Capitolo 13

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 Avete presente quel genere di giornate in cui ci si sveglia pieni di energie dopo aver passato finalmente una nottata di riposo come Dio comanda?

Bene, io no.

Temo che in un posto come la Radura una cosa del genere potesse capitare una o al massimo due volte all'anno. La mia, probabilmente, era già passata.

Solo negli ultimi giorni ero riuscita a tornare a "lavoro", e da quando avevo ricominciato ero riuscita solo a fare piccoli guai. Come per esempio rovesciare il latte nella pentola con l'acqua calda dentro.

Nulla di troppo grave, per fortuna, ma la cosa, dovevo ammettere, mi demoralizzava parecchio, visto che il lavoro lì dentro era l'unica cosa che riuscisse a rilassarmi senza avere per forza bisogno di qualcuno che mi stesse dietro. Non che non mi facesse piacere avere Newt come "calmante", ma non potevo stare attaccata a lui in eterno. Anche lui necessitava dei suoi spazi senza avere un koala bisognoso d'affetto attaccato alla schiena, ed aveva bisogno di riposo almeno quanto me, se non di più.

I miei piccoli danni in cucina almeno erano riparabili, non erano così gravi da impedire il normale andamento della giornata, e Frypan per fortuna non si arrabbiava mai con me perché, a detta sua, mi capiva.

Ma cosa c'era da capire? Ero semplicemente perseguitata dalla sfortuna e assonnata come poche volte da quando avevo memoria. E non era così tanta, c'era da ammetterlo.

Il poco sonno era dovuto anche alle mille domande che avevo per la testa, non mi davano un secondo di pace nemmeno mentre dormivo.

Cominciavano a rimbalzare da una parte all'altra del mio cervello, cercando invano delle risposte che però non potevo darmi da sola.

Per esempio, perché la mutazione di Justin stava durando più del previsto? Che fosse perché magari era stato punto più volte?

No, impossibile, i Medicali si sarebbero accorti di più punture, ma ne avevano trovato solo una ed era abbastanza evidente anche senza troppi controlli.

Ed in ogni caso, George era stato punto più volte e la sua Mutazione non era durata di certo cinque giorni.

Che fosse perché Justin aveva una soglia del dolore diversa dagli altri? Magari era stato punto talmente affondo e per questo il Dolosiero ci stava mettendo più tempo ad agire...

Avrei voluto così tanto avere delle risposte, così magari finalmente il mio cervello mi avrebbe dato tregua.

Ogni tanto andavo a controllare come andava la ripresa di Justin, ma non mi avevano mai dato una risposta certa perché "non era qualcosa che mi riguardava".

Eh certo, gli unici che potevano saperne qualcosa, lì dentro, erano Newt ed Alby. E Newt non sembrava essere molto contento di rispondere alle mie domande su Justin, sopratutto perché non sapeva come rispondermi di preciso, per cui, se poteva, cambiava direttamente discorso.

Alby, invece, si limitava a dirmi "Migliorerà", senza darmi troppe risposte. Come se fossi stata ancora una Fagiolina che stava in quel posto da nemmeno due giorni. Ormai in quel posto c'ero da quasi un mese, a breve sarebbe arrivato il nuovo Fagiolino, quindi perché continuavano a trattarmi come la Fagiolina di turno?

In ogni caso era mio amico, avevo il diritto di sapere qualcosa e allo stesso modo avevo il diritto di essere preoccupata per lui.

A parte la storia di Justin, c'era anche un altro pensiero che mi dava costantemente il tormento...

Chi aveva creato i Dolenti? Ero stata davvero io? Non potevo credere ad una cosa del genere, sotto sotto pensavo che chi avesse creato degli esseri del genere doveva essere un genio, ma anche un pazzo. Ci voleva una mente troppo perversa per creare creature così... crudeli.

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