Natasha Romanoff x Reader (rosso)

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Dato che il primo bollino rosso che ho pubblicato su Natasha è di un anno fa, lo riscrivo cambiando la trama perché rileggendolo mi sono accorta del cringe che ci ho messo.
Detto questo, buona lettura.

Era di nuovo lunedì, il che significava un altro giorno di scuola.
Sono al quarto anno di una delle migliori accademie americane, qui ho conosciuto i miei amici e qui mi sono innamorata di una ragazza, più precisamente, della mia compagna di stanza.
Ogni camera ospita 3 studenti, nella nostra siamo: io, Natasha e Wanda.
Ammetto di aver cominciato a provare una certa attrazione per la rossa già al primo anno.

La sveglia continua a suonare e io cerco invano di spegnerla,rigorosamente senza risultati.
Sono costretta ad aprire gli occhi per poi notare l ora: 7:40.
Tra 20 minuti devo essere in classe e sono in ritardo, di nuovo.
Se continuo così mi boccieranno direttamente quest anno.

Mi vesto nel minor tempo possibile per poi correre in caffetteria, prendere al volo un caffè e correre a lezione.

"Incredibile, T/n T/c è arrivata in orario" Sento dire dal mio migliore amico.
"Simpatico come sempre, Stark"
Mi guardo attorno cercando lei.
"Dov'è Natasha?" Chiedo dopo aver squadrato l aula.
"Clint ha detto che stava poco bene ed è andata in infermeria."

Detto questo, vediamo la prof entrare e comincia la lezione.
Non riesco a prestare attenzione, perché i miei pensieri vanno continuamente alla rossa.

Perché non mi ha detto nulla?
Se ce l avesse con me?
Non mi risulta di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Magari sta davvero male.

"T/c vuoi prestarci della tua attenzione o vuoi finire dalla preside?" Mi chiede ironicamente la donna dietro la cattedra notando la mia distrazione.
"Scusi professoressa, non accadrà più" Lei ricomincia a parlare ma non riesco a concentrarmi.

"Basta così, T/n fuori dalla mia aula." sbuffo per poi prendere i miei libri e uscire dalla classe sbattendo la porta.
Lascio i libri in camera per poi correre in infermeria.
Entro e vedo tutti i lettini liberi, perciò decido di chiedere.
"Buongiorno, stamattina Natasha Romanoff è stata qui?"
"Non è venuto nessuno qui, mi dispiace" Mi risponde la signora.

Decido di andare a fare una passeggiata per il lungo mare.
L intento era quello di svuotare la mente dai pensieri, ma qui trovo proprio il mio pensiero principale.

"Nat!" Urlo con l intento di farmi sentire dalla rossa.
"Hey" Risponde lei dopo averla raggiunta.
"Hey? Sei sparita tutta la mattina e mi dici solo hey?" Dico io abbastanza furiosa.
"Scusa è che... in questo periodo ho troppi problemi per la testa e non capisco più niente" Mi siedo per terra affianco a lei.
"Vuoi parlarne?"
"No, non posso parlarne con te"
Alzo un sopracciglio e la guardo confusa.
"Ho fatto qualcosa di sbagliato e non lo so?"
"No, non è colpa tua è mia"
"Allora perché non puoi dirmi niente?"
"Cazzo T/n non ci arrivi!" Urla la mia compagna di stanza alzandosi in piedi.
"Sei tu il problema. Ti amo dal primo giorno di scuola, appena ti ho vista il mio cervello è andato in palla. Ero fidanzata con il ragazzo più bello della scuola, ma non mi importava più di tanto. A ogni lezione la mia attenzione andava a te, pensavo perennemente a te.
Ti amo T/n." Aggiunge per poi realizzare quello che ha detto.
Scappa dentro all accademia e io la rincorro dopo aver metabolizzato le sue parole.

"Natasha aspetta!" Finalmente riesco a raggiungerla, la prendo per il polso per poi dirigermi nella nostra camera.

Una volta entrate, chiudo la porta a chiave e la bacio.
"Ti amo Nat" Dico tra i baci.
Ci spogliamo e ci buttiamo sul mio letto.
Si mette sopra di me e mi leva l intimo, inizia a stuzzicare il mio clitoride, prima con le dita e poi con la lingua.
Con l altra mano massaggia il mio seno alternandolo con la mia bocca per evitarmi di gemere troppo forte.
"Piano... Non riuscirò a trattenermi ancora" Dico tra un gemito e l altro.
Venni sussurrando il suo nome.

Dopo essere venuta, ribalto le posizioni.
Ora è lei sotto.
Faccio lo stesso che ha fatto lei, ma con molta più calma.
Parto a baciare il collo, lasciandole un succhiotto, per poi scendere passando per il seno, dove mi soffermai di più, per la pancia e saltando il suo sesso.
Andando a baciarle l interno coscia.
Sentii le sue mani tirarmi i capelli, segno che stava apprezzando.

Dopo aver massaggiato il suo clitoride con le dita, vado direttamente con la lingua.
Da lei uscii un piccolo gemito, un suono bellissimo, ma sono costretta a tapparle la bocca per evitare di farci sentire.

"Magari gli altri sono ancora a lezione" Dice senza fiato Nat.
"Sono le 11:30. Abbiamo ancora un po', lasciati andare."
Le dico io fermando quella meravigliosa tortura con la lingua.
Gemette più forte di prima e potrei giurare di essere venuta solo sentendola gemere.
Venne anche lei e mi stesi affianco a Nat ormai senza fiato.

"È stato bellissimo" Sussurra per poi lasciarmi un succhiotto tra il seno e il collo.
"Se è questa la punizione ogni volta che mi buttano fuori dalla classe, allora lo farò più spesso".
La sento ridacchiare e ci vestiamo per poi andare in mensa a mangiare.

Una volta arrivate, prendiamo posto ad un tavolo vuoto e i nostri amici ci raggiungono.

"Dopo mi racconti tutto nei dettagli" Mi sussurra all orecchio il mio migliore amico per poi cominciare a parlare con gli altri.

Spero che questo sia venuto meglio dell altro dato che rileggendolo mi sono accorta del cringe che ci ho messo.

IMMAGINA MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora