XXI - Look in my eyes

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Look in my eyes
You're killing me, killing me
All I wanted was you


"C'è qualcun altro oltre a noi in casa?" Domanda Potter ad Astoria, quando un rumore percepito proprio sopra di loro catalizza l'attenzione di tutti i presenti nella grande sala della casa di Malfoy.

"Ovviamente ci sono gli elfi domestici che si occupano della cucina." Risponde la strega, rigidamente.

"Che non credo si trovi al piano superiore però." Mormora Hermione, con lo sguardo inchiodato all'ampia volta sopra la sua testa.

"E' a quello inferiore." Le conferma Draco quando un nuovo rumore fa mettere tutti ancora di più all'erta, tanto che gli Auror estraggono le bacchette e si muovono lentamente verso la porta.

"Voi restate qui." Ordina Potter ai civili mentre abbassa la maniglia e rivolge lo sguardo alle scale deserte, avanzando poi sui gradini di legno scuro seguito dai suoi colleghi, attenti a non produrre neanche uno scricchiolio.

Passano una manciata di secondi durante i quali l'unico suono che si avverte nella stanza è quello prodotto dalle mani di Scrab, che continuano a scivolare nervosamente l'una sull'altra. Draco, che sfugge con costanza incredibile agli sguardi di sua moglie, sta per sgridarlo quando una persona inaspettata si affaccia alla stessa soglia dalla quale sono scomparsi gli Auror poco prima.

"...Blaise?" Il padrone di casa osserva il suo amico come se fosse un Cerbero a nove teste mentre quello avanza nella sala.

"Ciao Draco. Ti stavo proprio cercando." Afferma calmo Zabini, salutando con un cenno del capo anche Astoria ed arrivando ad un passo dall'altra strega presente, anche lei visibilmente stupita nel vederlo lì. "Granger."

"Ma come facevi a sapere che l'avresti trovato in casa sua? A meno che tu...non fossi già qui quando siamo arrivati."

"Magnificamente intuitiva come sempre." Zabini sorride tranquillo a Hermione prima di proseguire. "Sono venuto a trovare Astoria e mi sono sistemato nella sala piccola quando ha ricevuto la visita di quello scherzo della natura di tuo marito, aspettando con calma che finissero di parlare visto che queste mura incantate rendono impossibile origliare dall'esterno. Onestamente pensavo che Weasley volesse solo fare qualche nuova domanda su Draco, ma quando vi ho visti arrivare con gli Auror ho capito che le cose si stavano complicando. Ho dovuto fare un bel po' di confusione per convincerli ad uscire dalla stanza e farvi rimanere soli." Con uno scatto spaventosamente veloce il mago afferra la strega da dietro e le punta la bacchetta ad un soffio dall'orecchio. "Ora, senza fare troppo rumore o perderti in inutili capricci, voglio che estrai la tua bacchetta. Lentamente."

Hermione guarda Draco, balzato in avanti ma bloccato quasi immediatamente da quella minaccia. "Che cavolo ti prende! Sei impazzito forse?"

"Invece di parlare a vanvera, ordina alla tua bella di fare come le ho detto, se non vuole ritrovarsi un bel buco al posto della carotide."

Le parole fredde del mago spingono Malfoy ad annuire sollevando le mani davanti a lui. "Hermione prenderà la sua bacchetta, ma tu non fare sciocchezze."

Zabini sorride gelido. "Non sono io quello che fa sciocchezze, Draco." La punta della bacchetta affonda di più nel collo della strega, che estrae lentamente la sua come le è stato imposto di fare.

"Stai calmo." Gli chiede lei, mostrando la mano con la verga che Blaise afferra in un attimo, liberando Hermione dalla sua presa con uno strattone che la spinge fino alle braccia di Draco.

"Astoria, colpiscilo!" Incita, o per meglio dire comanda, il mago biondo a sua moglie, l'unica ancora in possesso di un'arma, provocando un nuovo sorriso tirato sul viso del suo vecchio amico.

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