4 - Rivelazioni

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Dopo pranzo Anna prende coraggio e si decide a bussare alla porta di Laura

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Dopo pranzo Anna prende coraggio e si decide a bussare alla porta di Laura.

Entra, sente.

Lei si affaccia e Laura la guarda male.

«Ah, sei tu, allora no, esci. Pensavo fosse Rosario. Vattene, spia tira somme del governo.»

Anna forza sé stessa a entrare lo stesso, chiude la porta e cerca di ignorare il disordine, i mucchi di vestiti ammassati ovunque, le tende disallineate, i libri impilati in modo asimmetrico, si sforza di guardare solo lei, solo Laura che se ne sta lì, stretta alle ginocchia col sedere per terra a fumare.

«Senti, scusami per prima» le dice. «Non volevo metterti in imbarazzo. Non ho tenuto conto dei tuoi sentimenti, sono stata istintiva, ma te lo avevo detto che io non so trattenere la verità.»

La cugina non la guarda, sbuffa fumo ancora e ancora e fa un sorriso al pavimento.

«Com'era?»

Anna è interdetta.

«Voglio dire, come ti è sembrato da vicino? Dai, tu sei quella che sa esattamente quante margherite ci sono in salone, lo avrai squadrato per bene a David.»

«I suoi occhi» esordisce. «Ha uno sguardo davvero intenso, che ti ruba l'anima» confessa senza filtro.

Laura batte tre volte la nuca contro il muro, una mossa simulata, lenta. «Dio» replica, «quegli occhi magnetici. Quella voce calda, sempre calma, tremendamente eccitante. Non puoi sapere quanto mi manca quella voce».

Anna è sconvolta, ha ragione Laura, non sono stati solo gli occhi, è stata anche la voce a confonderla, a ipnotizzarla.

Laura si mette in piedi, schiaccia lo spinello in un posacenere, e arriva allo scrittoio caotico e impolverato, apre il cassetto e tira fuori un vecchio Motorola. Lo mostra ad Anna.

«Quando proprio non ne posso più, mi riascolto l'ultimo messaggio vocale che mi ha mandato David» fissa il display e lo accende.

Il telefono canta Hello Moto su due note, e poi apre le icone.

Laura entra nella chat e poi clicca due volte e allunga il braccio verso Anna.

Parte l'audio di un messaggio: Rori, ciao, sono ancora a casa, sto in alto mare col compito, passo dopo, ci prendiamo il caffè?

Sospira. «Studia così tanto, lettere moderne, è lo studente modello del Quadrilatero, che qui non studia nessuno, hanno tutti la terza media. Pure io.»

Anna è senza parole.

Laura rimette il telefono nel cassetto. «Questo messaggio è di quattro anni fa.»

NON SIAMO FATTI PER LA PIOGGIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora