Senza ispirazione

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Margaret's pov
"Dannazione!" esclamo con una tale veemenza da far sobbalzare tutti i presenti accanto a me. "Scusate" sussurro tirando un sorriso. Stacco l'ennesimo foglio dal mio taccuino e lo accartoccio, io non ci riesco. Non mi viene in mente nulla, non riesco, IO NON SONO FATTA PER SCRIVERE CANZONI. Sono chiusa qua nella biblioteca della scuola sperando che in un ambiente diverso avrei avuto più spunti ma NO. I risultati sono gli stessi, se non peggiori perché non riesco a concentrarmi con tutte le persone che mi guardano e sussurrano, cosa che mi mette alquanto a disagio. Che ironia vero? Essere una cantante famosa a livello internazionale ed essere infastidita dagli sguardi altrui, ma è sempre stato così, e poi è diverso:un conto è che la gente ti guardi cantare in un concerto e un conto è essere guardata mentre svolgo delle azioni normali, è irritante. "Ti vedo provata" dice una voce famigliare alle mie spalle. Mi giro e vedo Henry, istantaneamente sorrido, senza una reale ragione: non c'è nulla di cui sorridere, non sembra per niente divertente la situazione. "Si, non ho ispirazione, non mi viene in mente nulla per la canzone che devo scrivere."
sbuffo cancellando l'unico verso che ero riuscita a scrivere. Henry sembra perplesso, come se stesse decidendo se fosse il caso o meno, e probabilmente ha pensato fosse il caso perché dice:"Vieni con me." senza giri di parole. "Dove?" domando io curiosa e confusa. "Lo scoprirai" dice tendendomi la mano. Si, credo proprio che voglia che la prenda. Gli prendo la mano e subito una
scarica di brividi percorre la mia schiena, non ci faccio caso e seguo Henry. Ad un certo punto mi dice:"Chiudi gli occhi" lo guardo perplessa per accertarmi che non stia scherzando. Una parte di me pensa che sia ridicolo, che mi conosce da troppo poco tempo, nemmeno tre settimane, ma un'altra spera che non stia scherzando, che sia serio e che mi stia portando in un posto quasi magico che possa ispirarmi. Mi guarda negli occhi, quegli occhi, che nonostante siano scuri sembrano scrutare fino in fondo ai miei più intimi pensieri. "Ti fidi di me?" mi chiede. Una domanda a cui ad un'altra persona conosciuta da meno di un mese avrei risposto con un no secco, ma mi sembra diverso con lui, anzi è diverso con lui, anche se praticamente non lo conosco sorrido e rispondo "Ciecamente" . Quando riapro gli occhi mi ritrovo davanti qualcosa di semplice, talmente semplice che nella mia vita l'avrò visto un migliaio di volte, ma unico, con un atmosfera diversa da tutti quelli visti prima: un teatro. "Sai" dice Henry "a volte quando sono stressato per il lavoro, o per la scuola vengo qua, non so perché ma questo posto ha qualcosa di magico. È chiuso a noi studenti da anni, e credo di essere l'unico a venire qua, ma ne vale la pena, è l'unico posto dove posso davvero stare da solo, po sento come mio e ho pensato che ne avessi bisogno anche tu." io rimango a guardarlo un attimo senza dire nulla. È davvero stupefacente il fatto che non mi conosca ed abbia scelto di condividere un suo posto con me, è come se mi avesse affidato una parte di lui, un segreto da custodire e glie ne sono grata, infinitamente grata. "Se non ti piace il posto non fa nulla, non sei obbligata a rimanere. " e solo ora mi accorgo di essere rimasta a fissarlo imbambolata per una decina di secondi. "Nono, scusa, è...perfetto è proprio quello di cui avevo bisogno. Grazie" gli dico in tutta sincerità. "Di nulla, allora io vado." dice e fa per andarsene, ma, quasi contro la mia volontà esclamo :" No!" lui si gira e mi guarda confuso "Nel senso, rimani, non sei tu che hai detto che questo posto è come tuo? Se rimaniamo ho a disposizione l'atmosfera completa" gli dico, sperando di farmi capire, ho sempre avuto abbastanza problemi ad esprimermi. Lui mi guarda sorridendo, annuisce e si siede a terra tirando fuori dal suo zaino dei quaderni, sicuramente per portarsi avanti con i compiti. Accendo il telefono, che avevo tenuto spento per potermi concentrare e vedo che James mi ha mandato la base e ni viene un'idea, che non sarebbe tanto prudente, ma dubito che Henry andrà a vendere la base a qualche altro concorrente, dubito anche che sappia che questo è possibile. Collego il mio y
telefono alla mia cassa Bluetooth e faccio partire la base. Henry alza lo sguardo e mi guarda stranito, alzo le spalle e gli prendo la mano, avvertendo di nuovo una scarica di brividi lungo la schiena. "Ti avverto che sono un pessimo ballerino." mi dice ridendo. "Possiamo rimediare" dico facendogli l'occhiolino. Gli prendo le mani e lo tiro su. Ok, non è proprio un ballerino provetto, ma è divertente ballare con lui. Presto, troppo presto, la musica finisce e ci troviamo vicini.Molto vicini finché, contro ogni previsione le mie labbra si appoggiano sulle sue.

Henry's pov
Ci stiamo baciando, non ci credo CI STIAMO BACIANDO. Cerco di godermi il momento, quando mi balza in mente un piccolo dettaglio:è fidanzata. Mi stacco subito, a malincuore, lei mi guarda con fare confuso e io dico: "È... è sbagliato, non posso. Io devo andare." balbetto prima di andarmene.

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