Capitolo 7

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Lorenzo si versa il caffè.

Oggi è il giorno in cui dovrebbe arrivare la sua inquilina.

Va in camera da letto e si siede in poltrona davanti ai due schermi da quarantotto pollici. Uno mostra l'ingresso e il soggiorno, mentre l'altro è diviso in quattro parti con le immagini di bagno, cucina e camera da letto.

Lorenzo ha fatto installare due telecamere in ciascun locale, in modo da non avere angoli bui.

Le telecamere sono abbastanza piccole da poter essere nascoste facilmente, ma abbastanza potenti da distinguere i minimi dettagli.

-Non so cosa intendi farne- gli aveva detto il tecnico, un conoscente di lunga data, mentre in cima alla scala fissava una delle cam nel controsoffitto -ma con queste puoi contare i peli di una fica.

Lorenzo non aveva commentato, ma una volta collegato il sistema aveva dovuto riconoscerne l'ottima qualità. Dalla sua postazione riesce a leggere i titoli della manciata di libri che ha lasciato su un ripiano della libreria.

Lorenzo ha fatto collocare nel soffitto di ciascun locale una cam capace di una visione a 360; la seconda cam si trova invece a circa un metro e mezzo di altezza da terra e consente una visione frontale.

Ogni dispositivo è provvisto di zoom e di microfono, con una memoria interna di svariati gigabyte e con un dispositivo wireless che trasmette le immagini al PC. La resa è perfetta sia con la luce naturale che artificiale, e in caso di scarsa illuminazione entra in funzione il dispositivo a infrarossi.

Lorenzo ha pensato anche all'eventualità di dover registrare, soprattutto nel caso in cui lui non sia in casa. Per questo ha programmato il sistema perché ciascuna cam possa fornire al PC l'input di registrare le immagini solo nel caso in cui rilevi dei movimenti all'interno dell'appartamento.

Nei giorni scorsi ha fatto varie prove e sembra che tutto funzioni alla perfezione.

Ora non gli resta che aspettare l'arrivo della ragazza.


Robi arriva nel suo nuovo appartamento da sola; sulla macchina di suo padre ha caricato un paio di valige e una scatola di cartone con le poche cose delle quali non può fare a meno.

Non ha detto niente a Momi, pur sapendo quanto ci terrebbe a essere lì con lei in quel momento. E comunque Robi ha tradito Momi nel momento in cui ha risposto all'annuncio spedendo del materiale diverso rispetto a quello preparato insieme.

Se non fosse per Momi ora non starebbe per entrare nel suo primo appartamento da donna autonoma ed emancipata, e di questo le è molto grata. Però non poteva davvero mettere in circolazione le foto e il video realizzati con la sua collaborazione. Quella donna non era lei, non c'era niente da fare. Era riuscita a entrare nella parte della vamp solo grazie all'alcol; in un successivo momento di sobrietà le era stata chiara l'impossibilità di reggere il gioco.

Lui non l'avrebbe mai scelta, ne era sicura. In giro ci sono ragazze più belle e maliziose; lei non è che una brutta copia, chiunque se ne accorgerebbe.

Aveva giurato a Momi di aver spedito il materiale e per qualche giorno aveva tentato di archiviare l'intera vicenda. Non era però riuscita a smettere di pensarci, perché la cosa in fondo le interessava. Il giorno prima della scadenza aveva raccolto qualche fotografia recente e aveva registrato un video molto semplice. Chi aveva detto che avrebbe dovuto spogliarsi e ballare come una soubrette cresciuta a varietà televisivi e a spot di silicone sigillante?

L'annuncio non lo specificava, quindi aveva aperto l'armadio, si era infilata il maglione grigio di cachemire e un paio di jeans quasi nuovi. Si era messa in soggiorno mentre i suoi erano a fare la spesa e aveva registrato un nuovo filmato, facendo finta che vivere in un appartamento pieno di telecamere e microfoni, video sorvegliata in modo costante in cambio di un affitto gratuito, fosse la cosa più normale – e più seria – del mondo.

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