguirmi>> il suo tono era piatto,monotono, inespressivo. Sembrava quasi fosse un robot e non un umano.
I presenti si guardarono in faccia per un po', come meditando se fosse conveniente fare come dicesse oppure no.
<<E se non volessimo?>< Chuuya fece un piccolo passo avanti alzando un sopracciglio, stava già pensando a come attaccarlo con qualche oggetto facendolo fuori sul colpo, ma la mano di Dazai, che era ancora seduto sul letto, si poggiò sul suo polso come una sorta di avvertimento.
Probabilmente preparato ad una simile evenienza, il ragazzo si sfilò un guanto, rivelando la sua mano: dalle dita uscivano leggere ma frequenti scariche elettriche.
Saffo sospirò, avvicinandosi al cameriere con aria strafottente, lo guardò negli occhi un paio di secondi per poi mettersi al suo fianco e fare un cenno agli altri.
<<Non ora>> mimò agli altri due con le labbra.
Dazai annuì.
Il più basso, infine, dovette arrendersi dando un calcio al letto, per poi seguire la sua amica, mentre gli ultimi due chiudevano la fila.
Feliz li fece uscire per poi richiudere la porta a chiave dietro di loro; la mensa doveva essere solo un piano sotto di loro, all'altezza del terreno, perciò avrebbero dovuto prendere le scale.
Altri ragazzi, tutti più o meno della loro età se non più giovani, radunavano i prigionieri per portarli al posto stabilito; non era garantito però che se si fossero ribellati questi ultimi si sarebbero uniti, perciò prima di attaccare il loro ambasciatore dovevano essere sicuri di essere soli.
I tre si lanciavano continuamente occhiate mentre camminavano per il lungo corridoio,come cercando di comunicare telepaticamente.
La ragazza invece tirò su col naso un paio di volte.
<<Non si preoccupi,madamigella>> le sussurrò Dazai, con il solito sorriso da Don Giovanni.
Quella su girò verso di lui con espressione interrogativa.
<<Non sto piangendo.. ma la sentite anche voi questa puzza..?>>
Feliz annusò l'aria,così come tutti gli altri.
<<STATE INDIETRO!>>
Guardando alla loro destra, il corteo intravide una camera dalla porta spalancata,ma che aveva davanti soltanto un uomo sulla trentina, se non ricordavano male il testimone, con un fazzoletto davanti alla bocca che faceva gesti con un braccio a loro.
Dalla porta aperta sembrava fuoriuscire una sostanza gasosa biancastra.
<<Cazzo>> sussurrò Saffo, lo sguardo fisso sulla scena.
<<State fermi!>> gli intimò Feliz, ma Dazai gli mise un braccio sulla spalla facendolo sussultare.
<<Ho la vaga impressione, Feliz, che qualcuno sia morto. E non credo tu ci faccia una bella figura a rimanere qui impalato>> sussurrò.
Dopo qualche esitazione il biondo li trascinò in direzione della porta aperta.
Era una sorta di deja-vu, solo che la prima volta non erano in manette.
A quell'assassino doveva piacere proprio tanto uccidere nelle camere.
Dazai si sporse mantenendo la distanza di sicurezza, spiando nella stanzetta: quattro corpi, accasciati contro i muri, uno disteso sul letto, tutti avevano l'espressione beata come se stessero dormendo.
Erano quattro donne e un uomo...
Chuuya rabbrividì improvvisamente,nascondendo il naso nel colletto della camicia.
<<Dazai... >> sussurrò.
<<Si, Chuuya, lo vedi anche tu?>>
La stanza era completamente piena di gas, le finestre erano semichiuse,non c'era da stupirsi che fossero morti. Sui vetri appannati erano stati scritti i numeri 6,5,4 e 3.
Ma non era quello il punto.<<Lo vedi anche tu Chuuya?>>
Il rosso annuì.
<<Il nostro principale sospettato? Si, Dazai.. lo vedo..>>
<<...è morto>>
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‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali III (Utopia)
Fanfictionততততত "Puoi portare un uomo via dalla sua realtà,ma non puoi portare la sua realtà via da un uomo" "E questo cosa significa?" "Tu dovresti saperlo meglio di tutti noi" ততততত | | Ultimo capitolo della trilogia de "Gli Immortali" | |