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"La parola fine"

Il rumore del bagaglio trascinato sul marciapiede di pietra che costeggiava la strada asfaltata dalla quale provenivano le automobili, riportava mano a mano la mente di Chuuya verso la realtà quotidiana che lo attendeva all'atterrare del volo che avrebbero preso a breve,diretti nuovamente a Yokohama. 
Mentre camminava,tuttavia,la sua mente era da tutt'altra parte,in tutt'altro momento,precisamente alla sera prima e a tutti i suoi avvenimenti: dalla festa alla quale neanche voleva partecipare,al dialogo con Saffo fino al bacio che non si sarebbe mai aspettato di dare al suo tanto odiato ex partner,ma che aveva scoperto solo dopo di necessitare con ogni fibra del suo corpo. 
Non c'era stato esattamente un "dopo"; considerando la frenesia nel preparare i bagagli e fare il check out dalla camera,entrambi si erano concentrati sui loro compiti rivolgendosi a malapena la parola. Tuttavia il rosso avvertiva che non era un silenzio carico di tensione come quelli tanto familiare fino a qualche mese prima, ogni tanto addirittura si scoprivano l'uno a lanciare occhiatine all'altro, e specialmente il più basso doveva mordersi la lingua per non sorridere come un'idiota e farli sembrare una coppietta delle scuole superiori.

Dopo qualche minuto di camminata con il bagaglio che si era fatto più pesante a causa dei vestiti che aveva acquistato durante il soggiorno, scorse finalmente il cancello di ferro che si affacciava sulla strada dove li stava aspettando il taxi che li avrebbe riportati all'aeroporto. Lì, Dazai,Mabel e Saffo,stranamente vestita ora in maniera consona alla temperatura,lo stavano aspettando sbadigliando e controllando gli orologi. 
"Addio,pace e tranquillità,se così possiamo chiamare quello che è successo in questi due giorni" sospirò mentalmente Chuuya,buttando velocemente l'occhio sul grosso edificio dove avevano trascorso la notte e alla pista da sci dove non erano bastati due giorni per fargli imparare a non cadere rovinosamente con la faccia nella neve. Magari ci sarebbero tornati,lui e Dazai,se le cose fossero andate bene fra di loro. 
Questa voltaci sperava sul serio,o per lo meno se lo augurava con tutto il cuore.
<<Chuu,siamo qui>> Dazai gli fece segno con la mano dal cancello e lui si avvicinò mettendo mentalmente la parola fine alla loro vacanza.
Mabel,curiosa ed entusiasta come al solito,saltellava sul posto per cercare di scaldarsi,la greca invece aveva l'espressione stanca di chi non è riuscito a dormire. 
<<Quindi ci salutiamo>> disse,accennando un sorriso. 
Chuuya borbottò un <<sembra di si>> e Dazai si limitò a ricambiare il sorriso. 
<<Suppongo che tocchi a noi riaccompagnare Mabel a Yokohama,giusto?>> domandò retoricamente il moro,Saffo alzò le mani con espressione di finta innocenza. 
<<Non è lì che sono diretta,e credo che si perderebbe se la lasciaste andare da sola..>>
<<Non sono da sola,c'è Walter con me!>> la rimproverò la piccola bionda. 
<<Dicevo,se la lasciaste andare da sola...>>
Chuuya pensò che Walter doveva essere il fantomatico secondo e ultimo membro della nuova D.A.N.T.E. di cui Mabel aveva parlato ma non avevano mai visto,quello che avevano lasciato solo alla funivia. 
Probabilmente per il livello di disagio mentale di quella mocciosa doveva essere un amico immaginario...

<<Yo'>> improvvisamente una voce bassa e chiaramente maschile li fece voltare verso l'interno del cancello,dal quale un uomo sulla trentina salutò in maniera piuttosto giovanile il gruppo di persone a cui era venuto incontro. Era alto quanto Dazai,capelli castano chiaro tendente al beige molto spettinati,l'aspetto era curato ma non era chiaro se volutamente trasandato; indossava un maglione di quelli che si trovano in saldo ai mercatini dell'usato e dei jeans per nulla adatti al clima,sopra aveva un cappotto dello stesso colore dei capelli che,almeno quello,era imbottito di piume. 
<<Walter Moers,piacere>> sorrise distrattamente grattandosi la nuca <<'spiace di non avervi visto ieri alla festa>>
Strinse la mano a Chuuya e a Dazai,non a Saffo in quanto probabilmente si erano presentati nel momento in cui aveva incontrato Mabel e lui all'aeroporto. 
"In effetti" pensò il rosso "non sembra una persona molto affidabile,non sembra neanche lucido a dire la verità"
<<Walter è il mio professore di filosofia al college dove studio!>> spiegò Joyce indicando l'uomo che le stava dietro. 
Un tizio del genere come professore di filosofia era difficile da credere. 
Ma il clacson proveniente dal taxi sul ciglio della strada li costrinse a saltare le presentazioni e passare ai saluti. 
Walter si congedò per primo per andare a recuperare altri bagagli dato che si era offerto di portare giù anche quelli di Saffo,quest'ultima prese Mabel perle spalle e le fece un migliaio di raccomandazioni neanche fosse sua madre,poi la abbracciò e,con grande stupore di quest'ultimo,abbracciò anche Chuuya augurandogli buona fortuna. 
<<Vedi di non fottere tutto quanto>> disse,e quella sembrò quasi una minaccia <<ti direi di fotterti solo lui,ma credo che sia più realistico il contrario>> 
Quella battuta in quel contesto lo fece diventare dello stesso colore dei suoi capelli,ma invece di risponderle a tono come avrebbe fatto normalmente si limitò a ringraziarla perchè in fondo se lo meritava. 

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali III (Utopia)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora