VIII - He's a stranger to some

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He's a stranger to some
And a vision to none
He can never get enough,
Get enough of the one


"E' un'ora che ti aspetto." La voce chiara di apprensione di Hermione accoglie Draco in casa facendolo quasi trasalire. "Sbaglio o avevamo deciso INSIEME che non ti saresti mosso da qui?"

Il mago solleva il sopracciglio in un'espressione piuttosto perplessa, osservando la figura di lei ferma in piedi accanto alla sua poltrona a fiori. "Sì, ma poi ho cambiato idea e sono uscito. Sono stato attento comunque, quindi non capisco dove sia il problema." Perché gli è chiaro come il sole che c'è una questione aperta.

"Il problema è che quando decidiamo di fare una cosa, mi aspetto che tu poi la faccia." Hermione è visibilmente tesa e il suo sguardo viene catturato in un secondo da qualcosa che spunta dalla tasca della giacca che il mago si sta togliendo con indolenza. "Da dove viene quella?"

Malfoy abbassa gli occhi ed estrae completamente la bacchetta di ciliegio lunga 9 pollici e mezzo seminascosta. "E' di Astoria." Ammette tranquillamente.

"Sei stato a casa tua?" La strega inclina il capo di lato sgranando appena gli occhi, poi porta una mano alla fronte. "Ma sei impazzito forse?! Ti rendi conto di quanto sia stato pericolosamente stupido farlo? Se qualcuno ti avesse visto? Se ti avessero seguito?"

"Ho già detto di essere stato attento, mi pare." Draco è infastidito non poco dall'atteggiamento di lei e, come al solito, non tenta neanche di nascondere l'insofferenza.

"Gli Auror hanno mezzi che neanche immagini a disposizione. E sono felicissimi quando si trovano davanti il solito mago pieno di boria, che si ritiene troppo superiore agli altri, come te, da incastrare!"

Lui la fissa qualche istante, poi molla un pugno allo stipite della porta soffocando il grido che il dolore vorrebbe invece lanciare fuori. Apre e chiude le dita diverse volte per assicurarsi che non ci sia niente di rotto e tiene lontana Hermione allungando l'altra mano, quella che stringe ancora la bacchetta in prestito, verso di lei.

"Dovevo farlo, non capisci!" Malfoy stringe ancora i denti mentre la guarda con rabbia. "Scorpius è lontano ma è stato messo comunque al corrente di questa buffonata e io non posso neanche parlare con lui, spiegargli direttamente che non sono colpevole."

La rabbia di Hermione si smonta, davanti a quelle motivazioni del tutto lecite di padre, e la strega rilassa le spalle prima di sedere sul divano, i gomiti poggiati sulle ginocchia e le dita a coprire gli occhi. "Scusa, non sapevo dove fossi, cosa ti fosse successo. Ero così preoccupata e confusa che..." la strega scuote piano il capo, tremendamente indecisa se parlargli di quello che gli ha rivelato Ron, in fondo ancora dubbiosa sul fatto che il proprio senso di critica sia, per una volta, offuscato dai sentimenti.

Finalmente Draco calma l'attacco di ira e siede accanto a lei, parlando in modo più pacato nonostante la mano faccia un male cane e l'umore sia sotto terra. "Astoria mi ha detto che qualcuno ha messo una copia della ricevuta del tuo fermaglio tra le mie carte in modo che gli Auror la trovassero, insieme ad una fialetta che sembra di Distillato della Morte Vivente. "

"Ma non ha senso. Cosa importa agli Auror dei tuoi acquisti in gioielleria. E poi è illegale possedere quel distillato, lo sanno tutti, ok ma come sono legate tra loro tutte queste cose? Jordan, le lettere, la bacchetta, la pozione...e poi perché lasciarti quella ricevuta? Sembra quasi un messaggio." Hermione è pensierosa mentre le dita si sollevano ad elencare i punti dell'enigma che si trova davanti, senza che lui si accorga dell'accenno alla bacchetta.

"Non so che dirti. E' chiaro che qualcuno vuole farmi sapere che sa del mio tradimento e forse sa anche che sei tu, la donna con cui ho una relazione, però..." Draco solleva appena le spalle in un gesto stanco "...se l'intento era quello di ricattarmi bastava mostrarmi le prove e chiedermi il riscatto, se invece voleva semplicemente regolare un conto in sospeso con me avrebbe potuto rendere la storia pubblica e fine. Invece no, mi sta colpendo ai fianchi e sembra quasi che voglia farmi restare solo." Il pensiero lo fa tremare e il mago scuote il capo tornando a guardare la Granger. "Hai preparato la Pozione Polisucco per me? Ormai sembra fondamentale leggere quelle missive e cercare di capire qualcosa di più su chi le ha scritte."

A Beautiful LieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora