COMPLETA - VINCITORE WATTYS2022 ***GENERE: new adult, contemporaneo, action drama
*
CONCEPT: "Non siamo fatti per la pioggia" è un romanzo che tra drama, crime e action unisce i precari quanto criminali meccanismi delle drugs stories tipicamente ita...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Non è riuscito a trovarla, a parlarle, David ha il cuore appesantito, è giusto andare via, è giusto lasciarla alla sua vita, le ha detto che è finita, la vuole salvare, ma non riesce a stare in pace con sé stesso se non sa dove sia finita Anna.
Lui e suo padre si stanno inoltrando nel tunnel, per raggiungere il passaggio segreto. Stavolta sono armati, se una vedetta o un ratto li attaccheranno, non esiteranno a sparare, ne hanno abbastanza di fughe e fiamme ossidriche.
Durante il tragitto silenzioso nella melma, David sussurra: «Sono felice di averti ritrovato. Ti cerco da anni...» ed emette due colpi di tosse, che per evitare di fare rumore, stenta a trattenere, ma la gola è ancora un fuoco.
Suo padre prosegue illuminando le pareti del tunnel: «Più tardi parleremo.»
Già, ne ha di domande da rivolgere ad Armand: per esempio come fa a conoscere Anna Frey. Ma David non riesce a stare zitto, è come un bambino alle giostre, felice di riavere il papà, ma che ha appena perso la mamma, e almeno una cosa deve dirla. «Hai visto i suoi occhi, quando ce ne siamo andati?»
«Gli occhi di chi?» Lo scansa, «Attento a dove metti i piedi, non posso illuminare più di così.»
«Gli occhi di mamma» dice David, «quando ce ne siamo andati, stava soffrendo...»
«Tua madre non soffre, David. Negli ultimi tempi aveva cominciato ad avvelenare il mio cibo, voleva ammazzarmi prima che io la tradissi, aveva capito che ero stufo di quella vita e volevo denunciarla.»
Il respiro si accorcia, e David non riesce a trattenere un «Avvelenare il tuo cibo?».
«Quando ho iniziato a stare male, ho capito, e me ne sono andato.»
David è sconvolto, ma sa che Tina ne è capace e una parte di lui vorrebbe tornare indietro per prenderla a schiaffi, mentre l'altra si avvede di quanto lui sia stato fortunato a essere ancora vivo nonostante non li abbia mai aiutati a spacciare, suscitando più volte le ire di Gustavo, che gli ha persino sequestrato la moto.
«Credo ti abbia protetto» aggiunge Armand, come gli avesse letto nel pensiero, «perché una parte di lei aveva bisogno di sentirsi normale, di avere almeno un figlio da elogiare dal parrucchiere, dato che non poteva vantarsi apertamente degli altri due.»
La vanità di Tina è nota anche a lui, e David rabbrividisce all'idea di essere servito come specchietto per le allodole, mentre gli altri facevano i criminali.
Una volta all'altezza dell'alcova di David, suo padre si ferma.
David annuisce e sussurra: «Sì, ci avevo pensato anch'io, vorrei portare via delle cose, prima di andarcene... la lampada di nonno, alcuni libri a cui tengo troppo...»
Armand gli stringe una spalla, e lo interrompe lapidario: «Avete fino a mezzanotte, poi, quando sentirete il rintocco, dovrai raggiungermi e ce ne andremo via, lontano da qui, prima che arrivi il blitz. Ci disperderemo approfittando della folla che lascerà la festa.»