I'm in the middle of nothing
And it's where I want to be
I'm at the bottom of everything
And I finally start to leave
Quando comincia a riprendere conoscenza, la prima cosa che Draco ricorda è il dolore intenso. Le palpebre si stringono come se il solo pensiero valga a far tornare la sensazione di andare a fuoco, ma un attimo dopo il cervello comincia a registrare l'assenza di odore di bruciato e fa muovere lentamente al mago la nuca piegata innaturalmente all'indietro.
Gli occhi si aprono piano, ma le iridi sono colpite da una strana luce che lo infastidisce, a causa della quale prova a portare una delle mani sul viso e si accorge che non può farlo: il polso destro gli duole (segno che il dolore non è solo un ricordo lontano ma tremendamente vivo) legato stretto com'è all'altro da una corda, sicuramente magica, dietro lo schienale della sedia su cui è stato adagiato da qualcuno.
La consapevolezza improvvisa gli fa venire un attacco di panico e la mossa successiva è quella di provare ad alzarsi per scappare, ma neanche quello gli riesce perché lo stesso filo che gli sega i polsi è imbrigliato alle caviglie e ai piedi della stessa sedia, che comincia a dondolare pericolosamente per i suoi movimenti convulsi.
Il motivo per cui non cade a terra è solo che qualcuno lo trattiene all'ultimo istante, riportandolo in equilibrio.
"Tranquillo." La voce che sente è gentile e conosciuta.
Finalmente gli occhi di Draco si abituano al bagliore e riconosce prima la fisionomia, poi i lineamenti, di Dean Thomas che gli sta tenendo una mano sulla spalla e ci batte sopra piano, come si fa per calmare un bambino troppo agitato.
"Tranquillo. Va tutto bene." Ripete l'Auror mentre, da dietro le spalle, il rumore di passi strascicati fa apparire nel cono di luce un viso decisamente meno conciliante.
"Non capisco tutta questa premura che hai verso questo mollusco." La voce di Weasley è deformata dall'odio esattamente come la sua faccia. "Trattarlo con gentilezza è come regalare gemme a un troll: non sa che farsene e finisce che ti morde la mano per mangiarsele."
"L'avete QUASI ucciso Ron, non so se te ne rendi conto." Thomas fissa severo il suo collega, che gli risponde con un'alzata di spalle.
"Il mondo sarebbe stato migliore se TU non ci avessi fermato." Gorgheggia Goldstain dal suo angolo.
"Non puoi dire sul serio." Il mago di colore scuote il capo. "Non è questo che ci hanno insegnato: non siamo assassini, noi lavoriamo per la giustizia."
"Giustizia?!" La voce di Weasley sale di un'ottava. "E tu credi che a Malfoy e alla sua dannata famiglia interessi qualcosa della giustizia?" L'immagine di Fred con gli occhi chiusi e il volto cereo gli fa stringere i pugni.
"Ma non capisci che è proprio QUESTO che ci rende differenti da loro? !"
"Dean ha ragione." La frase che spezza la lite viene detta con convinzione dal loro capo, che fa un passo in avanti palesando la sua presenza e fissa il viso contratto del prigioniero. "Dobbiamo interrogarlo per scoprire le sue intenzioni e i suoi complici."
"Stai prendendo un abbaglio, Potter." Draco odia il tono debole con cui le parole escono dalla sua bocca e vorrebbe dare più sicurezza all'affermazione, ma il dolore diffuso e lo stordimento che ancora lo confonde non collaborano a fargli raggiungere quel semplice obiettivo.
"Tu dici?" L'Auror accenna un sorriso senza gioia e si ferma proprio davanti a lui. "Io non credo e per questo ti chiedo di rendere a tutti le cose più semplici e rispondere alle mie domande con il coraggio della sincerità, per una volta." Non aspetta risposta e procede fermo. "Da quanto stai organizzando la rivolta? Chi sono i tuoi complici?"
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A Beautiful Lie
FanfictionSono passati quasi venti anni dalla fine della Seconda guerra dei maghi; anni durante i quali il Mondo Magico ha vissuto un lungo e sereno periodo di pace che, però, sembra destinato a finire. Hermione Granger e Draco Malfoy sono i protagonisti di q...