Capitolo 4

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«Porco caspio, te lo sei ricordata così di botto?», esclamò Minho, sorprendendomi con quella reazione, mentre Newt si limitò a sgranare gli occhi.

Abbassai lo sguardo e arrossii, annuendo, «A quanto pare», mormorai.

«Beh, Eli, è stato un piacere conoscerti. Ma ora io e Newt dovremo parlare di cosa sta succedendo lì nel Labirinto.»

«Aspetta... Tu sapevi già che dovevate parlarvi e... E quindi ci stavi aspettando? Dannazione, Newt! Potevi anche dirmelo!»

Lui si girò e scosse le spalle, «Credevo l'avessi capito da sola, scusa Fagio».

Minho fece per portare via Newt, lontano da me.

«Ehi, no, un secondo. Non possono lasciarmi qui da sola!», pensai e feci per seguirli, ma Minho si girò e mi guardò come se fossi stata un'infiltrata. Mi fulminò con lo sguardo e per un attimo pensai che stessi per prendere fuoco.

«Questa è una conversazione privata, Fagiolina.»

«Ma... Io...», cercai sostegno nello sguardo di Newt, che scosse la testa.

Perché non potevo sentire cosa si stavano dicendo? Lo trovai un po'... Non so come definirlo. Forse scoraggiante.

Feci un respiro profondo, sedendomi a terra, «Va bene, ti aspetterò qui», mormorai. Newt annuì.

«Bene così», rispose Minho, tornando ad allontanarsi con Newt.

Rimasi lì diversi minuti, ma mi sembrava di aspettare da più di un ora.

Ma almeno ebbi il tempo di pensare.

Elizabeth. Finalmente ricordavo il mio nome, e pensai che non mi dispiaceva dopo tutto.

Ma ancora non riuscivo a sentirmi... tranquilla.

Pensai che quello forse potesse essere un primo passo per recuperare la memoria.

Magari col tempo avrei ricordato anche la mia famiglia, la mia vita. La mia casa.

Qualcosa del mio passato, insomma.

Quanti anni avevo? Quella era un domanda a cui proprio non sapevo rispondere.

Mi sdraiai sul terreno, facendo un respiro profondo e guardando il cielo.

Non volevo fare la nostalgica, ma... niente ma. Non volevo e basta.

Chiusi gli occhi e cominciai a pensare al fatto che ero lì solo da un giorno, che forse era normale non essermi ancora adattata.

Dopo tutto, ero anche solo l'unica ragazza nella Radura. Ma perché ero lì? Perché mi avevano spedita tra una marea di ragazzi? A quale scopo? Perché non avevo ricordo di nulla?

Mille domande e nemmeno una risposta. La cosa era tremendamente frustrante.

«Fagio? Ti stai addormentando qui fuori?» Riaprii gli occhi, vedendo Newt in piedi davanti a me.

Scossi la testa e mi misi seduta, notando che Newt fece lo stesso, esattamente accanto a me.

«Di cosa stavate parlando tu e Minho? E dov'è lui adesso?»

«Sta andando nel Casolare, è esattamente dietro di te. È andato dritto, mentre io mi sono fermato.

Te l'ho detto, gli ho chiesto perché caspio stanno tornando così tardi ultimamente.»

Mi voltai ed effettivamente vidi Minho allontanarsi, avviandosi verso il casolare facendo una corsetta lenta.

«Meno male che ti sei ricordato di me», mormorai, girandomi verso di lui.

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