È incredibile come possano cambiare in fretta le cose, pensa Robi il giorno in cui viene assunta. Si tratta di un contratto part-time di tre mesi, ma in ogni caso non se lo aspettava, quindi fa quasi fatica a credere che possa essere davvero successo.
Non ha detto ai suoi genitori della telefonata e del colloquio, e ha aspettato di essere richiamata prima di lasciare trapelare qualcosa, sempre rimanendo sul vago. Non voleva correre il rischio che i suoi genitori si illudessero; in questo sarebbero capaci di superarla.
-Non sapevo che stessi cercando un lavoro- le ha detto la madre.
Neanche io, stava per ribattere Robi, ma poi si è trattenuta. Se ha risposto all'annuncio è perché un lavoro lo cercava, e con lo scopo preciso di andarsene di casa. Non ci aveva creduto molto, ma alla fine è il risultato che conta.
Sua madre l'ha baciata sulla fronte. -Sono davvero contenta.
-Non è detto che mi prendano.
-Non importa. Sono contenta lo stesso.
Sua madre non si è chiesta che fine avrebbero fatto il suo LPU e i pomeriggi al negozio di fiori della zia. Era come se vedesse solo un pezzo per volta e non fosse in grado di fare collegamenti. Fino a qualche giorno fa sua madre aveva bene a fuoco il suo volontariato presso la S.O.L.E. e la dedizione che metteva in un lavoro tutt'altro che all'altezza delle sue capacità; ora inquadra un futuro prossimo in cui la figlia avrà il primo impiego serio della sua vita. E a un'età in cui la maggior parte dei coetanei è a casa a prendere le mosche, come non manca di sottolineare per l'ennesima volta.
Appena uscita dal centro commerciale Robi pensa invece per prima cosa a come organizzare le sue giornate. Forse può chiudere in anticipo l'LPU; in quanto alla zia, spera che sarà comprensiva. Per un certo periodo potrà ancora aiutarla, ma non per molto.
Il suo contratto è di quattro ore al giorno per cinque giorni la settimana su turni complessi ogni oltre dire, almeno per lei. Per un attimo viene presa dall'ansia, esperienza rara per lei, ma poi si riprende: se le cose non andranno nel verso giusto si potrà sempre licenziare, ed è sicura che i suoi genitori non glielo rimprovereranno mai. C'è poi il fatto che questo lavoro non è sufficiente per coprire i costi di un affitto; secondo le sue ricerche sui siti di agenzie immobiliari avrebbe bisogno di un tempo pieno, sempre che basti.
Però deve ammettere che è contenta. Ha l'impressione di essere in procinto di fare una nuova esperienza, e questo è ciò che più conta in questo momento. Qualche volta le sembra che il suo orizzonte sia troppo limitato; uscire di casa rappresenterebbe quel passo verso l'ignoto che lei vorrebbe tanto compiere, ma che per ora non ha le possibilità di fare, quindi si accontenta del lavoro che ha appena ottenuto.
A casa le fanno una gran festa. I suoi genitori insistono per uscire a mangiare una pizza; Robi vorrebbe passare la serata con le amiche, ma sua madre manifesta un tale entusiasmo che Robi non se la sente di deluderla.
L'unica preoccupazione della madre è per lo studio di Robi; lei fa finta di niente, perché questa è l'unica cosa alla quale non ha dedicato un solo pensiero.
Nel giro di qualche giorno chiude con la S.O.L.E. e riottiene la sua patente. In quanto alla zia, ha già individuato una possibile sostituta, quindi che Robi non si preoccupi per lei.
Robi non si lascia quasi mai andare a sentimentalismi, ma la zia è così gentile che alla fine Robi le rivela di aver ricevuto il primo contatto con i suoi datori di lavoro proprio un pomeriggio in cui era al lavoro da lei.
Manca poco che la zia si commuova, quindi Robi taglia corto e la saluta. Qualche volta si stupisce di come sia facile dire qualcosa di carino alle persone, qualcosa che a dispetto della sua semplicità riesce a emozionarle.

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Visioni private
General FictionLorenzo è ossessionato dalla pornografia, ma è deluso dalla scarsa qualità e dalla evidente artificiosità dei film porno; decide così di organizzare uno spettacolo privato: acquista un appartamento, lo attrezza con un sofisticato sistema di video-so...