Justin delirava, il suo corpo era pieno di gocce di sudore, attorno a lui ormai si era creata una pozza che disegnava la sagoma del suo corpo, ma più largo e... beh... umido. Quella pozza si era formata ed espansa tutta nell'arco di un ora, lo stesso tempo che era trascorso da quando io e Newt eravamo stati avvisati dell'accaduto.
Una corsa veloce ed eccoci lì, in quella stanza ricca di urla e lamenti strazianti.
Non si sapeva bene quale fosse stata la dinamica della cosa, ma Justin era stato riportato nella Radura da Minho poco prima della chiusura delle Porte, facendo imprecare quest'ultimo per il tempismo avuto nel fare le cose.
Gli avevano somministrato il Dolosiero ed era stato trascinato su un lettino a riposare, rendendo però impossibile trascorrere la giornata tranquilla per via delle sue grida disumane.
Era svenuto mentre lo portavano sul lettino, ma poco dopo essergli stato somministrato il Dolosiero si era svegliato in preda alle urla e al dolore. A volte provava a parlare, ma nessuno capiva cosa dicesse.
Le sue grida erano persino più forti di quelle di George, ero abbastanza sicura di non aver mai sentito nessuno gridare in quel modo. Sperai vivamente che qualcuno gli ficcasse in bocca un calzino, perché io ero dannatamente tentata di farlo, anche se provavo pena per lui.
Sul suo braccio c'era un buco enorme e aveva alcuni graffi sul volto e sul petto, ma nulla di troppo profondo o preoccupante... a parte il foro sul braccio che aveva un aria veramente poco confortevole.
«Pensate che smetterà di gridare in quel modo prima o poi?», domandò Chuck grattandosi la nuca. Era poggiato sul bordo del lettino mentre giocavo con i suoi ricci, rigirandomeli tra le dita.
Erano morbidissimi, mi stavo rilassando anche io ad accarezzarli.
Newt annuì e sospirò. «Qui dentro stanno tutti uscendo fuori di testa», brontolò uscendo dalla stanza. Sicuramente ormai era stufo di rimanere lì senza che nessuno sapesse dargli una risposta certa sull'accaduto, e poi Justin per lui non rappresentava nient'altro che un "compagno di Radura". Una volta aperta la porta per uscire sobbalzò leggermente, ritrovandosi George davanti.
Nel suo sguardo c'era della preoccupazione mista a qualcosa che sembrava dire "lo sapevo", un po' di sensi di colpa e una puntina di stanchezza.
Squadrò Newt come se fosse stato l'essere più schifoso che avesse mai visto sulla faccia della terra, schioccò rumorosamente la lingua e lo scansò per entrare nella stanza, come se nulla fosse, come se per lui non avesse mai rappresentato nulla e nessuno di particolarmente importante. Forse era troppo stanco e preoccupato per dar peso a chi aveva davanti.
Newt si girò appena George lo ebbe superato, mi guardò come se gli avesse appena sputato in faccia e allargò le braccia come per chiedermi "Cosa gli ho fatto ora?".
Gli risposi scrollando le spalle, nemmeno io ero in grado di spiegarmi a pieno quel comportamento, perché quelle precedenti erano solo supposizioni (esatte, probabilmente, ma era comunque qualcosa da prendere con le pinze).
Pensai che comunque George fosse chiaramente preoccupato, forse non voleva avere qualcuno tra i piedi e trovarsi Newt davanti era stato uno schiaffo morale.
Lo osservai mentre si avvicinava al lettino. La sua pelle era ancora grigiastra, ma era molto meglio rispetto a prima. Le vene erano comunque ben visibili nel collo anche ad occhio nudo, il che era dannatamente inquietante: sembrava pronto a trasformarsi in qualche mostro mitologico o qualcosa di simile. Anche se pareva già un mostro in quello stato. Non mi sarei stupita se avesse cominciato a strapparsi la pelle del viso e a mostrare un'altra faccia. O magari le cicatrici sul volto avrebbero cominciato a cedere e la pelle sarebbe caduta da sé... Perché anche a distanza di tempo, il suo volto aveva ancora i segni della lotta con Newt?
STAI LEGGENDO
Benvenuta nella radura
FanfictionPassò un sacco di tempo prima che quel dannato rumore smettesse di darmi il tormento. «E ora?», pensai, poi alzai lo sguardo quando sentii che qualcosa, sopra di me, si stava muovendo. Della luce entrò all'interno di quella sottospecie di st...