Buio

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Buio.

Un corpo che galleggia in quelle acque nere in una notte fresca di fine estate. Non sente il suono delle onde che si infrangono sugli scogli, non sente i rumori di quella città così frenetica che non dorme mai, non sente i suoi cosiddetti amici sulla riva che la chiamano ripetutamente, non sente neanche i propri pensieri. Solo un lasciarsi cullare dolcemente da quella sensazione tranquilla e rigenerante. Come una carezza leggera sul corpo. 

Molto lentamente, la giovane ragazza apre quei suoi occhi verdi al cielo. Occhi spenti, privi di quella vitalità presente nei suoi coetanei. Sopra di lei si apre un vasto manto nero privo di stelle a causa delle nuvole presenti. Un cielo cupo senza stelle come un corpo senza anima. 

Il braccio sinistro poggiato mollemente sulla pancia mentre il destro ricade dolcemente sotto l'acqua, i suoi lunghi capelli ricci neri che si confondono e galleggiano in quel mare quiete. Non si pone domande, neanche quando sente una lieve pressione fantasma sulla mano destra che la spinge delicatamente verso il basso, come chiedendole il permesso. La ragazza non oppone resistenza, si lascia semplicemente trascinare combattendo il proprio istinto nell'aprire la bocca per far entrare aria nei polmoni. La marea la porta sempre più giù, con i capelli che le coprono il viso, finché il suo corpo non si posa su una base sabbiosa. In quel momento, con la corrente che la tiene ancorata in fondo al mare le viene in mente una frase che lesse in un libro: "una volta raggiunto il fondo si può solo risalire".

Mai dette parole più sbagliate. Lei ha vissuto, ha lottato, ha resistito finché ha potuto per se stessa e per gli altri. Incapace di lasciar andare ciò che la tormenta così tanto e di cui nessuno è a conoscenza. Nessuno le ha teso la mano quando era in difficoltà. Hanno solo visto ciò che lei lasciava loro vedere senza mai guardarla veramente. Per ogni passo che faceva perdeva una parte di sé. Ora è solo stanca. Così stanca che, dopo aver raggiunto la fine, non ha più le forze per risalire. Quindi non è vero che una volta raggiunto il fondo si può solo risalire, ci si può anche perdere o lasciarsi andare. Talmente senza forze da non riuscire più a tornare in superficie. Perdersi in quel limbo e diventare tutt'uno con il mare. 

Due paia di mani le afferrano le braccia distogliendola dai propri pensieri per spingerla verso l'alto. Vorrebbe opporre resistenza ma oramai le forze l'hanno abbandonata e non credeva neanche di aver bisogno d'aria finché tornata in superficie non inizia a boccheggiare. Istintivamente alza lo sguardo verso il cielo notando che una piccola stella aveva fatto capolino da una nuvola. Non nota che le stesse mani che l'hanno riportata su ora cercano di trascinarla a riva. Lei è completamente inerme e il suo ultimo pensiero è rivolto proprio a quel cielo tetro in cui quel piccolo puntino bianco perde la sua luminosità.

Il buio la reclama. 

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