Capitolo 9

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Maria

Finalmente avrei rivisto Sabrina. Ero pronta, più sicura di me dopo l'incontro con Chiara. Volevo portarla in un nuovo ristorante di cui mi aveva parlato Rudy qualche giorno prima, faceva piatti romani leggermente rivisitati e più raffinati e anche se so che Sabri è molto legata alla tradizione, ero sicura che per una volta avrebbe potuto fare un'eccezione ed apprezzare le ricette.

Quel venerdì mattina mi svegliai all'alba, non era facile riadattare i miei ritmi a degli orari più umani e di solito anche nei primi giorni di vacanza continuavo a svegliarmi prestissimo. Mi alzai con calma, mi lavai e mi vestii leggera, con un paio di pantaloni bianchi e una maglietta azzurrina. Per le scarpe avrei optato per un paio di sneakers sempre bianche, ma non le avrei messe fino al momento di uscire.
Andai in cucina e trovai Clara, la signora che ci aiuta in casa, intenta a sistemare piatti e bicchieri negli appositi sportelli. D'estate la facevamo venire meno così che potesse godersi di più i figli che erano a casa da scuola, ma ogni tanto ci toccava chiamarla perché non riuscivamo a star dietro a tutte le cose da soli.
"Buongiorno signora Maria!" mi disse.
"Buongiorno Clara! Come stai? I bimbi come stanno?"
"Stiamo tutti bene, grazie! Vuole un caffè? Lo sto preparando anche per Maurizio."
"Sì, grazie. Prendo dei biscotti dalla dispensa ma non dire a Maurizio dove li tengo, non deve esagerare con gli zuccheri!"
"Certo, si figuri. Se vuole sedersi le porto il caffè appena è pronto."
"Grazie!"
Mi diressi verso il tavolo in balcone e mi sedetti per assaporare quelle prime ore del mattino in cui l'afa di Roma ti lascia ancora respirare all'aria aperta.
Qualche minuto dopo arrivò Clara con il caffè.
"Grazie mille" le dissi
"Prego signora Maria" e tornò dentro a finire di sistemare le stoviglie.
Mentre ero assorta nei miei pensieri sentii qualcuno salutarmi alle spalle
"Ciao Maria, dormito bene?" era Maurizio che mi stava raggiungendo per bere il caffè in compagnia.
"Benissimo! Tu invece?"
"Mi fa un po' male la schiena ma tutto sommato ho riposato bene."

Nessuno dei due parlò per un po', ci piace chiacchierare ma siamo due persone che sanno anche stare insieme e in silenzio, dopo tutti questi anni l'uno affianco all'altra.
"Senti, ci sei per pranzo?" disse dopo avermi rubato un biscotto da inzuppare nel caffè.
"No, esco con Sabrina. Vuoi venire?"
"No grazie, fa così caldo in questi giorni. Ma alla fine lei riesce a fare un salto in vacanza da noi?"
"Purtroppo no, parte con Flavio per la Sicilia qualche giorno dopo di noi."
"Capisco... e tu stai bene? Sei sicura?"
Maurizio sapeva tutto, lo aveva capito da tempo e mesi prima mi aveva praticamente obbligata a parlargliene. Dopo che mi aprii con lui non parlò più esplicitamente della cosa ma con i suoi modi pacati e gentili si sincerava sempre che stessi bene, si informava sulla situazione... insomma, mi voleva bene e me lo dimostrava. In più, a lui piaceva molto Sabrina quindi sperava tanto potesse essere presente nella mia vita, anche solo da amica, perché è una persona davvero speciale.
"Sì, sto bene... martedì ero a pezzi, non so cosa mi sia successo.. ho pensato di allontanarmi da Sabrina per un po' ma dopo aver parlato con Chiara ho capito che non è la soluzione al problema. Avevo paura che prima o poi sarebbe scappata da me se avesse saputo.. ma ora non lo penso più. Tu credi che potrebbe farlo?"
"No, non penso che Sabrina lo farebbe mai. Sai quanto ti vuole bene? Si vede, si percepisce. E poi è una donna intelligente e questo lo sai bene, altrimenti non l'avresti scelta tra tutte. Non scapperebbe mai da te per una cosa del genere."
"Quindi tu pensi che dovrei parlargliene?"
"Solo se lo vuoi tu. Non è una cosa necessaria, anzi, conoscendoti non lo farai a meno di un caso estremo. Però ecco, l'importante è che tu sappia che lei non se ne andrà da te solo perché tu la ami."
"Maurizio... amo, che parola forte..."
"E come lo vuoi chiamare? Sono anni che provi qualcosa per lei, se non fosse stato amore ti sarebbe passata. Comunque, se non vuoi dire che la ami va bene, in ogni caso l'importante è che non scappi da lei per paura che lei possa scappare da te... non lo farebbe, hai capito?"
"Sì, sì, grazie. Non penso che le parlerò, non credo sia una cosa che vada fatta. Forse devo solo trovare qualcuno da amare più di lei.."
"Buona fortuna Marì. Parliamo sempre di Sabrina è..."
Ci fu ancora silenzio. Mi aveva fatto bene quella conversazione con Maurizio, mi conosceva da tanti anni e provava sempre tanto affetto per me, come io per lui.
"L'importante comunque è che sei più tranquilla. Ti lascio qui, vado dentro a leggere qualcosa, un po' le notizie del giorno. Buon pranzo Marì, mi raccomando, trattamela bene Sabri... e non fare del male neanche a te."
"Grazie Mauri, buona giornata."
Mi fermai su quel balcone ancora per una mezz'oretta, poi decisi di incamminarmi. Volevo fermarmi in una libreria per strada, così da prenderle un libro che avrebbe potuto leggere nelle vacanze. Avevo letto una storia molto bella il mese prima, "Sorella del mio cuore" si chiamava, avevo deciso di prenderle quella. Se le portavo un libro su due ragazze, amiche, come sorelle... l'avrei depistata. Anche se avesse sospettato qualcosa, dopo un regalo così, forse si sarebbe ricreduta, no?

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