Come break me down
Bury me, bury me
I am finished with you, you, you.
"Adesso tu ti siedi e mi dici perché stai raccontando tante balle!"
Ronald Weasley è fuori di sé e lascia il polso di sua moglie solo quando un'intera ala del secondo livello del Ministero li separa da quella maledetta stanza da cui sono usciti pochi istanti prima.
Il locale in cui l'ha trascinata è una sorta di sala d'aspetto, con sedute a trave che percorrono tre delle quattro pareti, un tavolino di legno scuro nel mezzo e qualche volantino infilato in un espositore, sistemato proprio accanto all'ampia vetrata posizionata dirimpetto all'entrata.
L'Auror chiude i battenti della porta scorrevole e pianta gli occhi in quelli di Hermione, che deglutisce senza abbassare lo sguardo. "Mi dispiace tanto che tu debba averlo scoperto così. Non avrei mai voluto che..."
"PIANTALA!" L'urlo iroso di suo marito la fa sussultare e tacere.
Ron è rosso di rabbia e, mentre si avvicina a lei, la guarda con una scintilla omicida che la spaventa. Per la prima volta nella sua vita, Hermione si trova a pensare di avere seriamente paura di lui ed indietreggia fino a sentire il freddo del vetro delle finte finestre contro la sua schiena. La mano corre istintivamente a sfiorare la bacchetta.
"Non puoi! TU non puoi DAVVERO avermi fatto questo!" Il mago scuote il capo arrivando fisicamente a sovrastare sua moglie, urlandole ancora contro. "Non con quell'ESSERE!"
La strega cerca le parole giuste, scava nella testa per trovare qualcosa da dire che possa placarlo, o almeno che possa riuscire a spiegare le sue ragioni, ma sembra in completo blackout e quando, finalmente, riesce a pensare a qualcosa di sensato ed apre la bocca per parlare, è lui ad anticiparla e prendere la parola.
"Sospettavo che ci fosse un altro." Il tono ora è molto più basso, anche se il rancore è ben evidente. "Lo sapevo, ma pensavo si trattasse qualcosa di diverso, di qualcuno di diverso. Ero...sicuro che fosse Krum, l'uomo per cui avevi preso una sbandata. Non mi sarei mai, MAI, aspettato QUESTO." Con un'improvvisa espressione schifata, che si sovrappone alla rabbia, l'Auror si sposta indietro, allontanandosi da lei come se fosse contagiosa. "Quello è un Mangiamorte. Quello ha combattuto fianco a fianco con Voldemort, anzi era il suo galoppino preferito ad Hogwarts. Quello ti ha chiamata Mezzosangue dal primo giorno che ti ha incontrata e, puoi scommetterci tutto quello che vuoi, che ancora la pensa in quel modo. Ha sempre voluto farmi dispetto e ti ha usata. Si è divertito con te e tu l'hai lasciato fare. Ti sei fatta..."
"Non è così." Hermione pensa bene di interrompere quello sfogo prima che possa andare troppo oltre, sempre che non sia già successo. "Non è. Così." Ribadisce piano, prendendo un profondo respiro. "Tu non c'entri niente. E non è stata una situazione cercata o voluta, né da me né da Draco. È...successo. È successo e basta."
"Ma ti ascolti quando parli? Io non c'entro niente? È successo e basta? Beh lascia che ti dica una cosa: io c'entro eccome perché è ME che hai tradito, tante volte non ti fosse chiara la situazione. E non puoi liquidare la storia con un 'è successo e basta'. Queste cose NON succedono, Hermione. Non succedono SE sei una persona onesta, SE ami la tua famiglia, SE rispetti gli impegni che hai preso, SE non vuoi che succedano!"
Con un nuovo scatto d'ira, Ron estrae velocemente la bacchetta e la punta in direzione di sua moglie.
"Stupeficium!"
L'espositore accanto alla strega si sgancia dalla parete e fa un volo di almeno un metro prima di piombare a terra, mentre gli opuscoli che contiene volano nella stanza come se un enorme ventilatore di avesse spinti in tutte le direzioni.
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A Beautiful Lie
FanfictionSono passati quasi venti anni dalla fine della Seconda guerra dei maghi; anni durante i quali il Mondo Magico ha vissuto un lungo e sereno periodo di pace che, però, sembra destinato a finire. Hermione Granger e Draco Malfoy sono i protagonisti di q...