"Amici"

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Henry aveva capito che se avesse cercato cercato di parlare con Margaret, lei non lo avrebbe ascoltato: doveva fare in modo di convincere Max a parlarne con lei e sapeva esattamente come fare. L'unico punto debole del Thunderman malvagio era la sua famiglia: se fosse venuta a conoscenza dei suoi giochetti avrebbe potuto salutare l'approvazione che tanto cercava da parte loro. Per questo aveva invitato Max al Diner per fare una chiacchierata.
Seduto al suo posto stava ripassando il discorso che aveva intenzione di fargli, quando il diretto interessato si avvicinò con fare spavaldo e si sedette dando segno di voler essere in migliaia di posti in quel momento tranne che li.
"Che vuoi?"
"Ciao Max! Hai fame? Ordiniamo qualcosa. Hey: noi siamo pronti a ordinare." Chiamò la cameriera.
"Cosa volete ordinare?"
"A me andrebbe bene un cheese burger con le patatine e un ginger hale. E tu, Max, vuoi mangiare qualcosa?"
"No, non voglio nulla."
"Sei sicuro? Guarda che siamo qua per mangiare e detto fra noi non ti farebbe male."
"Ho detto che non voglio nulla."
"Lui prende la stessa cosa che ho preso io." La cameriera annuì prima di andarsene.
"Ti ho detto che non voglio nulla."
"Tranquillo: offro io. Oggi non dovrai ricorrere ai tuoi stratagemmi per prendere del cibo."
"Senti, io non ho tempo da perdere: in questo momento dovrei essere a Hiddenville. Vai subito dritto al punto."
"Ma quanto sei nervoso oggi. Mi sembravi proprio di buon umore invece quando hai deciso di rovinare il mio appuntamento."
"Quindi è per questo che mi hai chiamato qui: vuoi che io ti riappacifichi con Mar."
"Lo faresti?"
"Neanche per sogno."
Il loro cibo arrivò e Henry iniziò a mangiare.
"Lo immaginavo." Disse dopo una lunga pausa di silenzio.
"Mettiamola così: se i tuoi genitori dovessero venire a sapere delle indiscrezioni che hai avuto qui a Swellview sono sicuro che non ne saranno per niente felici."
"Cosa vuoi fare, ricattarmi?"
"Sì, è esattamente ciò che sto facendo."
"Cosa vuoi?"
"Solo che tu parli con Mar, non so inventati qualcosa, ma convincila a parlarmi di nuovo."
"Wow, devi essere davvero disperato per chiamarmi."
"Senti, tu fallo e basta."
"Come vuoi, ma ti avverto: Mar è una persona difficile. Vuole che tutte le tue energie siano concentrate su di lei, sa essere molto capricciosa: il suo ex, Logan, la riempiva di regali estremamente costosi. E detesta le bugie. Tu sei Kid Danger: devi mentire per prassi. Ma se è quello che vuoi, allora lo farò: ci vediamo." Diede un ultimo morso al suo panino e se ne andò. Era riuscito a riempire Henry di dubbi. Lo fa apposta, pensò, vuole solo che mi tiri indietro. Pagò e se ne andò pure lui.

"Signorina, c'è qualcuno per lei." Le disse la governante. Mar sbuffò: era nella palestra di casa a fare degli esercizi. Le pastiglie di Fred la riempivano di energia che non sapeva come incanalare. Prese l'asciugamano che le stava passando, si asciugò il sudore e si diresse verso l'ingresso.
"Chi è?"
"Max Thunderman." Lei sorrise istantaneamente.
"Davvero? È tornato?" Accelerò il passo per raggiungere il suo amico più in fretta. Quando lo vide gli saltò addosso abbracciandolo.
"Wow: quanta energia."
"Sono solo felice che tu sia tornato. Per quanto tempo stai?" Lui fece una faccia dispiaciuta.
"Non sono tornato, non sono nemmeno andato: sono qui per dirti una cosa." "Dimmi, cosa riguarda?" "Riguarda Henry." Mar alzò gli occhi al cielo, e fece per dire qualcosa, ma Max la interruppe: "So cosa stai pensando, ma lasciami parlare. Stavo per andarmene e ho fatto un salto al Fred Lobster per prendere qualcosa da mangiare quando ho sentito questo tizio... Mitch,  penso di chiamasse, Mitch Bilsky, vantarsi di aver rovinato l'appuntamento di Henry."
"Come?"
"L'ha chiuso in bagno, così ha dovuto rimanere lì fino all'apertura la mattina dopo." Mar era senza parole.
"Davvero?"
"Sì"
"Oh, no. Henry voleva solo spiegarmi cos'è successo e io non l'ho ascoltato. Poverino: è rimasto chiuso nel bagno tutta la notte."
"Non devi sentirti in colpa: avevi ragione ad arrabbiarti, non ne sapevi nulla. Ora, però penso che tu debba parlargli no?"
"Si, hai ragione."
"Io ora devo davvero andarmene."
"Non puoi proprio rimanere?"
"No, ma tornerò il prima possibile." Le diede un bacio sulla fronte e si diresse verso l'uscita.
"Max!" Lo chiamò. "Grazie."
"Non c'è di che Margherita."

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