I - Do you want to be different?

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Do you want to be different?
Try to let go of the truth
The battles of your youth
'Cause this is just a game


Hermione Granger è arrivata nel suo ufficio al Ministero della Magia da meno di un'ora e già si appresta, con un certa frenesia, a riporre in una cartellina l'ultimo rapporto ricevuto la sera prima. Con un gesto veloce scioglie lo chignon in cui quella mattina ha legato i suoi capelli ed esce dalla stanza tenendo il plico contro il petto, sfilando in silenzio davanti alla sua segretaria e ricambiando i cenni di saluto di chi la conosce e le sorride.

La strega scende le scale ed attraversa con passo fermo e sicuro l'intero open space, giusto per risalire la scalinata dal lato opposto e fermarsi quando arriva a destinazione. Il nome sulla targhetta della porta dice 'Draco Malfoy – Divisione controllo internazionale della Legge sulla Magia' e lei la fissa qualche istante prima di decidersi a bussare e a spalancare il battente senza attendere l'avanti di rito.

Di nuovo, istintivamente, si ferma mentre il mago biondissimo dall'altra parte della scrivania, in fondo alla stanza arredata con elegante (e pesante) noce scura, alza gli occhi su di lei. "Ti sembra questo il modo di scrivere un rapporto Malfoy?" Lo apostrofa con voce squillante, in modo che chiunque sia appena nei dintorni possa sentirla.

Draco lascia cadere sul tavolo la piuma verde con cui stava firmando alcuni documenti, senza smettere di fissarla. "Buongiorno anche a te, Granger." Ironizza con il tono sollevandosi in piedi, poggiando le dita sul piano della scrivania. "Se parli del rapporto che ti ho inviato ieri sera, era perfetto." Sottolinea l'ultima parola rallentando e mettendo particolare enfasi sulla seconda 'e'.

La strega stringe le labbra ed entra nella stanza reggendo la cartellina con il solo braccio sinistro mentre estrae la bacchetta con la mano ora libera. "Io dico che è praticamente incomprensibile e, come Coordinatrice, esigo dei concetti più chiari."

Questa volta è lei a sottolineare la parola 'esigo' e non si scompone affatto mentre anche lui estrae la verga di biancospino ed aggira la scrivania per arrivarle praticamente di fronte.

"Colloportus!" Draco indirizza la bacchetta verso la porta e quella si chiude automaticamente, sigillandosi un attimo prima che Hermione sollevi la propria e ordini "Muffliato!"

Gli occhi grigi e freddi come il ghiaccio del mago cambiano improvvisamente espressione e le sue labbra si aprono nel solito sorriso, a metà tra il beffardo e il provocatorio, mentre il braccio sinistro afferra la strega attirandola a sé. "Finalmente."

Nonostante nessuno possa sentirli ora che l'ufficio è sigillato e a prova di origlio, Draco parla sussurrando e provoca già solo in quel modo un brivido lungo la schiena di Hermione, che sorride a sua volta riponendo la bacchetta al suo posto mentre lascia cadere a terra la cartellina.

"Dovrai rivedere davvero quel rapporto, dopo." Puntualizza comunque, portando le mani sulle spalle larghe di lui che risponde alzando il sopracciglio.

"Non stai dicendo sul serio." Quella del mago è un'affermazione e non certo una domanda, ma lei annuisce comunque mentre si solleva sulle punte e comincia a baciargli il mento e il collo. Sa che quei piccoli baci sono molto piacevoli per lui, che infatti socchiude gli occhi e la afferra per i fianchi con entrambe le mani, sollevandola per portarla seduta sulla scrivania.

"Herm..." Draco tenta di riprendere parte del controllo ma non è abbastanza convincente neanche per se stesso e si arrende completamente, abbandonandosi alle labbra di lei che scivolano in quel particolare punto tra l'orecchio e la spalla che lo fa semplicemente impazzire.


[... otto mesi prima ...]

[POV Hermione]

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