XVII - I've been thinking of everything

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I've been thinking of everything
I used to want to be
I've been thinking of everything
Of me, of you and me


Il capo degli Auror guarda perplesso Hermione Granger, che ancora considera una tra i suoi migliori amici, sventolare in mano una delle pergamene che stanno alla base delle accuse rivolte al prigioniero e la sua smorfia si tramuta presto in un cipiglio teso.

"Che significa? Come farebbe proprio quella a provare l'innocenza di Malfoy?"

"Semplice, guarda la data." La strega volta la pergamena con il fronte rivolto verso l'esterno, in modo che tutti possano leggere il punto in alto a destra che sta indicando.

"E allora?" Potter si sporge e scrolla le spalle, senza riuscire a capire dove lei voglia arrivare.

"Risale esattamente ad un mese fa." Fa notare Hermione. "Esattamente al giorno in cui io e Draco ci trovavamo in Spagna per incontrare la persona che ci ha permesso poi di stilare un accordo con i Giganti, che così si sono rassicurati circa le nostre intenzioni di avere delle norme più unitarie in materia..."

"Sì, sì va bene." Potter la interrompe con una certa indelicatezza, a dimostrazione del suo nervosismo, spingendo indietro gli occhiali scivolati un po' sul naso. "E allora?"

La strega si sporge in avanti con la nuca, quasi incredula. "Allora? Non hai sentito quello che ti ho detto? Malfoy non era qui per spedire proprio un bel niente quel giorno."

"Potrebbe averlo fatto direttamente dalla Spagna."

"Hai mai visto un gufo viaggiare per tutta l'Europa? E poi lo escludo, visto che siamo stati insieme tutto il tempo."

Un'altra smorfia, questa volta di disgusto, si disegna sul viso di Harry. "Non potresti esserti distratta qualche minuto, giusto il tempo necessario a lui per mandare la missiva?"

"Spiegatemi voi il senso." Hermione si rivolge ora anche a Dean, che riflette in silenzio, lo sguardo concentrato a mettere insieme tutte le informazioni che si stanno accumulando su quel caso sempre più ingarbugliato. "Perché, con tanti giorni a disposizione, Draco avrebbe dovuto inviare la prima pergamena che sarebbe servita a raccogliere accoliti per una rivolta, proprio quello in cui eravamo insieme, lontani dall'Inghilterra? Con il rischio tra l'altro di perdere gufo e lettera durante un viaggio così lungo o di essere scoperto da me? Che senso avrebbe?"

"Forse Malfoy è convinto di poter fare quello che vuole cavandosela come sempre. O magari è semplicemente pazzo!"

"Prova a dirmelo di nuovo in faccia quando mi sarò liberato di queste corde, Sfregiato!" Draco si agita sulla sedia, provando di nuovo a sganciarsi dalle costrizioni che lo tengono inchiodato alla seduta, mosso dalla frustrazione di quella situazione sempre più assurda.

"Non è solo un problema di date." Hermione riprende la parola prima che possa nascere una nuova lite sterile tra i due maghi, da sempre su fronti contrapposti, agitando la mano che tiene le altre lettere. "Non avete notato niente altro di strano su queste pergamene? A me sembrano leggermente più ruvide di quelle che utilizziamo normalmente." Prosegue nella sua analisi la strega, per poi tornare a guardare Thomas. "Dove sono state trovate e da chi?"

I due Auror si scambiano un'occhiata silenziosa, poi è lo stesso Dean a rispondere. "Non lo sappiamo in verità. L'unica cosa certa è che Lee ha ricevuto una segnalazione un paio di settimane fa, ma da chi non ce l'ha mai rivelato."

Il ghigno di Malfoy è assolutamente fuori luogo, ma altrettanto assolutamente impossibile da evitare per lui. "Bella scusa dietro cui trincerarsi, visto che il vostro Auror è fuori combattimento."

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