Blaine la mattina dopo accompagnò Finn a casa prima di andare in stazione a prendere il suo ragazzo che sarebbe arrivato a Lima per passare il weekend con lui. Carole lo accolse dicendogli di fermarsi per la colazione dato che c'era in abbondanza e Blaine non si tirò indietro, conosceva le colazioni preparate dalla madre del suo migliore amico e le aveva sempre amate, non c'era modo migliore per iniziare una giornata. O meglio un modo c'era, ma Blaine ancora non lo conosceva e non lo avrebbe conosciuto per un po'. Stava mangiando un pancake imbevuto di sciroppo d'acero quando Kurt fece il suo ingresso in cucina. Blaine sapeva che si era appena svegliato, lo diceva il suo sguardo, eppure il suo aspetto era impeccabile. Il ciuffo perfettamente pettinato all'insù, i vestiti perfettamente abbinati come al solito, non una cosa era fuori posto. E poi vide le sue guance tingersi di rosso quando si accorse della sua presenza.
«Buongiorno Kurt» affermò per primo, essendo l'unico ad aver notato il suo arrivo.
«Buongiorno tesoro» disse subito dopo Carole seguito da un saluto di Burt e uno di Finn. Kurt fece un saluto generale mentre prendeva posto a tavola, difronte a Blaine, e recuperava una tazza per fare colazione. Finn e Burt presto finirono per parlare di Rachel e di quello che era successo la sera prima e poco dopo si unì anche Carole al discorso. Kurt restò in silenzio a bere il suo latte scremato ascoltando distrattamente quello che raccontava il fratello, alla fine sapeva già tutto quello che c'era da sapere.
«Ieri sera sei sparito dopo che è arrivata Rachel» disse Blaine e Kurt sentì il suo cuore fermarsi di nuovo. Blaine stava parlando con lui, di nuovo. E poi aveva notato che fosse andato via la sera prima senza salutarlo.
«Si Rachel aveva un impegno questa mattina presto e l'ho riaccompagnata dato che era venuta con me -spiegò Kurt stringendosi nelle spalle- E poi non avevo motivo per rimanere, Finn era sparito di nuovo e non conoscevo nessuno»
«Avrei potuto farti compagnia io -gli sorrise di nuovo Blaine e Kurt si morse il labbro, se gli avesse sorriso ancora in quel modo sarebbe morto e poi risorto per poterlo vedere di nuovo- Mi ha fatto piacere parlare con te ieri» aggiunse Blaine e Kurt nascose la testa dietro la tazza e ringraziò mentalmente suo fratello per aver richiamato l'attenzione di Blaine e avergli così impedito di vedere le sue guance ora rosse.Blaine si alzò da tavola quando vide una chiamata del suo ragazzo. Sapeva che aveva ancora una mezz'oretta di tempo prima che lui arrivasse, ma magari il treno che aveva preso Jeremiah era in anticipo e l'aveva chiamato per avvertirlo che stava per arrivare. Ma il ragazzo gli disse soltanto che aveva perso il treno e che non sarebbe arrivato come previsto, ma promise a Blaine che si sarebbe fatto perdonare. Blaine sbuffò, ormai era a Lima da quattro mesi e mai una volta Jeremiah era andato a trovarlo. Ma decise di non pensarci così tornò in cucina, Burt e Carole non c'erano più, erano rimasti solo Finn e Kurt che stavano discutendo.
«Si, va bene, ma poi non ti lamentare» alzò gli occhi al cielo il castano mentre Blaine tornava a sedersi difronte a lui.
«Grazie Kurt, sei un angelo. -esultò Finn alzandosi dal suo posto per abbracciare il fratello con fin troppo entusiasmo sotto lo sguardo confuso e divertito di Blaine- Vado a cambiarmi e poi andiamo al centro commerciale» aggiunse prima di dileguarsi, ma neanche due secondi dopo era di nuovo in cucina per prendere un altro muffin.
«Vi dispiace se mi unisco anche io?» domandò Blaine prima che Finn andasse via.
«E Jeremiah?» domandò confuso sapendo che si sarebbe dovuto vendere con lui.
«Non viene più -rispose semplicemente Blaine alzando le spalle. Intanto Kurt era rimasto in silenzio, chiedendosi come sarebbe stato passare una giornata insieme a Blaine, certo ci sarebbe stato pure suo fratello ma Kurt non ci volle dare peso a quel dettaglio. E poi il nome del ragazzo di Blaine fu come una secchiata d'acqua fredda. Nelle ultime dodici ore erano successe talmente tante cose che per un attimo si era dimenticato che Blaine fosse già impegnato.- Per te va bene se mi unisco a voi?» e Kurt, perso tra i suoi pensieri, non si era accorto che suo fratello se ne era andato ed erano rimasti da soli.
«Nono, nessun problema -rispose poi provando ad accennare un sorriso- Anzi potrebbe essere un problema più per te, mio padre e Finn si lamentano sempre quando vengono in qualche negozio con me» aggiunse cercando di sembrare un po' più sciolto, volendo essere un po' più sciolto. Forse non sarebbe potuto diventare il suo ragazzo, ma nulla gli impediva di diventare suo amico. E quando Kurt sentì di nuovo la risata del ragazzo, capì che voleva Blaine nella sua vita, in un modo o nell'altro.
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Oh, there you are || Klaine
أدب الهواة[...] Nessuno dei due si accorse che l'attenzione di Kurt era rivolta a tutt'altro. Ma non alle sue riviste che lo aspettavo a casa, no. L'attenzione di Kurt fu attirata dal numero tre. E per numero tre si intendeva il ragazzo che si era appena tolt...