COMPLETA - VINCITORE WATTYS2022 ***GENERE: new adult, contemporaneo, action drama
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CONCEPT: "Non siamo fatti per la pioggia" è un romanzo che tra drama, crime e action unisce i precari quanto criminali meccanismi delle drugs stories tipicamente ita...
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Roma, 13 luglio 2016
L'autostrada corre veloce da ore, come il tempo e come il vento.
Alberti, un funzionario della polizia di Stato, colonnello dei servizi segreti, continua a fissare la strada e il navigatore, suda e si lamenta da mezz'ora dei trenta gradi centigradi e dell'afa e del solleone e dell'estate in generale.
«Io detesto l'estate» si giustifica, mostrando il fazzoletto intriso di sudore, in un gesto d'imbarazzo. «Mi sono comprato una piccola baita in montagna, ... in Trentino... ci vado appena ho un attimo, bé... perché preferisco le alture... sai... non sopporto il caldo...»
«Dopo l'incidente mi hanno estratto ottantasei schegge di vetro» spiega Anna, ignorando la sua dichiarazione, «settantadue micro tagli, ma nessuno era profondo.»
Alberti sbuffa accaldato: «Non ho capito, li hai contati?» poi ci ripensa e aggiunge allegro, «Bé, lo so che ti piace contare. Ho letto sul tuo fascicolo che a maggio sei entrata nell'albo nazionale delle eccellenze del Ministero dell'istruzione,» tampona la fronte con un fazzoletto di stoffa, «ti hanno dato una medaglia, complimenti».
Anna sorride in silenzio.
«Perché la matematica?» domanda poi, con curiosità.
«Perché è una certezza.»
«Una certezza?»
«Io credo nei numeri» Anna lo guarda di lato, sprezzante. «Il resto è caos.»
«Vuoi dire che l'unica vera certezza sono i numeri? Che un'equazione può risolvere tutto?»
«Non tutto. Anche la morte è una certezza» lo incalza, «ed è un'equazione irrisolvibile».
«Come del resto... l'amore», replica Alberti.
Tra cento metri sarete arrivati a destinazione, dichiara il navigatore.
La volante rallenta davanti a un cartello con la scritta masticata e mezza cancellata "BENVENUTI AL QUADRILATERO, Roma Est", e appena sotto al saluto ufficiale, con lo spray bianco c'è disegnato un cazzo e accanto c'è scritto: succhiamelo.
Il funzionario lo sta leggendo con l'espressione rassegnata.
Ingrana la prima e riparte col motore che singhiozza.
«Senti, Anna, se non ti trovi bene qui, chiami l'avvocato e troviamo una soluzione, puoi tornare a Lugano, se vuoi, hai capito? Non sei costretta. Hai capito?»
È la terza volta che le dice così. Cosa mai può aspettarla di tanto terribile da spingere persino lo sconosciuto e paffuto dottor Alberti, funzionario dei servizi, a provare ansia per la sua sorte? Sta solo andando a vivere dallo zio. Tra l'altro uno zio che l'ha accettata in famiglia senza neanche conoscerla.