Capitolo 12

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Sul lavoro è una giornata come tante: tutti sono di cattivo umore, Michele sembra un animale in gabbia pronto a mordere, i clienti sono scortesi e in cassa c'è un ammanco.

Lea sospira. -Potrei strangolarmi con il tubo di gomma dello scarico del frigo.

-E poi come facciamo col frigo?- le chiede Robi. -Quanto manca in cassa?- aggiunge.

-Non ti preoccupare.

In sala c'è Sonila, una nuova assunta. Michele l'ha già presa di mira e non la perde d'occhio mentre lei pulisce i tavolini.

-Perché non riusciamo a liberarci di lui?- domanda Lea, riferendosi a Michele.

-Come sta tuo figlio?- le risponde Robi.

-Bene, grazie. Tu sei l'unica che me lo chiede.

-È perché gli altri hanno i loro problemi.

-E tu non ne hai?

Robi sta osservando Sonila. -Da dove viene?- chiede a Lea.

-Dall'Albania.

-Speriamo che difenda il suo onore, al contrario di noi altre.

-Beh, gira voce che tu abbia assestato un bel calcio nei coglioni al nostro molestatore seriale.

Robi assume un'espressione scandalizzata. -Chi osa dire una cosa del genere?

Lea le tira una pacca sul sedere.

-Grazie, ma non ne sento la mancanza- dice Robi.

Lea scoppia a ridere. -Sei una delle colleghe migliori che abbia mai avuto.

Più tardi, quando dovranno raccontare quello che sta per succedere, entrambe giureranno che è stato l'urlo di Sonila a richiamare la loro attenzione, perché stavano lavorando dietro il bancone e non hanno fatto per niente caso all'uomo che entra nel bar alle undici e dieci.

Sonila però lo nota subito. Lo vede dirigersi a passo sostenuto verso Michele, che in quel momento è impegnato a caricare il frigo dei gelati. Lo vede toccare la spalla di Michele e quando questo si gira, lo vede colpirlo con tanta violenza che gli occhiali di Michele volano a metri di distanza.

È in questo momento che grida.

L'uomo stende Michele con due rapide sberle.

-Chiama la guardia- dice Lea a Sonila, che infila di corsa la porta.

-Sei un porco schifoso- urla l'uomo alla volta di Michele, che si ripara la testa con le braccia. L'uomo gli tira un calcio. -Ti piace dare fastidio alle ragazze, vero? Beh, la mia non la tocchi più. Metti ancora le mani su Vero e ti cambio i connotati.

Detto questo esce con la stessa velocità con la quale è entrato.

-Lui dev'essere il nuovo fidanzato di Veronica- conclude Lea.

-Che tipo. Non le manda a dire.

-Hai notato l'eloquio forbito? Ha usato la parola connotati.

-Hai ragione. Vero si è trovata un uomo di gran classe.

Michele decide di non sporgere denuncia e le tre colleghe non forniscono alcun indizio in grado di identificare l'autore dell'aggressione.


Questa è la sera scelta da Lorenzo per intercettare Roberta ovunque lei andrà con le sue amiche. Da una telefonata con Monica sa che si incontreranno in un locale sui Navigli; per non dare troppo nell'occhio Lorenzo ha deciso di recarvisi sul tardi.

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